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Tecniche per consolidare i volumi a sbalzo

Migliorare le condizioni statiche di volumi realizzati su sbalzi intervenendo sulle strutture, per aumentare la capacità di resistenza delle tamponature esterne
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Volumi chiusi a sbalzo: problematiche tecniche e giuridiche


Con il termine bow window viene indicato un balcone chiuso, sporgente dalla facciata di un edificio per uno o più piani.

Tale soluzione architettonica, il più delle volte non è prevista nel progetto originario ma d essa si ricorre quando in seguito al bisogno di più spazi chiusi e non è possibile ricavarli all'interno dell'abitazione esistente.

Volumi a sbalzo: bow window
Nella maggior parte dei casi esistenti, queste opere non sono state realizzate in maniera tale da garantire nel tempo una stabilità adeguata, a causa di diversi motivi, tra i quali, il più rilevante è rappresentato dalla mancanza di un atto concessorio, con conseguente realizzazione abusiva eseguita in tutta fretta, e successivamente condonata.

In rapporto al tipo di sbalzo su cui queste opere sono state realizzate, al tamponamento esterno impiegato, alle caratteristiche dimensionali delle varie parti unite tra loro, dopo breve tempo dalla conclusione dei lavori, cominciano a manifestarsi una serie di criticità, spesso di non facile soluzione.

Tra i sintomi più comuni si rilevano distacchi di tamponamenti, lesioni diffuse su parti interne ed esterne, con conseguenti infiltrazioni di umidità causati dalla frattura dello strato di intonaco esterno, ecc.

Suddetti fenomeni, presenti nelle situazioni più comuni, tendono ad accentuarsi in presenza di alcune condizioni estrinseche del sito, come la presenza di un traffico veicolare sostenuto, magari su strade non asfaltate, vicinanza ad aziende rumorose o comunque responsabili di fenomeni di scuotimento, vicinanza a linee ferroviarie e altro ancora.

Quando gli sbalzi presentano spessore esiguo, una luce netta superiore a 1.20 cm., armatura non adeguata a garantire una freccia d'inflessione corretta, possono manifestarsi delle lesioni anche sulle parti strutturali.

Per porvi rimedio occorre procedere con le dovute cautele, al fine di evitare di commettere ulteriori errori in grado di aggravare maggiormente la condizione descritta.

Prima di procedere con la definizione delle opere di miglioramento statico, occorre tener presente l'aspetto giuridico della questione, al fine di evitare logoranti contenziosi con terzi a causa delle opere a farsi.


Consolidamento dei volumi a sbalzo e aspetti giuridici


Senza volersi dilungare sull'evoluzione delle norme in merito, bisogna considerare come l'indirizzo giurisprudenziale, ormai consolidatosi, stabilisce che la sagoma dei balconi fuoriuscenti a sbalzo fuori dal perimetro dell'edificio, non rappresenta una copertura comune funzionale. Pertanto, ogni intervento tra balconi aggettanti soprastanti va concertato tra le parti interessate.


La ragione di tale decisione risiede nelle diverse caratteristiche strutturali e nella differente funzione assolta da un balcone a sbalzo e un solaio di copertura, assolvendo quest'ultimo una funzione di separazione, di sostegno e di copertura dei due piani l'uno all'altro sovrastanti.

Chiusura di un balcone a sbalzo
A causa delle citate diversità funzionali, viene esclusa in campo giuridico la possibilità di applicazione dell'art.1125 c.c., salvo i casi in cui per conformazione strutturale questa condizione venga a cambiare.

In altre parole, normalmente non è possibile intervenire sulla superficie del balcone soprastante a quello in cui occorre provvedere al consolidamento, senza la preventiva autorizzazione delle parti interessate, con esclusione di situazioni particolari, come ad esempio il caso di balconi a livello di solaio, rientranti nel corpo di fabbrica, situazione che espliciterebbe la funzione dei balconi come sostegno del piano superiore e copertura di quello inferiore.

Una volta chiarito tale aspetto, è bene affidare a un tecnico abilitato l'incarico di predisporre gli atti progettuali e autorizzativi per l'esecuzione delle opere.


Consolidare i volumi a sbalzo: le tecniche d'intervento


L'intervento descritto si riferisce al classico balcone a sbalzo isolato, realizzato con struttura latero-cementizia avente uno spessore di 20 cm e luce netta di 150 cm, su cui è stato realizzato un locale cucina, chiudendo il balcone con un tompagno in laterizio dello spessore di 15 cm, incassato al balcone soprastante.

Tale condizione, oltre alle criticità sopradescritte, ne presenta un'altra rappresentata dall'inadeguatezza dello spessore del tamponamento perimetrale, ai fini termici ed energetici, per cui l'intervento di miglioramento dovrà tener conto anche di tale situazione.

Opere di collegamento alla base nei volumi a sbalzo
Dopo un attento rilievo dello stato di fatto, mirato a raggiungere un grado di conoscenza della parte strutturale adeguato, si potrà procedere con le opere di miglioramento delle condizioni statiche. Tali opere si possono dividere principalmente in due parti e cioè opere di natura meramente strutturale e opere di miglioramento non strutturale.

Interventi strutturali sui volumi a sbalzo


Le opere strutturali consistono principalmente nel collegare con adeguati elementi metallici i due sbalzi sovrapposti, al fine di ridurre le flessioni libere di ciascuno, evitando così future sollecitazioni eccessive. Quest'intervento prevede la messa a nudo del travetto di coronamento in calcestruzzo dello sbalzo superiore, su cui verrà saldato alle armature esistenti un profilo a L in acciaio, che ha il compito di collegare i vari travetti e accogliere i collegamenti di ancoraggio verticali dello sbalzo sottostante.
I collegamenti verticali costituiti da profilati in acciaio a T, verranno ancorati al bordo sottostante nello stesso modo del bordo superiore.

Interventi non strutturali sui volumi a sbalzo


Le opere di miglioramento non strutturali consistono in fasciature eseguite con tessuti bidirezionali in fibra di vetro, come ad esempio il MapeWrap EQ NET. della Mapei o il SikaWrap-350G Grid della Sika Italia spa.

Opere di collegamento verticale per il consolidamento
Il prodotto della Mapei è costituito da tessuto bidirezionale in fibra di vetro pre-apprettato, da porre in opera mediante l'impiego di un adesivo monocomponente all'acqua pronto all'uso, in dispersione poliuretanica, come MapeWrap EQ Adhesive.

La caratteristica principale del prodotto della Mapei risiede nella facilità di applicazione, unitamente a un ingombro veramente minimo, a fronte di un'ottima risposta in presenza di sollecitazioni e scuotimenti delle parti trattate.

In pratica, per la sua applicazione basta rimuovereConsolidare applicando la rete Mapewrap la pittura dalle pareti e dai soffitti da rinforzare, quindi si procede con la stesura di un primo strato di Mapei Wrap EQ Adhesive. Si applica il tessuto in fibra, a cui andrà sovrapposto un ultimo strato di Mapei Wrap EQ Adhesive, su cui verrà poi steso uno strato di Planitop 200 per una rasatura finale.

I campioni eseguiti su murature costituite da tramezze in laterizio, sottoposte a prove di flessioneortogonale con rinforzo per antiribaltamento, hanno fatto rilevare un Incremento della capacità deformativa sino al 500%, senza perdita della capacità portante!


Tale risultato risulta estremamente importante al fine della sicurezza sismica di quei fabbricati costruiti prima dell'entrata in vigore delle recenti norme: infatti, le espulsioni fuori piano delle opere di tamponamento nelle strutture di cemento armato costruite prima dell'applicazione delle recenti leggi, potevano avvenire facilmente, provocando comunque dei gravi danni.

Con lo stesso prodotto è possibile eseguire interventi di antisfondellamento dei solai, per cui, nei casi in cui il solaio superiore sia costituito dai vecchi SAP, l'uso del MapeWrap si rivela particolarmente efficace.

Il prodotto della Sika costituito da rete in fibra di vetro alcali-resistente, abbinata con malta Sika MonoTop-722 Mur a base di leganti con aggiunte pozzolaniche, risulta efficace per rinforzare murature in mattoni, miste o in pietra naturale, mettere in sicurezza murature di tamponamento, per il collegamento di murature di tamponamento con elementi portanti in calcestruzzo, il miglioramento della resistenza di murature sotto l'azione di forze orizzontali nel piano, come quelle indotte da eventi sismici.

I risultati delle applicazioni effettuate mettono in risalto una altissima resistenza a trazione, in entrambe le direzioni della fibra, la quale resta immune da fenomeni di corrosione e mantiene una buona resistenza all'alcalinità del cemento.

Nella realizzazione delle opere di miglioramento statico delle tamponature, occorre particolare attenzione nella creazione dei collegamenti con le solette dei balconi soprastanti.
Questo tipo di intervento può essere realizzato mediante opportuni risvolti sulle superfici orizzontali e verticali di fasce di tessuto a rete.

Esso rappresenta un elemento indicativo della soluzione del problema, a cui va comunque aggiunta la raccomandazione di non aggiungere ulteriori carichi concentrati nelle parti a sbalzo realizzate: non è insolito rilevare la presenza di un camino anche di dimensioni notevoli, proprio a ridosso del tamponamento di corpi a sbalzo.

Tale situazione, se già in condizioni di staticità normale rappresenta un pericolo per la sicurezza strutturale, può diventare ulteriormente gravosa in caso di sollecitazione sismica di tipo sussultorio; pertanto non basterebbe l'intervento descritto a mettere fuori pericolo ogni parte della costruzione.

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Consolidamento dei volumi a sbalzo
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