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Per il calcolo della TASI, la tassa diretta al finanziamento del costo per i servizi indivisibili forniti dai Comuni (ad esempio la sicurezza stradale, la gestione degli impianti e delle reti pubbliche ecc), dovuta da chiunque possegga o detenga, a qualsiasi titolo, fabbricati (anche chi vive in affitto) si usano le stesse regole previste per l'IMU.
Le uniche variabili sono per le aliquote e le detrazioni della TASI, che ogni Comune decide con propria delibera da pubblicare sul sito del Dipartimento delle Finanze.
Per il calcolo dell'acconto TASI del 16 giugno 2015 si usano le aliquote del 2014, mentre per il calcolo del saldo del 16 dicembre, le nuove aliquote che ogni Comune deve approvare e pubblicare entro la fine di ottobre.
Per il calcolo della TASI si prendono a riferimento le stesse regole seguite per calcolare l'IMU.
In primo luogo si deve individuare il valore catastale dell'immobile che è dato dalla rendita catastale dello stesso, rivalutata al 5%.La rendita catastale dell'immobile, su cui grava la TASI, si può trovare sul contratto di acquisto dell'immobile o su quello di locazione ( ricordiamo infatti che la TASI, a differenza dell'IMU, deve essere versata anche da chi detiene l'immobilie, quindi gli inquilini che vivono in affitto), oppure si può richiedere con la visura catastale. In alternativa si può utilizzare il servizio di ricerca reso disponibile sul sito dell'agenzia delle Entrate.
Una volta attuata la rivalutazione al 5% della rendita catastale dell'immobile su cui grava la TASI, all'importo ottenuto si devono moltiplicare dei coefficienti previsti dalla legge, diversi a seconda del fabbricato oggetto della TASI:
-160 per le case e le loro pertinenze (box auto, cantine, soffitte, magazzini e tettoie)
- 80 per uffici (A/10) e banche (D/5)
- 55 per i negozi (categoria C/1)
- 65 per gli immobili strumentali (categorie da D/1 a D/10).
Ottenuto così il valore catastale (rendita rivalutata moltiplicata per coefficiente), si può calcolare la TASI, avendo a disposizione due elementi fondamenti, diversi da Comune a Comune, come le aliquote e le detrazioni TASI.
Per legge l'aliquota base per la TASI è compresa tra l'1 per mille e il 2,5 per mille, anche se i singoli Comuni hanno facoltà, di aumentarla fino a un ulteriore 0,8 per mille, determinando quindi le seguenti aliquote massime:
-prima casa: 3,3 per mille;
-altri fabbricati: 11,4 per mille (comprensiva dell'IMU).
Sulla base di queste aliquote ogni Comune può decidere quali applicare per gli immobili ubicati nel suo territorio. Conoscere le aliquote TASI è fondamentale per calcolare la tassa.
Per il pagamento dell'acconto o prima rata, in scadenza il 16 giugno 2015, in attesa che i Comuni approvino le delibere con le nuove aliquote 2015, si possono usare le aliquote 2014. Poi per il pagamento del saldo il 16 dicembre, si utilizzeranno le nuove aliquote da approvare e pubblicare sulla sezione dedicata del sito del Dipartimento delle Finanze, entro il 28 ottobre 2015.
Nel calcolo della TASI infine si deve prestare attenzione anche alla quota e ai mesi di possesso dell'immobile. Così se l'immobile è in comproprietà al 50%, bisognerà dividere a metà l'imposta annua dovuta (così come anche l'eventuale detrazione decisa dal Comune).
Ecco un esempio pratico per capire meglio come si calcola la TASI. Prendiamo il caso di un immobile, di categoria catastale A, adibito ad abitazione principale, non locato e non occupato da soggetto diverso dal proprietario.
Si deve individuare in primo luogo la rendita catastale che è di 500 euro e poi si procede alla sua rivalutazione del 5% (500 X 1.05 = 525,00). All'importo ottenuto si moltiplica il coefficiente relativo alla categoria catastale dell'immobile, usando la seguente formula: 525 X 160 (Coefficiente fabbricati Categoria A) = 84.000 euro. Se il Comune ove è ubicato l'immobile ha deciso per l'aliquota all'1 per mille, la TASI si ottiene così: 84.000,00 X 0,001 = 84,00 euro.
L'importo dell'imposta dovuta va diviso in proporzione alla percentuale di possesso o altro diritto reale dell'immobile fra i proprietari. Così abbiamo:
-se l'immobile è intestato a due diversi proprietari ognuno al 50%, entrambi pagheranno la metà del totale dovuto quindi: 84,00: 2 = 42,00 euro.
-se l'immobile è intestato a tre diversi proprietari (quota individuale del 33,33%) ciascuno ognuno pagherà un terzo del totale dovuto quindi: 84,00 : 3 = 28,00 euro.
-se l'immobile è intestato a due diversi proprietari di cui il primo possiede il 20% e il secondo l'80%, pagano rispettivamente 16,80 euro (84,00 X 0,20) e 67,20 euro (84,00 X 0,80).
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