|
Il colore esterno delle abitazioni rappresenta una forte caratterizzazione dell'edificio stesso in termini di prestigio e, quindi, di identificazione con l'intorno esistente: le tonalità impiegate nella tinteggiatura esterna della casa fanno riferimento sia alle condizioni socio-culturali del luogo, sia alle caratteristiche dell'edificio stesso.
Si consideri, quale esempio, come sia molto più semplice trovare un affresco o una decorazione muraria particolare, nei palazzi signorili dei centri storici, piuttosto che nelle case contadine dei borghi rurali.
Colorare una casa intera o una singola facciata è un attività apparentemente facile.
La realtà è diversa dal campione di colore fornito: entrano in gioco numerosi fattori: la luce esterna, il volume, le ombre...
Le rappresentazioni tridimensionali realistiche aiuteranno la comprensione del risultato finale, ma non riusciranno a donarci l'impressione di quel che sarà il risultato reale.
Non sono pochi i casi in cui la scelta di colori sbagliati ha portato a soluzioni stridenti con il paesaggio circostante e, per questo motivo, al fine di salvaguardare il paesaggio, la legge italiana ha previsto che per l'esecuzione di tinteggiature esterne sia necessario presentare una domanda specifica all'Ufficio Tecnico del Comune.
Molti comuni si sono ormai dotati del Piano del Colore, ossia un documento a supporto di tecnici e progettisti, rappresentante un quadro generale di riferimento unitario, che fornisce indicazioni per le tonalità e gli accostamenti da utilizzare qualora si voglia tinteggiare la propria casa.
La scelta del colore e del tipo di tinteggiatura devono essere valutate travalicando il gusto personale.
La scelta cromatica va fatta in base alle caratteristiche dell'edificio ed al contesto nel quale è inserito l'edificio stesso.
Ad esempio, le case del Nord Europa presentano frequentemente tinte piuttosto forti come il blu, il rosso ed il marrone, mentre le abitazioni mediterranee presentano tinte molto chiare, quasi sempre tendenti al bianco.
Si tratta quindi di valutare la tipologia dell'edificio (forma e volumi), la sua ubicazione, ed il rapporto tra edificio e paesaggio.
Inoltre va fatta una valutazione sulla storicità del manufatto, ed una valutazione di tipo cromatico in merito a tutte le superfici che compongono il volume esterno (muri, serramenti, copertura, canali di gronda e pluviali, davanzali, inferriate o altri elementi presenti): di che colore sono i serramenti?
E i davanzali? Queste tinte stonerebbero con il colore della parete che avevate ipotizzato?
Per effettuare la scelta cromatica giusta, dopo aver valutato una rosa di colori in base alle indicazioni del Piano del Colore, un suggerimento è quello di provare a stendere il colore scelto, o i diversi colori da scegliere, su un pannello in truciolato di superficie almeno 1,00 m x 1,00 m, appoggiandoli alla facciata, in modo da valutare la composizione nell'insieme.
Le proprietà da considerare prima di acquistare il colore giusto sono impermeabilità, traspirabilità e resistenza. Una tinteggiatura di buona qualità è in grado di fornire una protezione resistente agli agenti atmosferici, allo sporco e all'inquinamento. Partendo dal principio che ogni edificio respira, oltre alla traspirabilità viene valutata positivamente dal mercato l'assenza di sostanze nocive per l'ambiente.
Esistono diverse tipologie di pitture per esterni da poter valutare: pitture al quarzo, pitture ai silossanici, pitture ai silicati, pitture a base di calce, pitture elastomeriche e pitture per cemento. Inoltre, esistono anche intonaci colorati, di spessore compreso tra 0,5 e 1,5 mm, la cui suddivisione ripropone quella delle pitture (al quarzo, ai silossanici, ai silicati, alla calce ed elastomerici) ed i rivestimenti materici, prodotti che vengono applicati su una superficie murale a scopo decorativo e protettivo, aventi uno spessore superiore a quelli ottenuti nelle normali tinteggiature con l'utilizzo delle varie pitture. Anche per i rivestimenti la suddivisione viene fatta in base alla classificazione già adottata per le pitture (al quarzo, ai silossanici, ai silicati, alla calce ed elastomerici).
Si ricorda che i periodi migliori per realizzare un intervento di tinteggiatura sono quelli della primavera e dell'autunno evitando temperature inferiori a 5°C, evitando giornate di pioggia o vento.
Così come pioggia e vento, anche il sole potrebbe creare dei problemi se la parete da trattare è esposta direttamente ai suoi raggi: è bene infatti evitare di tinteggiare la parete quando quest'ultima sia esposta al sole.
La parete esposta ad ovest verrà tinteggiata al mattino, la parete esposta a nord in tarda mattinata, la parete esposta a est nel primo pomeriggio e la parete esposta a sud sarà tinteggiata verso sera.
La prima operazione da compiere prima di passare alla tinteggiatura sarà un'energica spazzolatura per rimuovere le parti in parziale distacco, le impurità e le vecchie pitture cedevoli. In questo modo sarà possibile anche scoprire quali siano state le precedenti tinteggiature e se opportuno, riproporle.
|
||