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Che si viva in un condominio o in una casa singola, uno dei problemi più annosi e più costosi nell'ambito delle ristrutturazioni è l'ammalorarsi del rivestimento della facciata.
Esso può essere composto da una semplice tinteggiatura per esterni o da una pellicola a base di copolimeri vinilversatici, pigmenti resistenti e quarzo selezionato:
si tratta, appunto, del cosiddetto rivestimento al quarzo.
Questo tipi di finitura è stato da sempre utilizzato per le sue caratteristiche.
Se siamo dinanzi ad un buon prodotto, esse sono: la traspirabilità, la durabilità e la resistenza agli agenti atmosferici.
Come tutte le superfici, specialmente quelle poste a ricoprire superfici esterne, anche il quarzo plastico è sottoposto a deterioramento.
Se applicato con le giuste tecniche, e se non presenta quindi rigonfiamenti o crepe, il rivestimento ha una lunga durata, circa 20-25 anni.
Trascorso questo periodo di durata fisiologica, e se lo stabile non è stato soggetto a dissesti o azioni sismiche, il quarzo presenta segni di ammoloramento dovuti essenzialmente all'azione degli agenti atmosferici, quali piogge, neve e alte temperature.
Per procedere all'eliminazione dello strato di rivestimento deteriorato e alla successiva posa in opera del nuovo prodotto, è necessario operare una pulizia profonda della superficie, al fine di eliminare qualsiasi corpo estraneo presente, che sia esso un oggetto o semplici polveri e sporco, che impedirebbero il fissaggio del nuovo strato al supporto.
Questa operazione viene effettuata tramite una pistola a caldo che agevola il distacco del quarzo e ne facilita l'asportazione con spatola e raschietto.
La pulizia totale viene poi portata a termine in svariati modi: tramite lavaggio nebulizzato, con vapore o acqua calda a pressione, con spazzolatura meccanica o a secco, con idrosabbiatura.
Una volta asciugate le superifici, operazione indispensabile alla successiva presa del prodotto, si controlla che non vi siano imperfezioni o irregolarità, eventualmente da sanare tramite ripristino di intonaco e stuccature.
Una volta eliminato lo strato di rivestimento al quarzo deteriorato, si procede alla stesura di un rasante di base, indispensabile al fine di garantire l'omogeneità del successivo rivestimento e della facciata complessiva. In caso contrario, si noterebbero avvallamenti o rigonfiamenti non piacevoli da vedere.
Dopo aver fatto asciugare le superfici, si effettua l'applicazione finale, tramite pennello o rullo, dell'idropittura lavabile al quarzo per esterni, a base di polimeri acrilici, cariche silicee e pigmenti minerali.
La stesura deve essere effettuata in condizioni climatiche idonee, non nelle ore centrali della giornata, in assenza di pioggia e preferibilmente in primavera o inizio autunno, quando le temperature sono tali da non impedirne fissaggio ed asciugatura rapida.
L'aspetto finale che ne deriva è di una superficie colorata in qualsiasi tinta, liscia o ruvida a seconda della grandezza dei granuli utilizzati, ma comunque omogenea, simile ad una pellicola: da qui il nome quarzo plastico.
Il quarzo è stato molto utilizzato per le finiture di facciate esterne negli stabili degli anni Ottanta e Novanta.
Le prime applicazioni del prodotto, fatte probabilmente in maniera sbagliata o con materiali plastici di non alto livello, hanno fatto sì che tali superfici si deteriorassero rapidamente: rigonfiamenti e distacchi ne erano, e tutt'oggi ne sono, la manifestazione della mancanza di traspirabilità.
Oggi con le tecniche utilizzate, se vengono rispettati i passaggi progettuali giusti, la resa è di ottimo livello e di lunga durata.
Molte aziende specializzate in prodotti per l'edilizia vendono pitture al quarzo.
Tra queste Impa, FASSA BORTOLO Mapei aziende italiane che propongono pitture per esterni con buone caratteristiche prestazionali: elevata resistenza agli agenti atmosferici ed agli alcali, ottimo potere riempitivo, una buona traspirabilità ed una elevata resistenza al lavaggio.
Consultando i siti intenet delle aziende è possibile richiedere preventivi su tali prodotti, che nel caso di lavori condominiali affidati ad un'impresa edile, dovranno essere maggiorati dei costi derivanti dalla manodopera.
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