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Quando ci si rivolge a un tecnico per costruire o modificare la propria abitazione, in varie fasi del rapporto di consulenza ci verranno consegnati degli elaborati progettuali, relativi sopratutto a:
- una o più soluzioni preliminari, tra cui scegliere quella definitiva e/o concordare le eventuali modifiche col progettista;
- soluzione progettuale definitiva;
- tavole grafiche della pratica edilizia, comprendente lo stato legittimo, il progetto e il cosiddetto rosso e giallo.
Pur non essendo addetti ai lavori, è quindi fondamentale prendere confidenza con gli elaborati progettuali e le convenzioni grafiche utilizzate.
Il disegno tecnico è infatti un vero e proprio linguaggio, le cui metodologie di rappresentazione e convenzioni grafiche sono quindi standardizzate e comprese a livello mondiale.
In un elaborato tecnico (non solo architettonico) ciascun elemento grafico - come le campiture, il tipo e lo spessore delle linee, le simbologie - assume un preciso significato. In particolare:
Tipo di linea - Tipi di linee diverse hanno significati diversi:
- con la linea continua si rappresentano tutti gli elementi sezionati o comunque visibili sotto al piano di proiezione;
- viceversa la linea tratteggiata è riservata agli elementi sopra al piano di proiezione, come ad esempio il profilo delle travi, delle volte o dei lucernari;
- il tratto-punto (di solito con uno spessore elevato) nelle piante indica invece la linea di sezione o gli assi di simmetria;
- una linea a zig-zag è infine la utilizzata per la coibentazione termica.
Spessore delle linee - Le linee più spesse (di solito 0,4-0,5 mm) indicano gli elementi - ad esempio le murature - che vengono sezionati dal piano di proiezione della rappresentazione grafica, mentre le linee di spessore intermedio (ad esempio 0,2 mm) vengono utilizzate per gli elementi che, pur visibili, non appaiono sezionati direttamente. Le linee ancora più sottili (generalmente 0,1 mm) sono invece riservate alle campiture, alla rappresentazione degli arredi, alle quote o ad altre particolari simbologie.
La linea di terra, cioè la linea che nelle sezioni e prospetti identifica il profilo del terreno, viene infine disegnata con una linea particolarmente spessa (anche 1 mm).
Campiture - Le campiture (o retini) indicano generalmente il materiale di un certo elemento, come una pavimentazione, una muratura o il terreno: nei disegni architettonici, assume particolare importanza un tratteggio sottile a 45°, che indica - sia in pianta che in sezione - una generica muratura indipendentemente dal materiale reale.
Le strutture portanti - sopratutto i pilastri - sono a volte indicate con una fitta quadrettatura a 45°.
Simbologie - Le simbologie completano il disegno, rendendolo più comprensibile. Le principali sono:
- una freccia che indica il nord (corredata dalla lettera N) oppure una rosa dei venti: indispensabile nelle planimetrie degli edifici, viene invece tralasciata nel caso di semplici unità immobiliari;
- un quadrato con le due diagonali per gli ascensori e i montacarichi;
- una linea continua con una freccia a un'estremità per il verso di salita delle scale;
- una freccia per l'ingresso di un edificio o un'unità immobiliare;
- un quadratino diviso a metà lungo una diagonale e campito uniformemente di nero per le canne fumarie o le canne di esalazione;
- le quote, formate da una linea sottile con alle estremità due frecce o brevi segmenti a 45° e inoltre la relativa misura in metri o centimetri;
- le quote altimetriche, formate da un cerchietto (in pianta) o un triangolino (in sezione e nei prospetti) con le misure altimetriche di quello specifico punto in relazione a uno zero assunto arbitrariamente (e chiaramente indicato in ciascun elaborato).
Le piante sono elaborati grafici che mostrano la forma e la distribuzione interna di un edificio, o più precisamente di un suo livello (generalmente un piano): i muri vengono infatti tagliati da un piano di proiezione orizzontale, e perciò quasi sempre parallelo al pavimento o al terreno. Inoltre, gli elementi del disegno non subiscono alcuna distorsione prospettica, e vengono riportati con le proprie dimensioni reali, ovviamente rimpicciolite in base al fattore di scala.
Analogamente alle piante, anche le sezioni mostrano uno spaccato dell'interno dell'edificio, ma in questo caso il piano di proiezione è verticale: l'edificio appare perciò tagliato da cielo a terra, e ne risulta visibile soltanto una parte.
I prospetti sono sezioni in cui il piano di proiezione (o meglio di taglio) non interseca le strutture dell'edificio, e perciò rappresentano le facciate secondo le regole delle proiezioni ortogonali: anche in questo caso, non si ha perciò alcuna deformazione prospettica.
Le rappresentazioni tridimensionali (assonometrie e prospettive) vengono utilizzate sopratutto per la rappresentazione di interni - tra cui i progetti di arredamento o interior design - e della volumetria di edifici complessi.
Con l'assonometria - di cui esistono varie tipologie (cavaliera, isometrica, dimetrica, trimetrica) - è possibile rappresentare tre facce di un oggetto (nel caso di un edificio ad esempio due facciate e la copertura), mentre la prospettiva cerca di simulare la visione umana di un particolare oggetto o paesaggio: per distinguerle, è sufficiente notare che - a differenza della prospettiva - nell'assonometria i lati paralleli dell'oggetto rimangono tali.
Un altro sistema di rappresentazione tridimensionale, che ultimamente ha sostituito quasi completamente le rappresentazioni prospettiche e assonometriche, è la modellazione con appositi software: rispetto ai normali disegni eseguiti al tecnigrafo, il modello 3D è decisamente più comodo, in quando facilmente modificabile.
Inoltre, scegliendo a piacere un punto di vista (generalmente in assonometria o in prospettiva), e inserendo le texture dei materiali, gli elementi del paesaggio circostanti e la fonte di illuminazione prescelta (solare o artificiale) si ottengono i rendering, immagini molto realistiche simili a vere e proprie fotografie: con opportuni procedimenti, è anzi possibile inserire un modello 3D all'interno di una fotografia, simulando perfettamente l'integrazione di un edificio nell'ambiente circostante.
Molti software per la modellazione sono infine dotati di comandi specifici per l'ottenimento automatico di piante, prospetti e sezioni: in questo modo, il lavoro del disegnatore viene semplificato drasticamente.
Anche se il numero di elaborati a corredo di una pratica edilizia varia in base alle caratteristiche dell'edificio (forma, numero dei piani) e alla complessità degli interventi, le tavole di base comprendono sempre:
Lo stato legittimo, così come risultante dall'ultima pratica edilizia presentata (o in mancanza di questa, come nel caso di edifici storici mai oggetto di trasformazioni recenti, da una planimetria del catasto storico), con la sola eccezione delle pratiche a sanatoria o a parziale sanatoria deve coincidere con lo stato di fatto, cioè l'assetto reale dell'edificio.
A seconda dei casi, lo stato legittimo può comprendere varie piante (una per ogni piano dell'edificio, compresa eventualmente la copertura), una o più sezioni e - per gli interventi sulle facciate - anche i prospetti.
I disegni di progetto servono ovviamente a illustrare gli interventi che si intendono eseguire sull'edificio e il suo aspetto a lavori finiti.
Analogamente allo stato legittimo, a seconda dei casi possono comprendere una o più piante, alcune sezioni ed eventualmente i prospetti.
Gli elaborati - piante, prospetti e sezioni - della tavola degli interventi (comunemente nota come rosso e giallo) derivano infine dalla sovrapposizione dello stato legittimo con il progetto, indicando in giallo gli elementi da rimuovere o demolire, e in rosso quelli da costruire: è quindi possibile capire già a un primo sguardo l'entità degli interventi e la loro natura più o meno invasiva.
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