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L'isolamento termico di un edificio deve interessare tutti gli elementi che compongono l'involucro (pareti, tetti e finestre) nonché i cosiddetti ponti termici, in modo da limitare il più possibile la dispersione di energia termica tra l'interno e l'esterno.
Soluzioni e materiali in commercio non mancano, ma naturalmente il progettista dovrà valutare la scelta più opportuna considerando non solo le caratteristiche costruttive dell'edificio, ma anche la sua localizzazione.
Infatti i parametri di isolamento richiesti dalle normative vigenti sono ovviamente diversi a seconda delle differenti zone climatiche d'Italia.
In questo articolo, ad esempio, affrontiamo due casi progettuali riguardanti la tipologia della villa (in un caso a schiera e in un caso completamente isolata), dove comunque il problema dell'isolamento deve tener conto dell'ampia superficie dell'involucro a contatto con l'esterno.
Inoltre le due case history illustrate sono ambientate in due zone completamente opposte della Penisola, il Veneto da un lato e la Sicilia dall'altro, e quindi con differenti parametri da tenere in considerazione.
Il complesso residenziale Sole 2 è formato da 4 villette a schiera a basso consumo energetico in classe A+ ed è ubicato in una zona periferica, di recente espansione, a Fossalta di Portogruaro, in provincia di Venezia.
In questa zona l'architettura ecosostenibile sta pian piano prendendo piede, ma il complesso è una delle prime realizzazioni in cui sono stati messi in atto accorgimenti per l'efficienza energetica ed utilizzati materiali ad elevate prestazioni.
Il complesso, progettato dall'architetto Luciano Boarotto, è in corso di costruzione e dovrebbe essere ultimato nella primavera del 2015. Ogni unità abitativa è di 140 metri quadri e si compone di cucina, doppi servizi e tre camere, oltre a posto auto e giardino.
Le abitazioni sono completamente autonome dal punto di vista energetico, grazie all'installazione di pannelli fotovoltaici integrati con pompe di calore, per produrre fino a 2 kW di energia. Hanno un sistema di ventilazione meccanica per il ricambio d'aria.In particolare, poi, nella costruzione è stata adottata una tecnologia per neutralizzare la formazione di ponti termici ed evitare, quindi, in punti come i balconi, le dispersioni di calore e la formazione di umidità.
I balconi sono stati infatti separati termicamente grazie all'utilizzo dello speciale giunto isolante Schöck Isokorb, costituito da una combinazione di acciaio inox, reggispinta in calcestruzzo ad elevate prestazioni ed uno strato isolante di polistirolo espanso.
Oltre all'isolamento, il giunto provvede a proteggere le strutture e a garantire la sicurezza statica dell'edificio.
Il progetto Botticelli, ideato dall'ing. Carmelo Sapienza, ha portato alla realizzazione di una villa unifamiliare a Mascalucia, alle pendici dell'Etna, che rappresenta per la Sicilia il primo esempio di casa energeticamente attiva, cioè in grado di produrre più energia di quanta ne consumi.
Il progetto, sviluppato in collaborazione con il gruppo eERG del Politecnico di Milano e con il dipartimento DICA dell'Università di Catania, è interessante perché consiste nell'applicazione dei protocolli CasaClima per la prima volta ad un contesto mediterraneo, alle prese, quindi, con il problema delle alte temperature.
Dal punto di vista architettonico, invece, il progetto è volto alla rivisitazione in chiave attuale della tipica casa rurale siciliana.
L'involucro dell'edificio è stato isolato utilizzando pannelli in lana di roccia dello spessore di 30 cm per il tetto ventilato, di 20 cm per l'isolamento a cappotto e di 10 cm per il primo solaio.
La lana di roccia è un materiale dall'ottima resistenza al fuoco e dalle notevoli capacità di insonorizzazione, ma è stata scelta anche in virtù della sua capacità di isolare bene in condizioni di elevata irradiazione solare, come quelle presenti in questo contesto.
I pannelli utilizzati sono stati due tipologie della gamma Rockwool Durock Energy per la copertura inclinata e Frontrock Max E per il cappotto.
In particolare il primo, ideale proprio per il rivestimento all'estradosso di coperture inclinat , è un pannello rigido in lana di roccia non rivestito, a doppia densità, con alta resistenza a compressione e calpestabile.
Il secondo, invece, disponibile nel formato 1.000x600 mm e fino a 20 cm di spessore, oppure nel formato 1.000x500 mm per gli spessori superiori (fino a 28 cm), è un prodotto studiato specificamente per l'isolamento termoacustico a cappotto.
Infatti il pannello, nel processo di produzione, viene sottoposto ad un trattamento particolare per renderlo idoneo alle severe condizioni di isolamento dall'esterno.
Dal punto di vista impiantistico, oltre ad un sistema fotovoltaico ed un solare termico, sono stati utilizzati una pompa di calore aria-acqua per i fabbisogni di climatizzazione, un impianto di ventilazione con recupero entalpico del calore e un sistema geotermico con scambiatore interrato per il pre-trattamento dell'aria immessa.
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