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Impermeabilizzare un solaio di copertura è sempre possibile, indipendentemente dalla sua configurazione. Esistono in commercio diverse tipologie di prodotti innovativi con i quali ottenere un'adeguata impermeabilizzazione, stabile e duratura.
Le guaine autoadesive, il trattamento con poliurea, poliuretano a spruzzo, l'impiego di pannelli termoisolanti provvisti di adeguato supporto impermeabile, costituiscono i principali sistemi che ormai vanno a sostituire le vecchie guaine impermeabili applicate a fiamma attiva.
In tal modo, oltre a velocizzare il lavoro e ridurre i costi, si ottengono interventi realizzati in sicurezza, rispettosi dell'ambiente, grazie alla riduzione dell'impiego di materiali inquinanti.
Tipologie diverse di coperture
Di seguito, sono illustrati i diversi tipi di interventi in maniera più approfondita, riguardanti le diverse tipologie di copertura, tenendo conto delle differenti destinazioni d'uso delle stesse e delle varie possibilità di impiego dei materiali al fine di ottenere strutture sicure.
Terrazzo piano con giardino pensile
Gli interventi illustrati di seguito, pur riferendosi alle coperture di nuova costruzione, possono essere impiegati in molti casi, anche per intervenire su coperture esistenti, senza bisogno di rimuovere lo strato di impermeabilizzante esistente.
In questa breve rassegna, cercherò di dare i principali suggerimenti, per poter realizzare una impermeabilizzazione avente i requisiti necessari per proteggere nel tempo l'edificio dagli eventi atmosferici.
Per tal motivo mi limiterò a esaminare le due tipologie di coperture più impiegate, rappresentate da terrazzi piani e tetti inclinati, con riferimento alle strutture di nuova costruzione, rimandando a un successivo articolo gli interventi per impermeabilizzare coperture già realizzate e bisognevoli di interventi.
Coperture a falde con impermeabilizzazione sottotegole
Per le coperture piane, i principali parametri da tener presenti nella progettazione e realizzazione sono i seguenti:
Occorre calcolare il quantitativo di acqua da smaltire attraverso un idoneo numero di condotti pluviali, in relazione ai mq di copertura da realizzare.
Il parametro importante da tener presente, è rappresentato dalla pendenza da assegnare al manto impermeabile superficiale, indipendentemente dal materiale usato. Tale parametro si consiglia mai minore di 1,5%.
Una stratificazione tipo che consente una buona impermeabilizzazione di un solaio piano, generalmente si realizza mediante la stesura della guaina bituminosa sul solaio su cui verrà disposta una barriera al vapore, con sovrastante massetto cementizio sul quale verrà stesa una membrana liquida prima della posa della successiva pavimentazione.
In alternativa alla guaina bituminosa è possibile impiegare diverse soluzioni che si differenziano per i materiali usati. Tra questi si preferiscono composti liquidi, resine o membrane di vario genere.
L'impermeabilizzazione dei terrazzi piani eseguite fino ad oggi con le membrane bituminose di vario tipo, stanno lasciando ormai il passo all'impiego di membrane liquide.
Esse risultano economiche e rispettose dell'ambiente sia nella loro composizione e realizzazione, sia nelle fasi di smaltimento.
Impermeabilizzazione solaio con guaina liquida
Pertanto, nei tetti piani si possono utilizzare gli impermeabilizzanti liquidi o le resine senza problemi, con i quali è possibile sigillare anche i punti più critici come scalini, spigoli, angoli o rialzi.
In commercio si trovano diversi prodotti sotto forma di soluzioni mono-componente e bi-componente, ossia formati da un unico materiale o da due materiali, unitamente di reti o fibre che assicurano una maggiore resistenza.
Le soluzioni più adatte per i tetti a falda sono rappresentate dalle membrane sottotegola, disponibili in diverse tipologie. Le più usate sono rappresentate da membrane prefabbricate bituminose, membrane prefabbricate polimeriche, membrane autoprotette e ardesiate, oppure teli protettivi e traspiranti.
È bene tener presente che tutti i prodotti descritti, a eccezione di quelli ardesiati, non possono essere esposti direttamente ai raggi UV, per tal motivo l'ultimo strato finale della copertura va realizzato impiegando tegole di vario genere o pannellature adeguate.
Sistema di impermeabilizzazione falda tetto non ventilato
Le membrane in generale si distinguono anche dalla finitura dello strato superiore (alcune sono lisce mentre altre presentano delle porosità) e dalla tipologia di posa, autoadesive o no.
Le membrane autoadesive si presentano lisce nella parte inferiore mentre all'estradosso presentano delle granulosità; la loro applicazione avviene senza l'uso della fiamma, pertanto risultano anche più sicure.
Possono essere impiegate su tutte le superfici da impermeabilizzare, a condizione che esse siano pulite, asciutte e prive di umidità.
Applicazione guaina bituminosa con fiamma attiva
Sono particolarmente indicate per essere applicate sopra i pannelli isolanti sensibili alla fiamma (es. polistirene espanso o estruso, poliuretano) e ideali per strutture in legno.
L'impiego delle membrane autoadesive presenta diversi vantaggi che possono essere così riassunti:
In alternativa ai prodotti sin qui descritti, è possibile ottenere ottime superfici impermeabilizzate, impiegando impermeabilizzanti a base di poliurea posati a spruzzo, i quali offrono prestazioni nettamente superiori rispetto ai comuni metodi di impermeabilizzazione.
ll vantaggio maggiore delle impermeabilizzazioni con poliurea a spruzzo è la realizzazione di un rivestimento continuo senza giunzioni, a indurimento immediato, pedonabile dopo circa 60 secondi, con caratteristiche di elevata resistenza chimica e meccanica.
Impermeabilizzazione a spruzzo con poliuretano su cupola
Lo spessore dello strato di poliurea applicato è di circa 2-3 mm; grazie alla sua omogeneità attraverso lo struzzo ad alta pressione, è possibile raggiungere con facilità e velocità tutti i punti da trattare, anche quelli più difficili e nascosti.
Un rivestimento in poliurea a spruzzo aderisce completamente al supporto con il vantaggio di annullare i camminamenti dell'acqua al di sotto della membrana stessa.
Tale risultato è invece difficile da raggiungere con i sistemi tradizionali di impermeabilizzazione (ad esempio con le guaine bituminose).
Ai fini della corretta realizzazione delle opere di impermeabilizzazione, occorre tener presente la norma UNI 11540, punto 3 e relativa nota, che stabilisce come progettare e realizzare conformemente alla regola d'arte, le opere di impermeabilizzazione.
Impermeabilizzazione di un solaio copertura con dislivelli, con poliuretano a spruzzo
Circa la responsabilità di eventuali difetti di realizzazione, è bene tener presente che alla ditta esecutrice delle sole opere di impermeabilizzazione, non può essere addebitata alcuna responsabilità, qualora si rilevino ristagni d'acqua, dovuti a mancanza o errata esecuzione delle pendenze o a sovrapposizioni di saldature, costituenti il sistema di copertura.
I normali ristagni d'acqua dovuti allo spessore delle sovrapposizioni dei teli impermeabili non possono essere considerati difetti di applicazione.
A questo punto appare spontaneo chiederci cosa occorre fare per essere sicuri che il terrazzo sia realmente impermeabile, prima che venga allagato da qualche pioggia copiosa.
A tal fine, è possibile richiedere all'impresa esecutrice delle opere di impermeabilizzazione il collaudo di quanto realizzato.
Nello specifico, il collaudo può essere di due tipi: visivo e meccanico, il collaudo visivo, è il sistema più semplice e si basa sulla verifica che non siano presenti tagli, ed altri danneggiamenti come discontinuità nelle giunzioni o altri tipi di discontinuità del manto impermeabile.
Il collaudo meccanico, è quello che garantisce in modo più completo, la corretta esecuzione dell'opera, esso si realizza mediante allagamento del terrazzo con spessore minimo di 3 cm. di'acqua che dovrà restare i sito per almeno 48 ore.
Dopo lo svuotamento, occorrerà attendere 24 ore, per permettere all'eventuale acqua penetrata all'intradosso dell'elemento di tenuta, di diffondersi orizzontalmente e poter raggiungere i locali sottostanti, sotto forma di gocciolamenti o macchie.
Credo che conveniate con me sull'impiego del secondo metodo, il quale a mio avviso, garantisce sia l'impresa che la committenza, evitando in futuro stressanti e dispendiose controversie.
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