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Uno dei metodi più innovativi per ridurre l’impatto ambientale degli edifici sul clima, consiste nell’introdurre una maggiore quantità di verde all’interno delle città (greening process).
Tale intervento può essere eseguito non soltanto realizzando orti urbani, giardini botanici e parchi pubblici, bensì, servendosi anche di tecniche green applicate al settore edile.
Cappotto verde sulla parete di un edificio – Foto: Unsplash
Il cappotto verde è un sistema di isolamento termico sostenibile progettato per i muri esterni degli edifici.
Questo metodo, valido per le riqualificazioni energetiche degli immobili preesistenti e anche per le nuove costruzioni, consiste nel ricoprire intere pareti, tetti e terrazzi con varie specie di piante, come ad esempio, l’edera e la felce comune, usate soprattutto per i cosiddetti living wall.
Il principio di funzionamento è simile a quello dei cappotti termici tradizionali, tuttavia, in tale circostanza, non vengono utilizzati materiali sintetici.
Regolazione termica, isolamento acustico, tutela della biodiversità, risparmio energetico, sono alcuni dei vantaggi che un cappotto verde può offrire.
Scopriamo insieme quali sono tutti i vantaggi dei cappotti verdi!
Oggi più che mai è fondamentale orientarsi verso soluzioni sostenibili, non solo per ciò che concerne lo stile di vita quotidiano, bensì, anche per quanto riguarda l’edilizia.
Facciata verde, casa singola – Foto: Unsplash
Rinnovare la propria casa o costruirne una nuova adottando sistemi green, è uno dei primi passi da compiere per migliorare la situazione attuale, contrastando l’inquinamento atmosferico e i cambiamenti climatici ormai in atto.
Oltre agli edifici realizzati in bioedilizia, agli elettrodomestici innovativi e all’uso di materiali di scarto per le costruzioni, è possibile progettare cappotti e tetti verdi, due tipologie di opere che aiutano a rendere più efficienti le case, e al contempo apportano benefici all’ambiente.
Tra i principali vantaggi delle coperture vegetali applicate al settore edile, vi sono:
Inoltre, come si evince dai risultati di un progetto realizzato da Enea, il cui focus è quello di dimostrare gli effetti positivi delle facciate verdi per l’isolamento termico e acustico delle abitazioni, questo sistema è in grado di ridurre il calore estivo dei centri urbani ad alta densità (rendendoli più vivibili), diminuire le emissioni di CO2 e infine, migliorare la qualità dell’aria.
Il tetto verde, conosciuto anche come tetto giardino, è un’ottima alternativa alle coperture tradizionali (come tegole e coppi) e viene realizzato utilizzando substrato e vegetali.
Esistono due tipi di tetto verde: quello estensivo e quello intensivo.
Il tetto estensivo è costituito da poco terriccio, non è calpestabile e può essere posato su superfici piane o inclinate, mentre il secondo, è calpestabile, si può progettare esclusivamente per le superfici piane ed è caratterizzato da una maggiore quantità di terra.
Il tetto intensivo può ospitare piante di piccole dimensioni e non richiede una manutenzione frequente. Al contrario, quello intensivo, è idoneo anche per la coltivazione di alberi e necessita di interventi di gestione quotidiani e complessi.
Tetti verdi in città – Foto: Unsplash
Tra le tipologie di vegetali più idonei per realizzare un tetto verde vi sono le piante grasse e perenni (del genere Sedum), le specie rampicanti e quelle a crescita rapida.
Queste varietà vengono impiegate per la progettazione di coperture estensive, poiché sono semplici da coltivare e mantenere.
I vantaggi più importanti dei tetti verdi sono identici a quelli dei cappotti verdi, tuttavia, le coperture green rappresentano anche un’ottima soluzione per regolare il flusso dell’acqua piovana (favorendo un minore deflusso negli impianti fognari e limitando così, gli effetti delle piogge intense) e potenziare la funzione degli impianti fotovoltaici.
Mediamente, il costo per realizzare un tetto verde si aggira intorno a 200€/mq.
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