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Nella sistemazione di uno spazio esterno è assolutamente fondamentale prevedere un adeguato sistema di scolo e smaltimento delle acque piovane, specialmente nel caso di un cortile asfaltato o lastricato, della rampa di un garage o di uno stradello privato, cioè negli spazi con pavimentazioni impermeabili non in grado di garantire un corretto drenaggio.
Il ristagno delle acque piovane produce infatti la formazione di ampie pozzanghere, che a loro volta possono causare grossi disagi o veri e propri pericoli, in quanto:
- nelle rampe di accesso dei garage sotterranei in caso di forti piogge si può verificare l'allagamento (totale o parziale) dei posti auto;
- se l'acqua ristagna, cortili, marciapiedi e passaggi pedonali tendono a diventare impraticabili o disagevoli, e inoltre aumenta drasticamente il rischio di scivolare;
- negli stradelli carrabili, anche se la bassa velocità rende improbabile il fenomeno dell'aquaplaning, la presenza di ampie pozzanghere può insudiciare completamente i veicoli e schizzare gli eventuali passanti.
In generale, una rete di smaltimento delle acque piovane ben progettata si compone di varie parti:
- la rete di scolo della copertura dell'edificio, formata da grondaie in corrispondenza dello sporto di gronda e da pluviali esterni o incassati nel caso di un tetto a falde, e da passafuori o bocchettoni su terrazzi e lastrici solari;
- pozzetti prefabbricati in corrispondenza dell'arrivo a terra dei pluviali; - caditoie e tombini in cortili e piazzali;
- tagliole protette da griglie e/o cunette laterali per rampe e stradelli con pavimentazione in asfalto o cemento;
- tubazioni in pvc o calcestruzzo per il collegamento di questi dispositivi e/o l'invio alla pubblica fognatura;
- un'eventuale vasca di raccolta per il riciclo dell'acqua piovana (ad esempio per gli sciacquoni dei bagni o l'irrigazione del giardino) negli edifici ecosostenibili.
Naturalmente, questi dispositivi devono essere accompagnati da alcuni accorgimenti progettuali nella sistemazione delle aree esterne, come la predisposizione di opportune pendenze (generalmente dell'1 o 2%) per convogliare l'acqua piovana nei punti di raccolta, l'uso di guaine di impermeabilizzazione in corrispondenza dell'attacco a terra dell'edificio e l'installazione di un adeguato numero di pozzetti, tombini e tagliole: un pozzetto per ciascun pluviale proveniente dal tetto, esterno o a parete; un tombino o caditoia per 100 mq di superficie, e una tagliola ogni 200-300 metri di rampa o stradello.
Tuttavia, è sempre opportuno dimensionare opportunamente la rete di scolo delle acque piovane in funzione della piovosità media annua e del temporale più violento previsto nella zona oggetto di intervento.
Vediamo ora le caratteristiche di ciascuno di questi manufatti.
Uno dei più diffusi, commercializzato ad esempio dal Gruppo AVANZI srl e indispensabile per completare qualsiasi calata di gronda, esterna o incassata nella muratura, è il pozzetto prefabbricato in calcestruzzo, generalmente di forma cubica con un lato di circa 25 o 30 centimetri: da interrare, ha il coperchio rimovibile per l'ispezione, un apposito innesto in cui inserire la grondaia in arrivo e un foro per le tubazioni della rete di scolo delle acque piovane.
Un modello alternativo è invece prodotto dall'Azienda Marley: a forma di parallelepipedo, è in plastica dura, resistente agli urti, agli acidi e alle variazioni di temperatura, e perciò è particolarmente economico e di facile installazione.
Per lo smaltimento delle acque piovane da cortili e piazzali servono invece i tombini prefabbricati, in acciaio, ghisa o calcestruzzo, con coperchio munito di caditoia e carrabile o pedonale in base alle necessità.
Generalmente questi manufatti, di cui il catalogo del Gruppo Avanzi propone una gamma completa, sono formati da due parti: il pozzetto vero e proprio, costituito da un cubo o parallelepipedo di calcestruzzo con due fori per l'innesto delle tubazioni di raccolta, e il coperchio, in acciaio, ghisa o calcestruzzo e munito di una griglia o alcune fessure per la raccolta dell'acqua piovana. I modelli più evoluti sono inoltre dotati di un sifone per evitare il trabocco di acqua piovana in caso di piogge molto consistenti o di reflussi nella rete di scolo.
Il coperchio con griglia a maglie fitte è preferibile rispetto alle fenditure più larghe, per evitare che l'accumulo accidentale di foglie, cartacce o rametti possa otturare le tubazioni, e non rimanere incastrati con stampelle, bastoni e tacchi alti.
Nel caso di edifici o stradelli con marciapiedi, è invece consigliabile la caditoia a bocca di lupo, formata da una apposita fenditura ricavata nell'altezza del marciapiede: anche in questi casi le aziende del settore hanno ideato una vasta scelta di pezzi di cordoli in pietra o calcestruzzo già predisposti.
Rampe, corselli e stradelli carrabili vanno invece muniti di tombini opportunamente posizionati o di cunette laterali e canaline con griglia, particolarmente indicate per i tratti in forte pendenza.
Infatti, le canaline o tagliole, disposte perpendicolarmente rispetto al percorso della strada, sono costituite da vari pezzi prefabbricati giuntati tra loro fino alla lunghezza desiderata, ovviamente pari alla larghezza della rampa o carreggiata.
Ciascun pezzo è a sua volta formato da due parti: una canalina prefabbricata in calcestruzzo con sezione a forma di C, V od U piuttosto profonda, e un coperchio con una semplice griglia di protezione a maglie fitte, simile ai grigliati tipo Orsogrill per limitare l'accumulo di foglie o cartacce. La sua larghezza è compresa tra 15 e 30 centimetri, per una lunghezza standard di un metro; il profilo delle due estremità è inoltre sagomato per consentire la giunzione a incastro dei pezzi.
Le cunette vanno invece posizionate ai lati della carreggiata stradale (e parallelamente alla stessa), oppure su terreni in declivio secondo le linee di massima pendenza.
Anche in questo caso, ciascuna cunetta è formata da una serie di elementi prefabbricati in calcestruzzo disposti in sequenza, ciascuno dei quali ha le seguenti caratteristiche:
- forma quadrata con lato in pianta di 40 0 50 cm;
- sezione a C od U poco profonda, con spessore compreso tra 10 cm (sui lati del pezzo) e 7 cm (al centro della U);
- eventuale coperchio di protezione in calcestruzzo, così da costituire vere e proprie canalizzazioni protette;
- giunzione tra i pezzi per contatto: in alcuni casi le fughe sono stuccate con semplice malta o appositi prodotti collanti.
Possiamo trovare una serie completa di questi elementi nel catalogo delle aziende specializzate nella produzione di manufatti in calcestruzzo, tra cui ad esempio la ditta dei Fratelli Abbagnale di Castellammare di Stabia (Napoli).
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