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Gli impianti idraulici costituiscono una parte importante dell'impiantistica di un appartamento e soprattutto di un contesto condominiale, attraverso di essi è possibile addurre acqua per usi domestici e sanitari e smaltire quella parte dei liquami destinati ad essere trattati da appositi sistemi di purificazione delle acque, al fine di restituirle biologicamente pure all'ambiente naturale.
La parte degli impianti a cui è affidato il compito di smaltire le cosi dette acque nere è costituita da un sistema di tubazioni, pozzetti di intercettazione, condotti fognari ed altri elementi necessari a convogliare verso la fognatura tali liquami.
All'interno di un condominio destinato a civili abitazioni, normalmente sono presenti delle colonne di scarico costituite da tubazioni in polivinile o altro materiale idoneo, corredate di pezzi speciali atti a consentire con geometrie diverse i collegamenti delle singole utenze con la montante condominiale.
Tra i componenti citati, riveste un ruolo importante la braga, ossia un particolare pezzo speciale costituito normalmente da tre diramazioni, il termine tecnico di tale accessorio, deriva dall'aspetto figurativo di esso, infatti esaminandolo non si può fare a meno di notare la sua somiglianza a quella di un pantalone, per cui il sinonimo di braga appare quanto mai appropriato.
Geometricamente la braga è costituita da due parti di tubo saldate tra loro, fornite di tre imboccature di cui due disposte a monte e a valle del tubo principale rettilineo e la terza disposta all'imbocco della parte di tubo inclinato, tale inclinazione del tratto inclinato, rispetto all'asse verticale, può variare da 45°,67°, 90°, quest'ultimo tipo di braga ortogonale, prende il nome commerciale di TEE.
I materiali di cui tali elementi sono costituiti sono rappresentati da PVC, polietilene, polipropilene ad alta densità o da altri prodotti speciali in ragione del tipo di liquido da trattare.
Negli anni passati, il materiale impiegato per la maggior parte delle realizzazioni di tali elementi era rappresentato da fibrocemento, in cui poteva essere presente anche dell'amianto, questa caratteristica costruttiva, rappresenta una maggiore vulnerabilità all'usura nel tempo, rispetto ai materiali moderni di cui sono costituite le braghe attualmente impiegate, le vecchie braghe infatti presentano a causa dell'usura e di altri fattori, diverse criticità.
Le cause di tali criticità sono molteplici e comprendono difetti di posa in opera, manomissioni in seguito a lavori di ristrutturazione, dissesti statici localizzati, cattiva manutenzione.
In seguito alle conseguenze dei fenomeni sopracitati, nei locali sottostanti a quelli serviti dalla braga ammalorata, si manifestano nel tempo macchie sul soffitto, le quali nelle prime fasi appaiono come semplici manifestazioni dovute alla condensa.
Tali segni, vengono spesso trascurati, adducendone la causa al vapore eccessivo prodotto nel bagno a causa dell'uso di acqua calda per motivi sanitari, unitamente ad una scarsa ventilazione dei locali, tale atteggiamento purtroppo contribuisce ad aumentare le conseguenze dannose dell'evento.
Quando la comparsa dei fenomeni infiltrativi assume un aspetto rilevante, tale da manifestare anche il classico cattivo odore, unitamente alla esfoliazione e al distacco di pittura e intonaco dalle superfici ammalorate, il danno è già in atto in modo abbastanza serio.
Purtroppo, le vicende condominiali, insegnano come non sia semplice intervenire in merito, a causa di diversi fattori che vanno dalle questioni di ordine strettamente legale a quelle di carattere pratico.
Tralasciando l'aspetto legale della questione, è opportuno focalizzare l'attenzione su quelle fasi operative poste a rimedio del danno provocato dalla rottura di una braga.
Una volta verificata la causa della rottura della braga, occorrerà procedere alla sua sostituzione, con una tipologia più moderna e sicura.
Prima di dare corso a qualsiasi intervento è bene definire di comune accordo con i vari condomini coinvolti le fasi operative, tra cui una temporanea sospensione dell'uso dei servizi igienici, al fine di consentire la rimozione della braga, in sicurezza ed igienicità.
Tale operazione comporterà la demolizione di parti in muratura o altro materiale, posto a copertura dell'impianti, per questo motivo è necessario proteggere dalla caduta di tali detriti, le parti sottostanti dell'ambiente, utilizzando appositi teli protettivi.
Questo accorgimento è importante, poiché le sostanze acide presenti nei frammenti di materiale di risulta, a contatto con pavimentazioni in marmo o in altre essenze delicate, possono provocare danni permanenti non più riparabili e quindi un ulteriore aggravio delle spese.
Pertanto prima dell'inizio delle opere di riparazione della colonna di scarico, è necessario predisporre una adeguata protezione delle superfici sottostanti, impiegando fogli di polietilene, cartone, etc.
Qualora si evidenzi la presenza di amianto nelle parti da rimuovere, è buona regola adottare tutti i dispositivi necessari previsti dalle norme in materia, cercando di evitare la frantumazione delle parti, preferendo la loro rimozione nel modo meno invasivo possibile e soprattutto in sicurezza.
Una volta rimossa la braga deteriorata, si procede facilmente alla sua sostituzione.Se l'innesto è di tipo regolare, mentre se la posizione dell'igienico è più problematica, può essere necessario impiegare più parti di tubo per consentire alla braga di collegarsi alla colonna montante nel rispetto delle necessarie inclinazioni, e della tenuta adeguata.
Tale operazione, va effettuata con la dovuta attenzione da parte dell'idraulico incaricato dell'intervento, tenendo conto di non alterare inclinazioni, pendenze e portate delle parti assemblate, unitamente alla scelta di validi prodotti sigillanti da impiegare per il collegamento dei vari raccordi.
Dopo aver ristabilita la funzionalità dell'impianto di scarico, è buona regola chiedere ai condomini dei piani soprastanti, di effettuare in contemporanea lo scarico dei propri servizi igienici, allo scopo di verificare la tenuta di quanto realizzato, prima di procedere con le opere murarie di chiusura delle parti demolite.
Ancor prima di sistemare le parti scrostate circostanti alla nuova braga, occorre verificare se vi siano parti strutturali danneggiate dalle infiltrazioni prodotte, infatti le parti in calcestruzzo armato realizzate negli anni passati, provviste di superfici minime di copriferro, risentono particolarmente della presenza di sostanze aggressive lasciate agire per lungo tempo.
I fenomeni derivanti da tali aggressioni, iniziano con l'ossidazione delle armature circostanti e proseguono con il distacco delle parti in calcestruzzo più vulnerabili.
In presenza di tali evidenze, occorre evitare di risolvere il problema con una semplice intonacata alla buona, è necessario infatti dopo aver rimosso tutte le parti ammalorate, effettuare una pulizia accurata delle superfici , unitamente ad un adeguato trattamento anticorrosione delle parti in metallo.
Si dovrà procedere quindi alla ricostruzione, mediante malta fibrorinforzata, di quelle parti strutturali mancanti mancanti, al fine di garantire nel tempo la loro integrità.
Qualora le murature e le parti orizzontali adiacenti al punto della perdita, dovessero evidenziare una forte presenza di umidità dovuta ad una infiltrazione profonda di liquami etc, al fine di risanarle, conviene utilizzare prodotti di finitura specifici, possibilmente a base calce-pozzolana.
Esistono in commercio prodotti , applicabili anche su murature e parti umide, i quali attivano in una prima fase della loro applicazione un processo di asciugamento della muratura per disidratazione, nella fase successiva, grazie alla specifica caratteristica molecolare del prodotto provocano l'evaporazione della parte di acqua estratta, senza consentire ai sali di cristallizzare e quindi danneggiare la struttura muraria.
L'azione traspirante e deumidificante di tali prodotti, permette di risanare le parti interessate, rendendo i locali trattati igienicamente idonei.
Quanto fin ora descritto, si riferisce alla casistica più comune di danneggiamento, in cui è stato facilmente individuata la causa di infiltrazione evidenziata, ma non sempre ciò può essere stabilito con precisione, soprattutto quando l'articolazione dell'impianto di scarico appare più complessa del solito.
In questi casi, si rende necessario procedere con altri mezzi all'individuazione delle cause di infiltrazione, oggi tali indagini possono essere effettuate senza procedere a tentoni, con tutte le conseguenze del caso, impiegando esami non invasivi come l'esame termografico, e l'ispezione con l'ausilio di fibre ottiche delle tubazioni da esaminare.
Tali esami, evidenziano i punti critici in cui intervenire, senza provocare alcun disservizio particolare, la spesa occorrente per tali verifiche, è in molti casi ampiamente recuperata dalla mancanza di opere accessorie come saggi, rimozioni etc.
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