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Il bonus idrico, anche detto bonus sociale idrico, bonus acqua, o ancora bonus H2O, è un'agevolazione nella bolletta dell'acqua prevista dalla legge per le famiglie che versano in condizioni economiche e sociali disagiate.
Le norme di riferimento sono il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 13 ottobre 2016, emanato ai sensi dell'art. 60 del L. n. 221/2015, e alcuni provvedimenti dell'ARERA, l'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (competente da qualche anno, oltre che per energia elettrica e gas, anche per la regolazione dei settori di acqua e rifiuti), i quali hanno poi introdotto ulteriori norme di dettaglio.
In questo articolo ne vedremo le principali caratteristiche, rinviando per ogni altra informazione al sito dell'ARERA.
Sostanzialmente si tratta di uno sconto: il beneficiario può fruire di un quantitativo minimo di fornitura di acqua a condizioni economiche agevolate.
Detto quantitativo ammonta a cinquanta litri per persona al giorno, individuati come corrispondenti ai bisogni essenziali ed era richiedibile dal 1 luglio 2018.
Chi può beneficiare del bonus acqua?
Possono beneficiare della misura i nuclei familiari che hanno un indicatore ISEE non superiore a 8107,5 euro o le famiglie numerose (cioè con almeno quattro figli) con un indicatore ISEE non superiore a 20.000 euro.
Le norme distinguono tra utenti diretti, cioè direttamente titolari dell'utenza per il servizio di acquedotto ad uso domestico residente, e utenti indiretti, ovvero quegli utenti beneficiari dell'agevolazione in relazione a una fornitura intestata a un condominio.
Anche chi usufruisce del Reddito di Cittadinanza o della Pensione di Cittadinanza può avere il bonus idrico.
Il beneficio può essere richiesto direttamente al proprio Comune o altri uffici autorizzati (come i CAF), compilando con autocertificazione il modulo predisposto; al modulo si dovranno allegare una serie di documenti e cioè: un documento di identità, un'eventuale delega (è possibile delegare altri ad effettuare la richiesta), un'attestazione ISEE in corso di validità; un'attestazione indicante i dati di tutti i componenti del nucleo ISEE (nome-cognome e codice fiscale); un'attestazione per il riconoscimento di famiglia numerosa (come detto, con almeno quattro figli a carico), se l'ISEE è tra 8.107,5 euro e 20.000 euro.
Al fine di individuare la fornitura, nella domanda bisogna indicare il codice fornitura ed il Gestore idrico (cioè il soggetto che gestisce il servizio di acquedotto e che emette la fattura).
Il bonus acqua è usufruibile anche se si è già beneficiari degli altri bonus similari, e cioè quelli previsti per la fornitura di energia elettrica e gas; la domanda deve essere fatta congiuntamente alle altre due.
Sono anche previste le modalità per allineare le scadenze dei diversi bonus nel caso si fruisca già degli altri due.
Se cioè al momento in cui si fa domanda per il bonus acqua sono state già depositate le domande per bonus luce e gas in maniera congiunta, il bonus acqua viene riconosciuto in automatico dalla data di decorrenza dei due bonus; se invece le domande per bonus luce e gas sono state depositate in maniera disgiunta (dunque hanno decorrenza differente), la decorrenza riconosciuta per il bonus acqua sarà quella più recente tra le altre due utenze.
Solo per l'anno 2018 è stata prevista una quota compensativa una tantum comprensiva del periodo che va dal 1 gennaio al momento di decorrenza del bonus.
Il valore del bonus non è unico a livello nazionale; la tariffa agevolata da applicare alla quota procapite giornaliera (18,25 metri cubi) è variamente prevista nel territorio nazionale; per conoscere la propria bisogna consultare il sito del proprio Gestore di riferimento.
La corresponsione del bonus varia tra utenti diretti e utenti indiretti: i primi ricevono il bonus in bolletta, i secondi con unico accredito (sul proprio conto corrente, con assegno etc.).
Dalla presentazione della domanda le tempistiche per ottenere il bonus sono così cadenzate: il Comune ha a disposizione massimo 30 giorni per verificare e ammettere la domanda e caricarla nel sistema informatico (SGAte) per trasmetterla al Gestore.
Dopo il caricamento da parte del Comune della domanda ammessa, l'utente viene informato dei risultati delle prime valutazioni sui requisiti di ammissibilità (ISEE e residenza) operate dal Comune.
Il Gestore ha poi a disposizione massimo 60 giorni per effettuare le valutazioni di sua competenza e comunicare al sistema informatico l'ammissione definitiva della domanda o il suo rigetto.
Trascorsi i 60 giorni, se la domanda è stata verificata positivamente dal Gestore, gli utenti diretti riceveranno il bonus in bolletta nella prima fattura utile.
Le tempistiche di erogazione del bonus in bolletta dipenderanno anche dalla periodicità di fatturazione prevista dal contratto di fornitura; invece, gli utenti indiretti riceveranno il bonus entro un periodo massimo di ulteriori 60 giorni.
Gli utenti la cui domanda sarà respinta riceveranno una comunicazione con l'indicazione del motivo per cui il Gestore non ha potuto confermare l'ammissione.
Il bonus dura 12 mesi; se alla scadenza si vuole continuare a fruire del bonus, bisogna fare domanda di rinnovo; ogni variazione del numero dei componenti va comunicata secondo i tempi indicati dall'ARERA.
Al bonus idrico può aggiungersi il bonus idrico integrativo previsto dalle autorità locali, che può variare da zona a zona; per maggiori informazioni bisogna quindi contattare il proprio Gestore.
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