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In termini di strutture edilizie in cemento armato, si parla molto spesso del Calcestruzzo e di tutto ciò a esso correlato, come: normative, confezionamento, getto nei casseri, controllo qualità in cantiere, prove di laboratorio, ecc., tralasciando solitamente l'acciaio di armatura.Questo materiale riveste un ruolo decisivo per la stabilità e sicurezza dei nuovi edifici, e non solo nei casi in cui si evidenziano dei fenomeni corrosivi come ad esempio per i frontalini dei ballatoi o per le strutture poste in prossimità di zone marine.
Alla stessa stregua del calcestruzzo, l'acciaio è soggetto per Legge (Norme Tecniche per le Costruzioni- 11.3.1.1), a tre forme di controllo da eseguirsi: in stabilimento, nei centri di trasformazione e in cantiere.La prima prova, estesa non solamente alle barre per cemento armato (lento o precompresso), ma anche ai profili metallici utilizzati per le carpenterie, è eseguita nelle fasi di produzioni ed è tesa a garantire la conformità del materiale agli standard di legge (UNI EN, CE, ecc.), per ogni lotto di prodotto finito.
Chiaramente, le varie fasi di verifica sono supportare da una gestione, tramite procedure di qualità, di tutto il ciclo produttivo.
Per ciascun elemento industriale, deve essere prevista un'identificazione e rintracciabilità del prodotto che permette, tramite marchiatura (depositata presso il Servizio Tecnico Centrale), di risalire allo stabilimento di origine e alle relative caratteristiche tecniche.
Il controllo dei centri di trasformazione avviene negli impianti dove, il materiale inviato dai produttori (fornito in barre, reti, ecc.), è lavorato per il confezionamento di gabbie metalliche o di elementi presagomati da utilizzare direttamente in cantiere.
Particolare cura in questa fase si ha per la verifica dei processi di piegamento e saldatura delle barre metalliche al fine di non alterare le caratteristiche meccaniche originarie dei prodotti.
La successiva verifica sarà eseguita direttamente in cantiere.
In quest'ultima fase il Direttore dei Lavori baderà a prelevare, entro trenta giorni dalla consegna e prima della messa in opera, tre spezzoni di barre di analogo diametro (su ciascun lotto di spedizione) e per tre dimensioni diverse.Questi elementi saranno soggetti a prove di trazione, allungamento, piegamento (ed eventualmente di aderenza e composizione chimica), eseguiti presso un Laboratorio Autorizzato.
Su tutti i provini, si dovrà porre una sigla o etichetta che consenta una successiva catalogazione e riconoscimento sul documento di prova.
Il certificato di provenienza dell'acciaio, rilasciato dallo stabilimento, solitamente è consegnato in copia autenticata dal distributore commerciale.
In esso sono contenuti i riferimenti delle bolle di accompagnamento, o estremi di fattura, attestanti la consegna del materiale in cantiere.
Questa procedura è attuata anche per evitare la falsificazione o il riciclo di documenti in precedenza rilasciati dal fornitore.
Con questa fase è completato l'iter della verifica formale delle caratteristiche dell'acciaio, ma rimane da eseguire quello della corretta posa in opera.Se il materiale è preconfezionato, ossia proveniente dal centro di trasformazione, si può procedere a un controllo preliminare, tramite la sigla che accompagna il singolo blocco di barre di armatura e destinato a uno degli elementi della struttura (trave, pilastro, solaio, ecc.).
In seguito, con progetto alla mano ed eventuale calibro, si andrà a verificare la posizione dell'armatura posta all'interno del cassero (numero barre, diametro, lunghezza, elementi sagomati), oltre naturalmente al numero e alla distanza delle staffe nelle travi (a pendere o a spessore).
Quest'ultima analisi è fondamentale in quanto, questi elementi, non solamente hanno la funzione di reggere la gabbia dei ferri, ma strutturalmente sono necessari per rispondere alle sollecitazioni statiche dovute agli sforzi di taglio.Diventa quindi indispensabile, a questo punto, l'interasse tra questi elementi nei punti di maggiore sollecitazione della trave.
Un ultimo controllo da eseguire, prima di dare seguito al getto del calcestruzzo del solaio, è la verifica degli innesti dei pilastri, necessari per le riprese ai vari livelli.
Queste barre infatti, devono essere poste in osservanza ad un'eventuale diminuzione della dimensione del pilastro (in larghezza) su ogni piano.
L'acciaio per armature, comunemente chiamato ad aderenza migliorata, si distingueva, prima dell'entrata in vigore del D.M. del 2005, in: Fe B38 K, e Fe B44k.
Mentre per la prima tipologia, il carico di rottura non doveva essere inferiore a 450 N/mmq, con il secondo la tensione era di 540 N/mmq.
Con la nuova disposizione Ministeriale, si ha invece una nuova classificazione distinta in: B 450 C (acciaio laminato a caldo – tensione di rottura non inferiore a 540 N/mmq) e B 450 A (acciaio trafilato a freddo – tensione di rottura non inferiore a 540 N/mmq).
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