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La normativa sulla certificazione energetica in Regione Lombardia prevede l'obbligo per il proprietario di dotarsi di APE (Attestato di Prestazione Energetica) ogni volta che si costruisce un nuovo edificio, si ristruttura, si vende, si affitta, ecc.
L'APE è un documento sintetico che ha due obiettivi principali:
- fornire informazioni sulle prestazioni energetiche dell'immobile allo stato attuale;
- indicare alcuni possibili interventi in grado di migliorare la prestazione energetica dell'immobile (ad es. la sostituzione dei serramenti, l'isolamento delle pareti rivolte verso l'esterno, la sostituzione del generatore, ecc.) e il risparmio energetico che si otterrebbe mettendoli in atto.
Regione Lombardia ha predisposto un modello unificato di APE da adottare su tutto il territorio regionale. Sul modello sono riportati molti dati derivanti dai calcoli elaborati dal certificatore e spesso caratterizzati da sigle in gergo tecnico (EPh, ETc, ecc.). Per i non addetti ai lavori tutte queste sigle potrebbero rendere un po' complicata l'interpretazione del documento.
Ritengo allora utile fornire al comune cittadino che viene a confrontarsi con un APE alcune indicazioni per reperire velocemente sul foglio le informazioni più importanti.
L'APE in Lombardia può presentarsi in formato digitale o cartaceo. Il formato digitale è un file che deve essere firmato digitalmente dal certificatore, mentre il formato cartaceo è costituito da un foglio stampato fronte e retro sul quale devono essere presenti il timbro e la firma a penna dal certificatore. Le due facciate del documento si presentano in questo modo:
Al momento della registrazione al catasto energetico regionale, ad ogni APE viene assegnato un codice identificativo.
Il codice identificativo si trova sul fronte del foglio in alto a destra, così come evidenziato in figura.
Il codice identificativo serve ovviamente ad identificare in modo univoco ed immediato un APE.
Per capire a quale immobile si riferisce esattamente l'APE che stiamo esaminando, esistono sul fronte tre distinti riferimenti:
- i dati di identificazione catastale;
- l'indirizzo;
- l'individuazione in mappa.
I tre riferimenti sono evidenziati nell'immagine a sinistra.
Sull'APE è anche riportata la data fino alla quale il documento è ritenuto valido. Tale data compare sul fronte del foglio in alto a destra ed è pure scritta di traverso sulla sinistra del foglio (sia sul fronte che sul retro).
Attenzione però a considerare questa data. Qualche tempo fa abbiamo pubblicato sul nostro portale un articolo che tratta della validità degli APE in Lombardia e abbiamo visto che la data indicata sul documento resta valida purché nel frattempo non si realizzino interventi che modifichino la prestazione energetica dell'immobile o si modifichi la destinazione d'uso. In questi casi l'APE che abbiamo in mano è da ritenersi scaduto. Quindi, se stiamo valutando l'acquisto o l'affitto di un immobile, è sempre opportuno chiedere se dalla data di redazione dell'APE sono state apportate modifiche in tal senso.
Nella parte bassa del fronte di un APE sono riportati degli schemi colorati.
Lo schema a sinistra riguarda il riscaldamento invernale e riporta l'indice EPh, ossia l'indice di prestazione energetica dell'immobile per il riscaldamento (anche chiamato Ipe). Questo valore determina la classe energetica invernale dell'edificio, ossia la classe energetica che viene indicata negli annunci immobiliari e di fatto l'informazione che più ci interessa sull'immobile dal punto di vista energetico.
Lo schema a destra riguarda invece la climatizzazione estiva e riporta l'indice ETc, ossia l'indice di prestazione energetica dell'immobile per la climatizzazione estiva. Anche a questo valore segue l'attribuzione di una classe energetica. In questo caso si tratterà della classe energetica estiva. Tale indicatore generalmente non è menzionato, ma può comunque fornirci informazioni aggiuntive sull'immobile.
È importante sottolineare che gli indici EPh ed ETc sono determinati sulla base di calcoli in condizioni standard di funzionamento degli impianti, pertanto essi restituiscono un fabbisogno energetico dell'edificio che non necessariamente corrisponderà ai consumi effettivi. Come ben sappiamo questi ultimi sono influenzati dalle condizioni climatiche (che possono essere diverse da quelle medie considerate nel calcolo), dai tempi di funzionamento degli impianti e dall'uso che ne fanno gli utenti (impostazione della temperatura, ecc.). Tuttavia questi indicatori sono importanti per confrontare una pluralità di edifici e così individuare quello più virtuoso dal punto di vista energetico.
All'inizio dell'articolo abbiamo ricordato gli obiettivi principali di un APE: fornire informazioni sulle prestazioni energetiche attuali dell'immobile (le più importanti delle quali sono gli indici EPh ed ETc che abbiamo appena analizzato) e dare indicazioni su possibili interventi migliorativi.
Quest'ultima indicazione si trova su una tabella posta sul retro del foglio intitolata Possibili interventi migliorativi del sistema edificio impianto termico. Qui il certificatore riporta il risultato di simulazioni in cui si ipotizza la realizzazione di interventi che possono migliorare le prestazioni energetiche globali dell'immobile.
Gli interventi possono riguardare l'involucro edilizio, l'impianto di riscaldamento o anche l'introduzione di FER, ossia fonti di energia rinnovabile (vedi per esempio l'installazione di pannelli solari termici o fotovoltaici). Per ogni intervento migliorativo consigliato il certificatore deve riportare il risparmio energetico e la classe energetica che si potrebbero conseguire mettendolo in atto.
Si tratta di informazioni molto utili, soprattutto per chi ha intenzione di comprare un immobile, visto che si può avere un'idea degli interventi più efficaci da realizzare in futuro.
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