Il tecnico fai-da-te può risolvere problemi e fare delle verifiche agli impianti di climatizzazione utilizzando strumenti quali termometri, anemometri e igrometri.
Con pochi interventi fai-da-te possiamo essere in grado di risolvere piccoli problemi relativi ai moderni impianti di climatizzazione; a tal fine abbiamo bisogno di pochi ma necessari strumenti quali un termometro laser, un anemometro ed un igrometro.
Il termometro laser permette di effettuare misure di temperatura a distanza; l'anemometro è uno strumento che permette di misurare la velocità di ventilazione delle macchine di climatizzazione; un igrometro è uno strumento in grado di rilevare il tasso di umidità relativa presente in ambiente.
In commercio è possibile trovare apparecchiature elettroniche, economiche e facili da maneggiare, che racchiudono in sè molteplici funzioni. Tali apparecchiature offrono anche la possibilità di memorizzare i dati di più misurazioni successive e trasferirli su un personal computer.
Misura della velocità di ventilazione
Considerando un impianto di climatizzazione costituito da una unità split canalizzata, dalle caratteristiche progettuali dell'impianto deve essere nota la velocità di immissione dell'aria in ambiente e la velocità di ripresa. Per un cifra piuttosto modesta, dell'ordine di cento euro circa, è possibile acquistare un anemometro di discreta qualità per le verifiche in casa. L'elemento di un anemometro sensibile alla ventilazione è una ventolina di plastica, le dimensioni della ventolina e la possibilità di essere monodirezionale o bidirezionale costituiscono delle caratteristiche che influenzano il prezzo dello strumento.
In prossimità dei terminali o delle bocchette dell'impianto dovrebbero essere rilevate velocità di circa 1.5 metri al secondo, velocità inferiori potrebbero essere non sufficienti a garantire le condizioni microclimatiche desiderate.
Velocità superiori al suddetto valore potrebbero, invece, causare disagi alle persone presenti in ambiente e/o problemi di rumorosità. Una verifica delle corrette velocità di immissione e di ripresa dell'aria negli ambienti può dare delle indicazioni sul corretto funzionamento dell'impianto. Generalmente, velocità ridotte dell'aria dalle bocchette possono indicare un cattivo stato dei filtri a monte delle bocchette stesse, probabilmente otturati dal pulviscolo presente nell'aria.
Nella maggior parte delle case dotate di un impianto canalizzato per la climatizzazione, le bocchette di distribuzione e di ripresa sono generalmente di forma rettangolare. Nel caso, quindi, di un impianto dotato di bocchette rettangolari, possono essere effettuate le misure della velocità dell'aria portando la ventolina dell'anemometro in prossimità dei quattro angoli della bocchetta.
Successivamente, altri punti sui quali mediare i valori delle velocità rilevate possono essere quelli equidistanti tra loro lungo le diagonali della bocchetta e/o lungo una croce che la divide in quattro parti uguali. Nel caso di distribuzione dell'aria attraverso diffusori circolari, si può procedere in maniera analoga rilevando più misure di velocità in punti simmetrici.
Le verifiche come quelle descritte sopra possono essere effettuate per le tre velocità di riferimento dell'impianto di ventilazione forzata - la velocità minima, la velocità media e la velocità massima - per ognuno dei terminali dell'impianto. Per coloro che vogliono cimentarsi in un'analisi più approfondita delle velocità di ventilazione, è possibile incrementare il numero di misure.
Quasi tutte le macchine di climatizzazione per gli impianti canalizzati ed i terminali degli impianti idronici, oltre alle velocità standard, minima media e massima, hanno la possibilità di attivare una quarta velocità per l'aria immessa negli ambienti.
Tale velocità è superiore a quella massima indicata sul pannellino di controllo della macchina o sul telecomando ed è usata per verifiche tecniche. È possibile attivare tale velocità consultando gli schemi interni delle macchine e verificarne il valore.
Infine, è bene ricordare che la ventilazione forzata non deve essere mai diretta verso postazioni o aree occupate da persone o zone di passaggio, mentre è buona norma direzionare il flusso di aria verso punti caratterizzati da carichi termici da abbattere, quali ad esempio finestre o pareti sfavorite climaticamente.