Ipoteca immobile vincolato
L'ipoteca di un immobile vincolato in un fondo patrimoniale è legittima dopo la sua vendita, anche se l'atto non è stato trascritto nei registri immobiliari. Lo afferma la Corte di Cassazione con una recente sentenza. Vediamo l'interpretazione delle norme effettuata dalla Suprema Corte sulla questione oggetto di decisione (sentenza 21385 del 30 agosto 2018). Si premette che qualora un immobile faccia parte di un fondo patrimoniale l'iscrizione di un'ipoteca effettuata dal creditore non è valida.

Precisiamo che il fondo patrimoniale è lo strumento mediante il quale i coniugi possono vincolare uno o più beni ai bisogni della famiglia.
Che succede però se si vende l'immobile facente parte del fondo patrimoniale?
In caso di cessione dell'immobile facente parte del fondo, il vincolo posto a tutela della casa viene meno automaticamente.
La Corte di Cassazione ritiene sufficiente, per la cessazione del vincolo, l'atto di compravendita senza che necessariamente esso debba essere trascritto nei registri immobiliari. Ne consegue che, dopo l'alienazione, l'iscrizione di un'ipoteca giudiziale da parte del creditore sarà ritenuta legittima.
Nel caso esaminato, la Cassazione dà ragione al creditore ipotecario nei cui confronti non può essere opposto il vincolo del fondo dopo l'avvenuto atto di vendita. La casa dunque, una volta venduta, sarà da lui aggredibile. La posizione assunta dai giudici di legittimità è chiaramente a sfavore del nuovoacquirente che, nel periodo intercorrente tra la vendita e la trascrizione nei registri immobiliari, è privo di tutela, essendo esposto alle azioni dei creditori del precedente proprietario che potranno soddisfarsi sull'immobile alienato.