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Non esistono stufe a pellet senza canna fumaria in senso stretto. Ogni dispositivo a combustione, infatti, produce fumi che devono necessariamente essere espulsi all’esterno per garantire la sicurezza e la salubrità degli ambienti.
Tuttavia, il termine senza canna fumaria viene utilizzato per indicare stufe che, anziché una canna fumaria tradizionale in muratura, sono dotate di un sistema di scarico semplificato.
Queste stufe utilizzano un tubo di scarico di diametro ridotto (circa 8 cm) che convoglia i fumi all’esterno attraverso il tetto.
Il sistema si avvale di un ventilatore elettrico che garantisce il tiraggio forzato, rendendo l’espulsione più efficiente e meno ingombrante rispetto alle soluzioni tradizionali. Questo le rende una valida alternativa in contesti dove l’installazione di una canna fumaria convenzionale risulta complicata o impossibile.
I vantaggi delle stufe a pellet senza canna fumaria sono numerosi, ma come ogni soluzione, presentano anche degli svantaggi. Analizziamo entrambi gli aspetti.
Vantaggi:
Svantaggi:
Detto questo, ecco come funzionano queste particolari stufe.
Le stufe a pellet definite senza canna fumaria funzionano in modo molto simile a quelle tradizionali. Il pellet viene prelevato da un serbatoio e introdotto nella camera di combustione tramite una coclea.
La combustione, innescata da un getto d’aria calda, genera il calore necessario per riscaldare l’ambiente.
Interno di una stufa a pellet - Foto Stufe a Pellet Italia
I fumi prodotti sono aspirati e spinti verso l’esterno tramite un ventilatore elettrico. Il tubo di scarico, grazie al diametro ridotto, può essere installato con facilità attraverso le pareti perimetrali, ma deve comunque convogliare i fumi fino al tetto, in conformità con la normativa UNI 10683.
L’installazione di una stufa a pellet senza canna fumaria tradizionale richiede il rispetto di precise normative.
La UNI 10683 stabilisce che i fumi debbano essere evacuati oltre il tetto dell’edificio. Inoltre, il Decreto Ministeriale 37 del 2008 impone che l’impianto sia certificato da un tecnico qualificato, per garantirne la conformità e la sicurezza.
In caso di installazione in condominio, è necessario ottenere l’approvazione dell’assemblea condominiale, poiché il sistema di scarico coinvolge parti comuni dell’edificio. Questi passaggi sono indispensabili per prevenire rischi di incendio o intossicazione da monossido di carbonio.
Le stufe a pellet senza canna fumaria presentano una gamma di prezzi variabile in base a fattori come dimensioni, potenza, design e materiali. In media, il costo di acquisto si colloca tra 700 e 2.500 euro.
I modelli base sono generalmente più economici, mentre quelli più avanzati, dotati di funzioni smart come il controllo a distanza, possono raggiungere i prezzi più alti.
Stufa a pellet - Foto Megashopitalia
Dal punto di vista dell’installazione, i costi sono contenuti rispetto a quelli delle stufe con canna fumaria tradizionale.
Non richiedendo interventi edili complessi, l’installazione si limita a predisporre un foro nella parete perimetrale e a posizionare il tubo di scarico.
In media, il costo dell’installazione varia tra 300 e 600 euro, a seconda della complessità del lavoro e delle tariffe del tecnico specializzato.
Uno dei principali vantaggi delle stufe a pellet è rappresentato dai bassi costi di manutenzione.
Gli interventi ordinari includono la pulizia del cassetto della cenere e il controllo periodico del sistema di scarico, che devono essere effettuati rispettivamente ogni due settimane e una volta l’anno. Il costo della manutenzione annuale da parte di un tecnico si aggira intorno ai 100-150 euro.
Stufa a pellet senza canna fumaria - Foto Stufe a Pellet Italia
Dal punto di vista dei consumi, il pellet è un combustibile di facile stoccaggio e sostenibile. Il prezzo medio del pellet si attesta tra i 4 e i 6 euro per sacco da 15 kg, con un consumo che varia in base alla potenza e all’utilizzo della stufa.
Sacco da 15 kg di pellet - Foto Pellet a Casa Tua
In un inverno medio, il risparmio rispetto ai combustibili fossili come il gas naturale o il gasolio può essere significativo, con una riduzione dei costi per il riscaldamento fino al 30-40%.
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