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Tra i materiali di nuova concezione la fibra di basalto rappresenta una delle soluzioni più interessanti per chi cerca prestazioni elevate e maggiore sostenibilità in edilizia.
Fibra di basalto tra i materiali innovativi - Foto Sora
Si ottiene dalla fusione di rocce vulcaniche e dalla loro trasformazione in filamenti sottili, leggeri e molto resistenti, senza ricorrere ad additivi chimici complessi.
Le sue proprietà fisiche e meccaniche, resistenza a trazione, stabilità termica, durabilità e bassa conducibilità, permettono di migliorare calcestruzzi, malte e sistemi di rinforzo strutturale.
In forma di fibre disperse, barre e reti BFRP trova spazio in ponti, gallerie, opere marittime e infrastrutture esposte ad agenti aggressivi, offrendo un’alternativa non corrosiva all’acciaio.
La resistenza a corrosione, agenti chimici e cicli gelo-disgelo ne prolunga la vita utile, mentre l’origine naturale la rende più sostenibile.
Restano però alcuni limiti legati a costi, norme e certificazioni ancora in evoluzione, nonostante le aziende siano all'avanguardia, tipo Balconi Performance.
La fibra di basalto nasce da un processo sorprendentemente semplice.
Si parte da una roccia di origine vulcanica, ricca di silicati e minerali ferrosi, che viene frantumata e portata a fusione in forni ad altissima temperatura.
Il basalto è una risorsa naturale abbondante - Foto Pixabay
Una volta raggiunti i 1.400-1.500 °C, la massa liquida viene estrusa attraverso ugelli molto sottili, formando filamenti continui che, una volta raffreddati, diventano fibre solide, leggere e resistenti.
Non sono necessari additivi chimici né processi complessi, un aspetto che distingue la fibra di basalto da altri materiali compositi più “artificiali”.
Il risultato è un filamento dalla colorazione naturale, tipicamente dorata o bruna, con ottime proprietà meccaniche e grande stabilità agli agenti esterni.
Questa combinazione di origine naturale, lavorazione relativamente lineare e prestazioni elevate sta rendendo la fibra di basalto una delle soluzioni più interessanti per l’edilizia e l’ingegneria dei materiali.
La fibra di basalto è apprezzata soprattutto per l’equilibrio tra leggerezza e resistenza.
Confronto fibra di basalto e fibra di vetro - Foto Wiki Commons
Pur avendo un peso ridotto, offre una resistenza a trazione molto elevata, cioè sopporta bene le forze che tendono ad allungarla.
Questo la rende utile quando si vuole aumentare la capacità di un materiale di non rompersi o fessurarsi.
Ha anche un modulo elastico medio-alto: in pratica, si deforma poco quando sottoposta a carichi, mantenendo una buona rigidità.
Un’altra caratteristica importante è la stabilità termica. Le fibre sopportano temperature elevate senza perdere le loro proprietà, qualità molto utile in edilizia.
Inoltre non arrugginiscono e resistono bene agli agenti chimici, ai raggi UV, all’umidità e ai cicli gelo-disgelo.
Anche la bassa conducibilità termica contribuisce al comfort degli edifici, come dimostrano i prodotti di Vfa S.r.l.
Derivando direttamente da una roccia vulcanica fusa e filata senza l’uso di additivi chimici, questo materiale mantiene un legame molto stretto con la sua origine naturale.
Guaina termica in fibra di basalto - Foto Balconi Performance
Il processo produttivo, pur richiedendo alte temperature, è lineare e non prevede sostanze inquinanti, risultando meno impattante rispetto alla realizzazione di fibre sintetiche o di acciaio.
Anche la disponibilità della materia prima è un punto a favore, perché si tratta di un minerale abbondante e non soggetto a sfruttamento intensivo.
Un altro aspetto importante riguarda la durabilità: non arrugginisce, resiste agli agenti esterni e ha cicli di vita molto lunghi, riducendo sostituzioni, manutenzione e rifiuti.
L’insieme di questi fattori permette di considerare la fibra di basalto una soluzione realmente sostenibile per l’edilizia moderna.
La versatilità della fibra di basalto emerge soprattutto quando viene integrata nei materiali da costruzione.
Guaina ignifuga in fibra di basalto - Foto Balconi Performance
Nel calcestruzzo fibrorinforzato (BFRC) aiuta a limitare le fessurazioni, aumentando resistenza a trazione, duttilità e capacità di sopportare cicli termici e agenti aggressivi.
Nei contesti più esigenti, come ponti, gallerie, opere marittime o infrastrutture esposte ai cloruri, le barre e le reti BFRP rappresentano un’alternativa non corrosiva all’acciaio, utile per prolungare la vita utile delle strutture.
Anche le malte e gli intonaci tecnici traggono beneficio dall’aggiunta di fibra di basalto, che migliora adesione, elasticità e durabilità, risultando efficace sia in nuove costruzioni sia in interventi di ripristino e consolidamento.
Infine, i tessuti e le lamine FRP basate su basalto trovano applicazione nei rinforzi strutturali, in particolare per l’adeguamento antisismico e la riqualificazione di elementi degradati.
Uno dei motivi principali per cui la fibra di basalto sta conquistando spazio in edilizia è la sua elevata capacità di resistere agli agenti che degradano rapidamente altri materiali.
Non essendo metallica, non arrugginisce e non subisce i processi di corrosione che possono compromettere nel tempo le armature d’acciaio, soprattutto in ambienti marittimi o ricchi di sali disgelanti.
La sua struttura minerale la rende stabile anche a contatto con sostanze chimiche come acidi, alcali o soluzioni aggressive, che spesso intaccano malte, calcestruzzi e metalli.
Un altro punto di forza è la resistenza ai cicli gelo-disgelo.
Le fibre non assorbono acqua e non si espandono con il freddo, contribuendo a mantenere il materiale composito più integro nel tempo.
Questa combinazione di caratteristiche garantisce maggiore durabilità alle strutture esposte a condizioni ambientali difficili.
Nonostante i numerosi vantaggi, la fibra di basalto presenta ancora alcuni limiti che ne frenano la diffusione.
Sottofondo stradale realizzato con una rete rinforzata in fibra di basalto - Foto Sora
Il primo riguarda i costi: pur essendo più economica del carbonio, rimane generalmente più costosa dell’acciaio e della fibra di vetro, soprattutto quando si parla di barre e reti BFRP.
A questo si aggiunge un quadro normativo non ancora completamente consolidato.
In molti Paesi, compresa l’Italia, le norme tecniche dedicano solo spazio parziale ai materiali compositi a base di basalto.
Il che rende più complesso il loro impiego in progetti strutturali dove servono riferimenti chiari.
Anche il tema delle certificazioni è in evoluzione: i produttori devono spesso attenersi a standard internazionali non specifici, e questo può creare incertezza tra progettisti e imprese.
Di conseguenza, la fibra di basalto è un materiale promettente, ma richiede ancora un percorso di maturazione normativa e industriale.
Le prospettive future per questo straordinario materiale sono legate soprattutto all’evoluzione delle tecnologie costruttive e alla crescente attenzione verso materiali sostenibili.
Calcestruzzo fibrorinforzato - Foto Sora
Gli studi più recenti indicano che il suo utilizzo potrebbe ampliarsi in ambiti dove oggi dominano acciaio, vetroresina e compositi più costosi, grazie alla combinazione di leggerezza, resistenza e stabilità chimica.
Una direzione promettente riguarda le strutture prefabbricate, dove l’impiego di barre e reti BFRP potrebbe ridurre manutenzione e corrosione, soprattutto in infrastrutture esposte a salinità o agenti aggressivi.
Anche i calcestruzzi ad alte prestazioni e quelli riciclati potrebbero beneficiare maggiormente delle fibre di basalto, migliorando la loro durabilità senza aumentare significativamente i costi.
Un altro fronte in crescita è quello dell’ingegneria antisismica, con l’uso di sistemi FRP più economici e sostenibili.
Infine, si stanno esplorando applicazioni nell’isolamento termico, nei compositi per facciate ventilate e nei materiali ibridi per l’edilizia circolare.
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