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L'esigenza costante della riduzione della spesa energetica per gli edifici ha suggerito, negli ultimi anni, molti input alle case produttrici di macchine di climatizzazione per migliorarne le prestazioni in termini di consumo.
La tecnologia delle pompe di calore è quella attualmente dominante in termini di prestazioni, essendo in grado di massimizzare il rapporto tra l'energia termica fornita per la climatizzazione (sia per la climatizzazione estiva che per quella invernale) e l'energia elettrica consumata; ciò grazie anche allo sfruttamento dell'energia termica disponibile in natura all'esterno degli ambienti da climatizzare.
Tuttavia, nonostante le elevate prestazioni delle pompe di calore, fino all'anno scorso l'utilizzo di più pompe di calore per la climatizzazione estiva e/o invernale di una casa contrastava con il limite massimo della potenza elettrica erogabile negli edifici con singolo contatore.
Il contatore standard, presente nella maggior parte delle comuni abitazioni, può fornire 3 kW di potenza elettrica con un incremento massimo del 10%, ossia 3,3 kW.
I moderni edifici devono essere realizzati nel rispetto delle norme e delle leggi che contemplano la riduzione della spesa energetica, ma la maggior parte degli edifici esistenti molto probabilmente non sono in linea con tali norme e leggi; in relazione a ciò si può facilmente assumere che mediamente, occorrono circa tre pompe di calore per la climatizzazione di un centinaio di metri quadri di superficie abitata; da ciò deriva l'insufficienza dei 3,3 kW di potenza elettrica standard unitamente agli altri carichi elettrici presenti in casa.Il superamento del suddetto limite è possibile grazie alla delibera del 19.04.2010 emessa dall'AEEG, l'autorità per l' energia elettrica e per il gas: Deliberazione 19 aprile 2010 – ARG/elt 56/10 Disposizioni in materia di connessioni per l'alimentazione di pompe di calore a uso domestico e di veicoli elettrici. Modificazioni dell'Allegato A e dell'Allegato B alla deliberazione dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas 29 dicembre 2007, n. 348/07.
L'AEEG, osservando:
- l'evoluzione del contesto socio-economico del nostro Paese;
- la continua ed ampia penetrazione di apparecchiature elettriche per usi domestici con la conseguente ed ampia diffusione di contratti per utenze domestiche con potenza disponibile superiore a 3,3 kW;
- l'esigenza di favorire la riduzione della spesa energetica;
- l'esigenza di ridurre l'immissione in ambiente delle sostanze inquinanti, definite climalteranti;
- l'esigenza di favorire la diffusione delle tecnologie ecosostenibili;
ha deliberato, per utenti con un punto di prelievo di energia elettrica fino a 3,3 kW per usi domestici, la possibilità di richiedere l'installazione di un secondo punto di prelievo di energia elettrica per l'esclusiva alimentazione elettrica di pompe di calore per il riscaldamento degli ambienti, anche per pompe di calore di tipo reversibile (in grado di raffreddare un ambiente interno all'edificio e cederlo all'aria calda esterna) con specifiche e vantaggiose tariffe dell'ordine di circa 0,20 €/kWh.È bene osservare che l'attivazione del secondo contatore, sebbene caratterizzato da tariffe vantaggiose, ha un costo di diverse centinaia di euro ed è quindi opportuno valutarne i vantaggi, con una semplice analisi economica, unitamente ai costi delle pompe di calore, ai relativi tempi di utilizzazione e all'utilizzazione degli altri carichi elettrici domestici.
Nell'ottica delle tecnologie ecosostenibili si sottolinea che l'evoluzione dei motori a componenti elettrici è più rapida dell'evoluzione dei motori a combustibili fossili, ed inoltre l'energia elettrica prodotta dai sistemi rinnovabili (come i sistemi fotovoltaici ed eolici) non è soggetta a variazioni di prezzo legate al loro stesso continuo esaurimento ed ai trasporti.
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