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La parola risparmio energetico è diventata oramai la chiave dell'architettura. Quando si progetta o si ristruttura casa si presta attenzione a tutto, dai materiali scelti ai singoli accessori come le lampadine.
Considerando l'energia elettrica, ad esempio se si utilizzassero le lampadine a basso consumo, si risparmierebbe moltissima elettricità.
Altro termine utilizzato per definire le lampade a risparmio energetico è CFL, ovvero fluorescenti compatte.
Ma quello che rende realmente differenti le lampadine ad incandescenza da quelle a risparmio energetico è certamente l'efficienza luminosa.
Una lampadina ad incandescenza illumina 5 volte in meno rispetto ad una lampadina a risparmio energetico. Questo accade perché in una lampada ad incandescenza una buona parte dell'energia prodotta viene trasformata in calore, solo un restante 20% in luce.
Le lampadine vengono classificate in 7 classi di efficienza luminosa dalla A, altamente efficiente, alla F, poco efficiente. Le lampadine a risparmio energetico fanno parte delle classi A e B. Le lampade ad incandescenza rientrano nelle classi E ed F.
Oltre alla scelta del tipo di lampadina ci sono una serie di accorgimenti che possono essere adottati e che ci potrebbero portare a risparmiare energia.
Ad esempio bisogna evitare di rivolgere le fonti luminose verso il soffitto perché in questo modo andremmo a diminuire l'illuminazione prodotta dalla lampadina e saremmo tentati di usarne una con un voltaggio superiore, visto lo scarso rendimento in termini d'illuminazione.
Si possono poi utilizzare regolatori di intensità luminosa in quegli ambienti che presentano una buona illuminazione naturale, così da evitare lo spreco di energia.
Importante poi è non tenere la luce accesa inutilmente, anche quando non serve, gran parte degli sprechi e quindi l'elevato costo delle bollette deriva proprio da questo.
Altra principale fonte di dispendio energetico è quella relativa all'energia consumata per riscaldare le abitazioni e per produrre acqua calda sanitaria.
Una buona parte di energia che viene sprecata è quella relativa alle dispersioni termiche che ci possono essere in un'abitazione attraverso le pareti, il tetto, il pavimento e gli infissi.
Le spese relative al riscaldamento delle abitazioni durante la stagione invernale sono di solito quelle più gravose. A questo costo base si aggiunge poi l'eventuale costo di manutenzione della caldaia e dell'intero impianto ove è necessario.
Riscaldare le case quindi comporta un grande consumo di energia, ma anche in questo caso attraverso dei piccoli accorgimenti è possibile abbattere un po' questa spesa.
È buona norma d'inverno non areare i locali troppo a lungo ed è inoltre consigliabile aprire le finestre solo nelle ore più calde, mentre d'estate solo nelle ore più fredde, cercando di mantenere la temperatura interna degli ambienti intorno ai 20°C così da garantire una condizione di comfort per chi occupa quell'ambiente.
È opportuno verificare periodicamente il corretto funzionamento d'impianto, caldaia e tubature, così da non dover ricorrere ad interventi di manutenzione straordinaria che risulterebbero anche piuttosto costosi.
Relativamente alle dispersioni termiche che si possono avere attraverso gli infissi è buona norma tenere sempre abbassate le tapparelle durante la notte per impedire la dispersione del calore attraverso le finestre e poi cercare di eliminare ogni spiffero della utilizzando doppi vetri o tripli vetri con infissi isolanti.
Così come d'inverno si ha l'esigenza di riscaldare gli ambienti allo stesso modo in estate vi è l'esigenza di raffrescarli, attraverso l'utilizzo di singoli condizionatori oppure attraverso la realizzazione di veri e propri impianti di condizionamento.
Condizionare un ambiente ci permette di renderlo confortevole per chi lo utilizza, i 3 fattori che ci permettono di creare queste condizioni perfette sono: temperatura, umidità e distribuzione dell'aria. Per garantire tutto questo anche qui possiamo intervenire con degli accorgimenti al fine di ridurre gli sprechi energetici.
Quando si decide di installare un condizionatore bisogna sempre scegliere apparecchi di condizionamento di Classe A. Questi costano un po' di più rispetto agli altri di classe inferiore ma sono più efficienti e fanno risparmiare energia elettrica. Importante è anche impostare la temperatura badando che non sia inferiore di 5-6°C rispetto a quella esterna, per non creare sbalzi termici che non fanno bene alla salute.
Orientativamente la temperatura ideale da impostare affinché si abbia un ambiente confortevole è di 24-26°C, l'impostazione preferibile è quella di deumidificazione che migliora anche la salubrità dell'aria all'interno dell'ambiente.
Altro aspetto che condiziona notevolmente il costo della nostra bolletta è l'utilizzo di elettrodomestici, come lavatrice, lavastoviglie, frigorifero, forno ecc..
Quando si acquista un frigorifero prestare attenzione alla sua classe. La classe A è quella migliore così come per i condizionatori, costa un po' di più rispetto a quelli di classe inferiore ma è più efficiente e fa risparmiare energia elettrica.
In conclusione, bastano pochi piccoli accorgimenti per poter ottenere un risparmio in termini economici sulla nostra bolletta e un minor dispendio di energia nell'ambiente.
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