L'attraversamento dei giardini con le tubazioni del gas è uno di quei casi ai quali bisogna dare particolare attenzione in fase progettuale e di posa in opera.
La realizzazione delle tubazioni di adduzione del gas metano (gas di città) alle utenze dipende da diversi fattori: tra essi in particolare il tipo di spazio che le stesse tubazioni devono attraversare. Non meno importante è il fatto che i vari enti distributori del gas preferiscono che il punto di consegna gas sia localizzato ai confini delle proprietà che vanno a servire, ivi installando il contatore una volta che è stato realizzato l'impianto.
Da quel punto in poi, l'utente generico è il proprietario e responsabile dell'impianto gas che realizzerà fino all'interno della casa. Nella maggior parte dei casi le potenze in gioco sono tali da potersi affidare, per il dimensionamento dell'impianto, all'installatore che lo realizza (potenza inferiore ai 35 kW), negli altri casi occorre la progettazione di un tecnico abilitato.
Nel caso di abitazioni caratterizzate dalla presenza di un giardino, può capitare speso che tale giardino affacci verso la strada sotto la quale passa la montante della rete di distribuzione gas. In questo caso, definendo, l'ente distributore, il punto di consegna in prossimità del confine della proprietà, da tale punto di consegna la tubazione dovrà attraversare il giardino per giungere ad alimentare i carichi gas.
Norme impianti gas civili
L'unica soluzione in tal caso, contemplata dalle norme di riferimento per gli impianti gas ad uso civile, prima tra tutte la UNI CIG 7129/08, l'utilizzo di una tubazione gas in polietilene che deve essere interrata: tale tubazione in polietilene deve essere interrata in modo da avere una distanza dalla sua linea superiore al piano di calpestio non inferiore ai 60 centimetri, inoltre su di essa, a circa trenta centimetri sotto il piano di calpestio, deve essere interrata una striscia di segnalazione di colore giallo.
Tale striscia, in caso di scavi nello stesso giardino, allerterà gli operai in merito alla presenza del tubo gas sottostante, limitando in tal modo la possibilità del verificarsi di condizioni di pericolo. Terminato il tratto interrato, la tubazione dovrà proseguire fuori terra per raggiungere caldaia e piano cottura: in questi casi i percorsi possono essere interni o esterni agli edifici o in parte esterni ed in parte interni. In ogni caso, ci sarà un punto nel quale la tubazione in polietilene dovrà essere collegata con un opportuno giunto ad una tubazione metallica in acciaio o rame.
Il giunto in questione è definito tecnicamente come giunto di transizione, polietilene-ferro o polietilene-rame, e dovrà essere ubicato in un apposito pozzetto non a tenuta e facilmente ispezionabile, in modo che la tubazione in polietilene sia protetta dall?azione dannosa e pericolosa dei raggi ultravioletti (UV).
Un pozzetto analogo, o precauzioni simili, dovranno essere adottate in prossimità del punto di consegna, dove ci sarà il collegamento tra il tubo in acciaio flessibile collegato al contatore ed il tubo in polietilene.
Con un carico gas complessivo di circa 35 kW, non superando il limite per cui è prevista una progettazione di un professionista abilitato, per una lunghezza complessiva di una tubazione in polietilene di circa una quarantina di metri, è possibile utilizzare una tubazione del diametro di 26 mm, garantendo in tal modo una caduta di pressione tra inizio e fine della tubazione inferiore ad un millibar. Per il raccordo con la tubazione collegata al polietilene e che prosegue in metallo, o in alternativa per la realizzazione della tubazione a vista, ad esempio lungo un muretto che definisce il confine della proprietà, l'equivalente del diametro da 26 per il polietilene è 3/4 di pollice per le tubazioni in acciaio zincato, ed il diametro 28 mm per il rame.