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Un soggetto incapace può fare testamento? Quali sono gli effetti prodotti da un testamento redatto da persona incapace di agire, come nel caso di un minore o di una persona interdetta?
In ogni caso il testamento scritto da una persona incapace risulterà sempre invalido.
È lecito inoltre chiedersi cosa succeda se il testamento venga redatto da una persona soltanto incapace di intendere e di volere.
Testamento di persona incapace - foto Getty Images
Vediamo più nel dettaglio le ragioni sottostanti e come queste situazioni vengono disciplinate dal legislatore.
Partiamo con la norma che, nell'ambito del Codice civile, definisce il testamento.
Ai sensi dell'articolo 587 cc, comma 1, per testamento si intende un atto revocabile con il quale, per il tempo in cui avrà cessato di vivere, taluno dispone di tutte le proprie sostanze o di parte di esse.
Testamento e incapacità di agire - foto Getty Images
In base a quanto previsto dalla norma siamo di fronte ad un atto giuridico unilaterale contenente la dichiarazione di volontà unilaterale del testatore.
Ad essa seguirà, da parte del chiamato o dei chiamati all'eredità, la dichiarazione di accettazione.
Quest'ultima avverrà quando il testatore è già morto per cui non vi sarà, come nel caso della donazione che è un contratto, un incontro tra le due dichiarazioni di volontà.
Tale atto è per definizione revocabile, in quanto il testatore può revocarlo in qualsiasi momento per evitare la produzione dei suoi effetti.
Può dunque essere revocato fino all'ultimo momento prima della morte del de cuius e la revoca sarà valida anche nel caso in cui di essa si avrà conoscenza dopo l'avvenuta accettazione da parte dell'erede stesso.
Anche la modifica del suo contenuto può avvenire fino all'ultimo momento di vita del testatore. La revocabilità del testamento è posta dal legislatore a presidio della libertà testamentaria.
A tale libertà nemmeno l'interessato può rinunciare.
Infatti, ogni clausola che dichiari irrevocabile il testamento o che dichiari non modificabile una sua clausola o disposizione è da considerarsi nulla.
Il testamento può essere revocato in modo espresso, ovvero con atto pubblico oppure con dichiarazione di revoca contenuta in altro testamento.
In alternativa il testamento può essere revocato in modo tacito, ad esempio distruggendo il documento precedentemente redatto.
Per poter redigere testamento è necessario possedere la capacità di agire.
Per tale si intende, sulla base di quanto previsto dall'articolo 2 del codice civile, l'attitudine del soggetto a compiere atti giuridici, mediante i quali acquistare diritti o assumere dei doveri.
Essa presuppone un essere umano in grado di provvedere ai propri interessi. Infatti, si consegue con il raggiungimento della maggiore età, ossia con il compimento del 18esimo anno di vita.
Si presume che solo ora il soggetto sia in grado di curare i propri interessi e di comprendere la portata degli atti da lui compiuti.
Testamento invalido - foto Getty Images
La capacità di agire che è stata acquisita con la maggiore età, tuttavia, può perdersi ad un certo punto della propria vita al verificarsi di determinate condizioni.
Infatti, il maggiorenne può trovarsi in condizione di abituale infermità mentale che lo renda incapace a provvedere ai propri interessi.
In questi casi egli può, con sentenza, essere interdetto, ossia privato della capacità di agire.
Uno stato di interdizione che comporti il venir meno della capacità di agire è previsto dal codice penale per chi sia stato condannato all'ergastolo o alla pena della reclusione per un tempo non inferiore ai 5 anni.
In base a quanto esposto finora possiamo dire che il minore o l'interdetto, per mancanza di capacità di agire non possono redigere testamento e qualora lo facessero esso sarebbe annullabile, come espressamente previsto dall'articolo 591 del codice civile.
Impugnabile per invalidità è anche il testamento che venga redatto da persona maggiorenne affetta da incapacità naturale di intendere e di volere ma che non sia stata interdetta.
L'atto posto in essere sarà annullabile a seguito della presenza di un vizio della volontà.
L'incapacità di intendere e di volere è uno stato transitorio di minorazione delle facoltà psichiche in cui versa chi non è in grado di comprendere il significato del proprio comportamento e di determinarsi di conseguenza.
Deve essere accertata di volta in volta. È il caso tipico di una persona anziana la cui incapacità di intendere e di volere deve essere rigorosamente provata per poter impugnare il testamento.
L'azione di annullamento potrà essere esercitata, pena la prescrizione, entro un lasso di tempo di 5 anni dagli eredi.
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