Per calcestruzzo fresco si intende quello prodotto dall'impianto di calcestruzzi o direttamente in cantiere, mescolando i vari componenti secondo i rapporti, le modalità ed i tempi definiti dalle norme; si parla in generale di calcestruzzo preconfezionato quando il suo ciclo di lavorazione dovrebbe finire nell'impianto di produzione ed essere sottoposto ad un ciclo di mantenimento delle sue caratteristiche durante il trasporto con l'autobetoniera in cantiere; la fase di mantenimento con l'aggiunta di opportuni additivi, ritardanti dei processi chimici, dovrebbe essere funzione dei tempi di percorso dall'impianto di produzione alla localita' nella quale si trova il cantiere dove il calcestruzzo deve essere posato in opera attraverso i getti.
Per getto si intende la vera e propria fase di realizzazione degli elementi in calcestruzzo, essi si realizzano dall'autobetoniera mediante pompaggio o per caduta da una canaletta a seconda di fattori che caratterizzano i contenitori, generalmente casseforme di legno; tra tali fattori la posizione più o meno agevole per la lavorazione delle casseforme, l'altezza rispetto al piano di riferimento, la possibilità di essere raggiunte facilmente con l'una o l'altra attrezzatura, le dimensioni etc.
L'utilizzo di casseforme di materiale diverso dal legno, come la plastica e l'acciaio offre vantaggi rispetto al legno in termini di regolarità e planarità della superficie visiva e degli spigoli dei costrutti, a cui si aggiunge una maggiore durata nel tempo rispetto al legno ma una minore flessibilità nella realizzazione di casseforme di particolari dimensioni e forme.
Uno dei fattori tipici del calcestruzzo in fase di getto è la lavorabilità, molto spesso trascurata dalla manodopera di cantiere, essa esprime la capacità del calcestruzzo di essere lavorato e precisamente vibrato o costipato nelle casseforme.
Uno dei metodi più semplici, noti e riconosciuto dalle norme per la misura della lavorabilità del calcestruzzo fresco è quello basato sul cono di Abrams che consiste nella misurazione dell'abbassamento che subisce il materiale, detto slump, dopo essere stato disposto a cono di Abrams ossia con la forma di un tronco di piramide di base inferiore regolare di lato 200 mm, quella superiore di 100 mm e di altezza di 300 mm.
In ogni caso la caratteristica più significativa del calcestruzzo resta la resistenza meccanica alla compressione, intesa come la massima sollecitazione che il materiale può subire senza rompersi, essa può misurarsi solo con lo schiacciamento, in laboratori autorizzati, dei provini prelevati durante i getti o prelevati a mezzo di carotaggio sul calcestruzzo indurito, anche diversi anni dopo la realizzazione delle strutture.
La tipologia di calcestruzzo più conosciuta e diffusa per la realizzazione degli edifici è quella armata, caratterizzata dalla presenza di armature in ferro, con il calcestruzzo armato si conferisce agli edifici a fronte delle sollecitazioni sismiche oltre che la resistenza alle compressioni, tipica del calcestruzzo, anche quella alle trazioni ed alle flessioni grazie alle armature.