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Oltre che per il colore, l'aspetto di una parete si caratterizza anche per la sua texture, cioè un insieme di caratteristiche tattili e visive derivanti dalla grana del materiale, dalla vibrazione alla luce, dalla sua ruvidezza e dalle eventuali tracce di lavorazione: cambiando a piacere questi parametri si ottengono infinite varianti.
Una delle tecniche più interessanti per la texturizzazione di una parete è lo spatolato, con cui si ottengono effetti decisamente interessanti: infatti, la superficie trattata appare solcata da numerosi segni, linee irregolari e sfumature di varia forma, dimensione e intensità, che intrecciandosi su vari piani creano l'illusione della tridimensionalità. Inoltre, la parete è molto lucida (tende quindi a riflettere la luce) ed estremamente liscia, e perciò assai piacevole al tatto.
Se poi si scelgono due colori contrastanti e/o vernici lucenti o metallizzate, il risultato sarà davvero sorprendente e particolare.
Per decorare una parete con questa tecnica, per prima cosa è opportuno preparare accuratamente il supporto, che dev'essere privo di lesioni, fori, punti scrostati o cavillature, che, se presenti, vanno accuratamente stuccati. Una leggera carteggiatura permette inoltre di eliminare i residui di precedenti tinteggiature e conferire alla superficie una leggera scabrosità. Un'energica pulitura con un pennello pulito completa la fase di preparazione.A questo punto, si può passare alla stesura della prima mano di tinteggiatura, che per un effetto migliore dovrebbe essere leggermente più scuro rispetto sia al colore prescelto per il secondo strato (di finitura), sia dell'effetto finale voluto.
Una volta asciutta la prima mano, si procede alla stesura del secondo strato, cioè la finitura a spatola vera e propria. Servendosi appunto di una spatola (da cui il nome della tecnica) triangolare in metallo o plastica o anche di un comune frattazzo da intonaco, si preleva una piccola quantità di pittura (la cui consistenza ottimale è simile a quella di una tempera appena estratta dal tubetto) e la si spalma sulla superficie con movimenti orizzontali, verticali, rotatori o curvilinei: la tecnica utilizzata determina la texture prevalente a parete finita.
Si procede in questo modo fino a decorare l'intera parete, facendo attenzione a stendere uno strato di tinteggiatura molto sottile e a lisciare bene la superficie. Per ottenere sfumature di più colori o effetti particolari si possono passare due o tre mani a spatola variando le tinte e/o i metodi di applicazione, mentre con una sola mano la superficie ostenta un colore leggero e sfumature molto evidenti.
Date le difficoltà di realizzazione, se si desidera un risultato esteticamente perfetto è consigliabile rivolgersi ad artigiani specializzati come l'imbianchino Ivano Tunno, operante soprattutto nella zona di Parma e Reggio Emilia.
Tuttavia, se si accetta qualche possibile imperfezione, chiunque abbia una buona manualità e un minimo di esperienza può cimentarsi personalmente servendosi dei prodotti appositamente studiati dalle aziende del settore, tra cui il preparato per lo Spatolato Veneziano Specchio della Beri Calce, disponibile in moltissimi colori e già pronto per l'uso: nella sua composizione troviamo polvere di marmo a granulometria fine, resina alchidica, pigmenti e olii naturali.
In generale, la tecnica dello spatolato è compatibile con qualsiasi tipologia di ambiente e arredamento; tuttavia, dato il suo alto valore decorativo, i risultati migliori si ottengono in soggiorno e in camera da letto.
Ovviamente, per il risultato finale è molto importante la scelta del colore. Una tinta troppo scura o vivace tende infatti a rimpicciolire la stanza, a togliere luce e a essere molto vincolante per la scelta di mobili e complementi: in questi casi è perciò consigliabile limitare l'effetto spatolato a un solo lato della stanza, tinteggiando le altre pareti e il soffitto di bianco o con un colore decisamente chiaro.
Con mobili di stile classico sono invece preferibili i colori pastello come il verde acqua, il celeste o turchese, il rosa, il giallo chiaro, il color crema o il pesca, oppure tinte terrose come il terra di Siena naturale e il terra di Siena Bruciata: queste sfumature richiamano infatti le tonalità più diffuse e richieste durante il periodo Rococò, Biedermeier o Liberty, e perciò ben si accompagnano a un arredamento in uno di questi stili.
Negli ambienti contemporanei, e soprattutto minimalisti, si possono al contrario adottare toni neutri, come le sfumature di grigio (molto adatto il grigio perla) o azzurro ghiaccio, oppure decisamente vivaci, come il rosso, l'azzurro cielo, il verde prato, l'arancione o il giallo oro: la scelta di un colore primario (giallo, rosso o blu) accostato al bianco e al nero in un'architettura razionalista con ampie finestre vetrate e mobili in acciaio cromato dalle linee essenziali richiama ad esempio il De Stijl o il Bauhaus.
Negli ambienti in stile etnico, con mobili di bambù, stoffe colorate, oggetti di recupero e arredi autocostruiti si possono infine azzardare pareti bicolori, colori decisamente fluo (fuxia, verde evidenziatore, giallo limone) e con effetti perlati o metallizzati.
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