Nuovo Decreto Supebonus: stop a cessione del credito e sconto in fattura

Il nuovo Decreto Superbonus approvato ieri in Consiglio dei Ministri ha messo uno STOP allo sconto in fattura e alla cessione del credito. Ma non è l'unica novità
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Superbonus e bonus edilizi: stop a sconto in fattura e cessione del credito


Il testo del nuovo Decreto Superbonus, approvato ieri in Consiglio dei Ministri, mette dei paletti alle agevolazioni fiscali riconosciute finora in materia di ristrutturazioni edilizie.

Il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha dichiarato che lo scopo di questo decreto è mettere la parola fine all'eccessiva elasticità con cui è stato proposto e utilizzato il Superbonus che ha messo in seria difficoltà la finanza pubblica.

Cosa cambia con il nuovo decreto per le ristrutturazioni edilizie - Getty ImagesCosa cambia con il nuovo decreto per le ristrutturazioni edilizie - Getty Images

Infatti, il report Enea del mese scorso ha indicato una spesa a carico dello Stato di 114,4 miliardi. Si tratta di oltre 7 miliardi in più rispetto a gennaio.

Vediamo tutte le misure previste dal Decreto Superbonus approvato ieri.

  • Stop a sconto in fattura e cessione del credito
  • Cancellata l'opzione della remissione in bonis
  • Introduzione della dichiarazione preventiva
  • Novità in materia di crediti d'imposta
  • ACE


Il Decreto Superbonus cancella sconto in fattura e cessione del credito


La novità principale e maggiormente impattante, sia per il cliente finale-contribuente sia per i fornitori e anche per le tantissime aziende che forniscono manodopera per il settore della ristrutturazione edilizia, consiste nella eliminazione dello sconto in fattura e della possibilità di cedere il credito Irpef generato da tale ristrutturazione.

Stretta su Superbonus e bonus edilizi - Getty ImagesStretta su Superbonus e bonus edilizi - Getty Images

Si tratta di una cancellazione totale, ovvero che tocca tutte le tipologie di bonus edilizi, ivi inclusi i bonus barriere architettoniche. Ciò significa che restano in vigore solamente le detrazioni fiscali.

Unica deroga allo stop per sconto in fattura e alla cessione del credito, riguarda le zone sismiche, ovvero gli immobili danneggiati dai terremoti di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria verificatisi il 6 aprile 2009 e a far data dal 24 agosto 2016.

Ricordiamo che i bonus edilizi in vigore nel 2024 sono:

  • superbonus;

  • bonus mobili ed elettrodomestici;

  • bonus/ecobonus camini/stufe/caldaie;

  • bonus sicurezza;

  • bonus verde;

  • ecobonus infissi e serramenti;

  • fondo garanzia mutui prima casa;

  • bonus domotica;

  • sismabonus.


Eliminazione dell'opzione della remissione in bonis


Il nuovo Decreto Superbonus ha tolto anche questa possibilità.

Il termine remissione in bonis fa riferimento all'azione di provvedere, anche se tardivamente, alla produzione della documentazione attestante il diritto ai bonus da parte del tal contribuente.

Ora il decreto fresco di approvazione ha chiuso questa finestra temporale, originariamente messa a disposizione fino al 15 ottobre 2024, per provvedere alla presentazione della documentazione necessaria per accedere ai bonus edilizi previo il pagamento di una sanzione da parte del contribuente.


Pertanto, come ha sottolineato il Ministro Giorgetti, non è stata innalzata la sanzione, bensì è stata eliminata la possibilità del verificarsi di questa circostanza.

A questo si collega anche il punto seguente contenuto nel Decreto Superbonus, ovvero l'introduzione dell'obbligo di dichiarazione preventiva.


Dichiarazione preventiva


Il nuovo Decreto Superbonus ha introdotto l'obbligo di presentare preventivamente la dichiarazione inerente le agevolazioni edilizie a cui il contribuente desidera avere accesso.

La differenza sostanziale rispetto al precedente Superbonus consiste nel fatto che adesso il cittadino deve comunicare prima di voler usufruire del tal bonus e solo successivamente provvederà alla trasmissione delle fatture inerenti i lavori di ristrutturazione avviati.

La non osservazione di questo obbligo prevede delle sanzioni.Nel caso di omessa trasmissione di informazioni a interventi già avviati, la sanzione può arrivare fino a 10 mila euro.

Per i nuovi interventi privi di dichiarazione preventiva, invece, è prevista la decadenza dell'agevolazione fiscale.

Con questo provvedimento si vuole ottenere anticipatamente un quadro della situazione in termini di volumi di spesa e di conseguenti detrazioni Irpef, e non solo dopo che vengono caricate nei portali le fatture.


Gestione dei crediti d'imposta derivati dai bonus edilizi


I crediti d'imposta derivanti dai bonus edilizi verranno sospesi ai contribuenti che risultano avere debiti aperti con l'erario.Pertanto, questi cittadini, anziché ricevere le relative somme a rimborso in sede di dichiarazione annuale dei redditi, vedranno la compensazione degli importi dei crediti maturati con i loro debiti fiscali.

Questo provvedimento si è reso necessario vista la situazione disastrosa creata dall'uso improprio del Superbonus 110% sulle casse dello Stato.


Cosa cambia con il Decreto Superbonus per l'ACE


Il nuovo decreto impatta anche sul credito d'imposta ACE.Si tratta dell'acronimo di Aiuto alla Crescita Economica ed è stato istituito nel 2011.

In questi anni ha rappresentato una importante agevolazione fiscale prevista a favore delle aziende.

Purtroppo, però, come dichiarato dal Ministro Giorgetti, anche in questo caso si sono riscontrati troppi casi di utilizzo improprio o fraudolento.

Di conseguenza, il nuovo Decreto Superbonus ha messo una stretta anche sul credito d'imposta ACE.

Il nuovo testo approvato ha ridefinito la sua funzione riducendola alla sola cessione del credito.Inoltre, è stata estesa la responsabilità solidale del cessionario alle ipotesi di concorso in violazione con il ricevente di tale credito.

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Superbonus e Bonus edilizi: no a cessione del credito e sconto in fattura
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  • Miriam
    Miriam
    Venerdì 29 Marzo 2024, alle ore 10:42
    Era evidente che prima o poi questi bonus venivano eliminati.
    Purtroppo ogni agevolazione che lo Stato attua per chi è in difficoltà o per incentivare alcuni settori, viene prontamente sfruttata con utilizzo improprio e fraudolento da persone che non hanno a cuore il bene della nazione ma solo della loro tasca.
    Inoltre sono convinta che molti approfittatori sono collegati alla politica, per cui ho il dubbio che questi bonus servano per finanziare i partiti.
    Intanto l'Italia aumenta il suo debito pubblico e siamo sempre più schiavi del mercato e della banche.
    rispondi al commento
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