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Le stufe sono un sistema di riscaldamento in uso da molti secoli soprattutto nelle zone montane e mai veramente caduto in disuso. Oggi vivono anzi una fase di grande riscoperta e affermazione soprattutto grazie all'evoluzione tecnologica, alla loro ecosostenibilità e a una rinnovata attenzione per il design.
Una stufa contemporanea è infatti un oggetto efficiente, sicuro, ad alta prestazione ed esteticamente curato che semplifica la vita delle persone che decidono di adottarla in sostituzione di una caldaia a gasolio o metano.
I nuovi modelli si differenziano soprattutto per il combustibile utilizzato (legna in ciocchi o pellet), la possibilità di sostituire o semplicemente affiancare un'altra fonte di riscaldamento, quasi sempre una caldaia o un caminetto, e infine la produzione di acqua calda sanitaria attraverso un kit dedicato.
Un'idrostufa a pellet costituisce quindi una soluzione molto pratica grazie ai suoi numerosi vantaggi:
Ma come funziona una termostufa a pellet?
Si tratta di un generatore di calore simile a una normale stufa ma con alcune sostanziali differenze che la rendono più simile a una vera e propria caldaia.
La potenza di un apparecchio domestico è generalmente compresa tra 13 e 35 kW.
Come si nota in questo schema, un apparecchio di ultima generazione è formato da molte parti, tra cui:
Il tutto in dimensioni relativamente contenute, perché una stufa idro pellet ha un ingombro simile o appena superiore a quello di una comune stufa a legna.
Il pellet viene caricato manualmente nell'apposito serbatoio di accumulo, da dove viene prelevato automaticamente e trasferito nella camera di combustione da una coclea o vite senza fine.
Il suo funzionamento viene garantito da un motoriduttore, mentre l'accensione della stufa è attivata con una resistenza elettrica.
L'accensione avviene automaticamente in base alla richiesta di calore e può essere gestita anche da remoto tramite un'integrazione di tipo domotico.
Quando l'acqua, che scorre in appositi fasci tubieri posti dietro al crogiolo, raggiunge la temperatura preimpostata viene immessa nell'impianto di riscaldamento e convogliata ai termosifoni o pannelli radianti a pavimento per scaldare l'intera abitazione.
Abbinando la termostufa a un serbatoio di accumulo sarà inoltre possibile utilizzare l'acqua calda sanitaria anche con l'apparecchio spento.
La produzione di acqua calda sanitaria è resa generalmente possibile attraverso l'installazione di appositi kit opzionali.
Le stufe a pellet idro di ultimissima generazione sono predisposte per l'integrazione domotica e il comando da remoto.
L'accensione della stufa è infatti automatizzata, mentre la temperatura dell'acqua può essere impostata tramite un pratico display sul top o il frontale, con un telecomando di serie o perfino un'app dedicata per il tablet o lo smatphone.
Il piano di riscaldamento è invece programmabile su base giornaliera o settimanale secondo le proprie esigenze. In questo modo è possibile ad esempio tenere spenta la stufa durante i giorni feriali accendendola giusto in tempo per trovare la casa calda al rientro dal lavoro, o viceversa attivarla al minimo durante tutta la giornata nel week end.
Una termostufa contemporanea tuttavia dev'essere molto curata anche da punto di vista estetico, diventando un vero e proprio elemento di arredo in grado di caratterizzare lo spazio.
Al riguardo, possiamo notare due diverse tendenze: la rilettura della stufa tradizionale in chiave nettamente contemporanea e la progettazione di vere e proprie sculture moderne.
Esistono inoltre alcune caratteristiche comuni a tutti i modelli come la massima visibilità garantita alla fiamma, vista come un elemento naturale decorativo in costante mutazione, i colori sobri e un aspetto generalmente minimalista.
Suite di MCZ rispecchia in pieno la prima tipologia. Di forma grosso modo cilindrica, ha i fianchi e la parte superiore rivestiti con pannelli di ceramica dalla sobria decorazione a specchiature rettangolari ispirate alle stufe in maiolica di tradizione trentina.
È disponibile in tre colori: bianco, giallo e rosso cupo.
Anche il modello Club segue la stessa impostazione ma i pannelli di ceramica sono completamente lisci per un severo minimalismo. Anche i toni neutri tra cui scegliere la propria stufa (bianco, nero, sabbia e bordeaux) invitano a un maggiore rigore formale.
Bijoux di EDILKAMIN mostra invece più libertà decorativa, particolarmente evidente soprattutto nell'originale forma a clessidra e nel rivestimento laterale in ceramica a colaggio con moderni disegni a bassorilievo. Stessa forma anche per Cherie Up, con un inedito rivestimento in vetro liscio, lucido e riflettente nei colori bianco o nero.
Riprendono i materiali della tradizione anche Cameo, con un bel rivestimento in pietra arenaria di una calda sfumatura gialla, e Vyda H dal frontale in pietra ollare.
Meg e Idrosally sembrano invece ispirarsi allo stile tipico degli anni '30, caratterizzato da linee un po' bombate, superfici lucide e colori smaltati nei toni pastello.
Molto particolare è però il basamento in vetro trasparente del modello Meg.
Musa e Swing di MCZ sfoggiano invece un rigore high tech vagamente futurista: dominano infatti i colori neutri, il rigore del metallo e il contrasto tra il corpo eminentemente verticale della stufa e le lunghe griglie di aerazione marcatamente orizzontali.
Flux e Jazz di MCZ e Blade H di Edilkamin sembrano infine vere e proprie sculture moderne ispirate allo stile di Keith Mondrian grazie alla forma quadrata o rettangolare a spigoli vivi, alle superfici lisce in tinta unita suddivise da sottili linee nere e ovviamente al riquadro della fiamma, vero e proprio fulcro visivo dell'intera composizione.
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