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Le stufe a pellet senza canna fumaria sono stufe che, anziché una canna fumaria tradizionale in muratura, sono dotate di un sistema di scarico semplificato.
Stufa a pellet in una casa in campagna - Foto ChatGpt
È bene sapere subito che non esistono stufe a pellet prive di un sistema di evacuazione dei fumi.
Tutti i modelli, per quanto moderni e tecnologicamente avanzati, producono residui di combustione che devono essere espulsi all’esterno.
La normativa UNI 10683:2012 è chiara:
"I fumi devono essere, nella maggior parte dei casi, convogliati attraverso un condotto che sbocchi oltre il tetto, con precise regole di sicurezza."
Alcuni venditori propongono soluzioni con scarico a parete, ma questo caso è bene approfondirlo.
La confusione nasce dal fatto che molte stufe a pellet utilizzano tubi di scarico di piccolo diametro (circa 8 cm) e sistemi di tiraggio forzato, che facilitano l’installazione oltre ai continui aggiornamenti legislativi.
I vantaggi delle stufe a pellet senza canna fumaria sono numerosi, ma come ogni soluzione, presentano anche degli svantaggi.
Vantaggi:
Svantaggi:
Lo scarico a parete per le stufe a pellet è possibile, ma solo in determinate condizioni e rispettando precise normative.
La normativa UNI 10683 non è una legge vincolante, ma rappresenta un riferimento tecnico importante.
Tuttavia, il DPR 412/93, modificato dal D.Lgs. 102/2014, stabilisce le eccezioni che consentono lo scarico a parete.
Interno di una stufa a pellet - Foto Stufe a Pellet Italia
Ecco i principali casi in cui lo scarico a parete è consentito:
In questi casi, l’impianto deve comunque garantire alti standard di efficienza energetica e ridotte emissioni, spesso tramite l’uso di abbattitori di fumi.
Inoltre, i Comuni devono adeguare i propri regolamenti a queste disposizioni nazionali.
In alcune aree, i Comuni hanno adottato misure restrittive, imponendo l’uso di abbattitori di fumo sulle canne fumarie di impianti più datati per ridurre l’inquinamento atmosferico.
L’utilizzo delle stufe a pellet, pur essendo considerato un metodo di riscaldamento più ecologico rispetto ai combustibili fossili, comporta comunque l’emissione di polveri sottili e residui di combustione.
Tuttavia, la scelta di un abbattitore deve essere fatta con attenzione, valutando la compatibilità con la potenza della stufa e il tipo di emissioni prodotte.
Gli abbattitori più semplici, basati su un sistema a vaschetta d’acqua, riducono solo il 30-40% delle immissioni nocive e necessitano di manutenzione frequente.
Per ottenere un’effettiva riduzione delle polveri sottili e degli odori, è necessario investire in abbattitori più avanzati, capaci di eliminare fino al 100% delle particelle.
Questi impianti, con un costo medio tra i 2.000,00 e i 3.000,00 euro, includono un sistema idraulico per il lavaggio dei fumi e un involucro in acciaio inox con motore elettrico.
La loro installazione avviene generalmente sulla sommità della canna fumaria o lungo il percorso del condotto, rispettando precise normative per la sicurezza, tra cui l’uso di tubazioni in acciaio inox e un corretto impianto di messa a terra.
Sebbene i costi iniziali possano sembrare elevati, questi dispositivi rappresentano la soluzione più efficace per contenere le emissioni e rispettare le normative ambientali, soprattutto nei centri storici e nelle aree ad alta densità abitativa.
Il tiraggio è un elemento cruciale per il corretto funzionamento di una stufa a pellet, in quanto regola il flusso d’aria necessario per la combustione e l’espulsione dei fumi.
A differenza delle stufe a legna, le stufe a pellet utilizzano un sistema di tiraggio forzato, basato su un ventilatore elettrico che spinge i fumi verso l’esterno attraverso una canna fumaria di piccolo diametro (circa 8 cm).
Questo meccanismo garantisce una combustione efficiente e riduce il rischio di ritorno dei fumi nell’ambiente domestico.
Un tiraggio insufficiente può provocare problemi come una combustione incompleta, l’accumulo di fuliggine e un’eccessiva produzione di monossido di carbonio.
Al contrario, un tiraggio eccessivo riduce l’efficienza energetica, facendo disperdere calore.
Per mantenere il tiraggio ottimale, è fondamentale pulire regolarmente la canna fumaria e controllare il ventilatore.
In caso di dubbi, è sempre consigliabile rivolgersi a un tecnico specializzato per la regolazione del sistema.
Per ottimizzare il tiraggio di una stufa a pellet, in primo luogo, è fondamentale una pulizia regolare della canna fumaria: depositi di fuliggine e cenere possono ostruire il flusso d’aria, riducendo la capacità del sistema di evacuare i fumi.
Si consiglia di effettuare questa operazione almeno una volta all’anno, o più spesso se l’uso della stufa è intenso.
Un altro aspetto cruciale è la manutenzione del ventilatore di tiraggio, che, essendo responsabile del flusso forzato dei fumi, deve funzionare correttamente.
Verificare eventuali anomalie, rumori insoliti o segni di usura è fondamentale per prevenire cali di performance.
Infine, utilizzare pellet di alta qualità riduce la produzione di residui e migliora la combustione.
Anche la regolazione delle aperture d’aria della stufa contribuisce a migliorare il tiraggio, favorendo un flusso d’aria più stabile e sicuro.
Le stufe a pellet senza canna fumaria presentano una gamma di prezzi variabile in base a fattori come dimensioni, potenza, design e materiali. In media, il costo di acquisto si colloca tra 700 e 2.500 euro.
I modelli base sono generalmente più economici, mentre quelli più avanzati, dotati di funzioni smart come il controllo a distanza, possono raggiungere i prezzi più alti.
Stufa a pellet - Foto Megashopitalia
Dal punto di vista dell'installazione, i costi sono contenuti rispetto a quelli delle stufe con canna fumaria tradizionale.
Non richiedendo interventi edili complessi, l'installazione si limita a predisporre un foro nella parete perimetrale e a posizionare il tubo di scarico.
In media, il costo dell'installazione varia tra 300 e 600 euro, a seconda della complessità del lavoro e delle tariffe del tecnico specializzato.
Uno dei principali vantaggi delle stufe a pellet è rappresentato dai bassi costi di manutenzione.
Gli interventi ordinari includono la pulizia del cassetto della cenere e il controllo periodico del sistema di scarico, che devono essere effettuati rispettivamente ogni due settimane e una volta l'anno. Il costo della manutenzione annuale da parte di un tecnico si aggira intorno ai 100-150 euro.
Stufa a pellet senza canna fumaria - Foto Stufe a Pellet Italia
Dal punto di vista dei consumi, il pellet è un combustibile di facile stoccaggio e sostenibile. Il prezzo medio del pellet si attesta tra i 4 e i 6 euro per sacco da 15 kg, con un consumo che varia in base alla potenza e all'utilizzo della stufa.
Sacco da 15 kg di pellet - Foto Pellet a Casa Tua
In un inverno medio, il risparmio rispetto ai combustibili fossili come il gas naturale o il gasolio può essere significativo, con una riduzione dei costi per il riscaldamento fino al 30-40%.
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