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Vantaggi e caratteristiche di una stufa a pellet senza canna fumaria

Le stufe a pellet senza canna fumaria hanno numerosi vantaggi tra cui in primis i costi ridotti in termini di installazione e l'elevata efficienza riscaldante.
Pubblicato il / Aggiornato il

Caratteristiche delle stufe a pellet senza canna fumaria


Le stufe a pellet senza canna fumaria sono stufe che, anziché una canna fumaria tradizionale in muratura, sono dotate di un sistema di scarico semplificato.

Stufa a pellet - Foto ChatGptStufa a pellet in una casa in campagna - Foto ChatGpt



È bene sapere subito che non esistono stufe a pellet prive di un sistema di evacuazione dei fumi.

Tutti i modelli, per quanto moderni e tecnologicamente avanzati, producono residui di combustione che devono essere espulsi all’esterno.

La normativa UNI 10683:2012 è chiara:
"I fumi devono essere, nella maggior parte dei casi, convogliati attraverso un condotto che sbocchi oltre il tetto, con precise regole di sicurezza."

Alcuni venditori propongono soluzioni con scarico a parete, ma questo caso è bene approfondirlo.

La confusione nasce dal fatto che molte stufe a pellet utilizzano tubi di scarico di piccolo diametro (circa 8 cm) e sistemi di tiraggio forzato, che facilitano l’installazione oltre ai continui aggiornamenti legislativi.


Vantaggi e svantaggi delle stufe a pellet senza canna fumaria


I vantaggi delle stufe a pellet senza canna fumaria sono numerosi, ma come ogni soluzione, presentano anche degli svantaggi.

Vantaggi:

  • Installazione semplificata: le stufe senza canna fumaria tradizionale richiedono lavori edili minimi. È sufficiente predisporre un foro nella parete perimetrale per il passaggio del tubo di scarico.

  • Flessibilità di posizionamento: la struttura compatta e il tubo di scarico ridotto permettono di installarle in quasi ogni stanza, garantendo maggiore libertà nella scelta della posizione.

  • Efficienza energetica e risparmio: il pellet è un combustibile economico ed ecologico, che consente un riscaldamento uniforme e a basso impatto ambientale.

  • Design moderno: in commercio esistono modelli esteticamente curati, adatti ad ambienti moderni o rustici.

Svantaggi:

  • Necessità di alimentazione elettrica: il ventilatore e altri componenti elettronici richiedono energia elettrica, rendendole inutilizzabili in caso di blackout.

  • Manutenzione obbligatoria: come ogni dispositivo a combustione, richiedono una pulizia regolare e controlli annuali per evitare malfunzionamenti.

  • Emissioni e normative stringenti: anche con un sistema di scarico semplificato, è necessario rispettare le normative vigenti che prevedono lo scarico dei fumi oltre il tetto.


Scarico a parete stufa a pellet: in quali casi è possibile


Lo scarico a parete per le stufe a pellet è possibile, ma solo in determinate condizioni e rispettando precise normative.

La normativa UNI 10683 non è una legge vincolante, ma rappresenta un riferimento tecnico importante.

Tuttavia, il DPR 412/93, modificato dal D.Lgs. 102/2014, stabilisce le eccezioni che consentono lo scarico a parete.

Interno di una stufa a pellet - Foto Stufe a Pellet ItaliaInterno di una stufa a pellet - Foto Stufe a Pellet Italia



Ecco i principali casi in cui lo scarico a parete è consentito:

  • Sostituzione di un impianto preesistente con scarico a parete installato prima del 31 agosto 2013.
  • Impossibilità tecnica o vincoli edilizi (ad esempio in edifici storici o tutelati) che impediscono l’installazione della canna fumaria fino al tetto.
  • Valutazione tecnica di un professionista che attesti l’impraticabilità dello scarico a tetto.


In questi casi, l’impianto deve comunque garantire alti standard di efficienza energetica e ridotte emissioni, spesso tramite l’uso di abbattitori di fumi.

Inoltre, i Comuni devono adeguare i propri regolamenti a queste disposizioni nazionali.


Abbattitori contro l'inquinamento del riscaldamento a pellet


In alcune aree, i Comuni hanno adottato misure restrittive, imponendo l’uso di abbattitori di fumo sulle canne fumarie di impianti più datati per ridurre l’inquinamento atmosferico.


L’utilizzo delle stufe a pellet, pur essendo considerato un metodo di riscaldamento più ecologico rispetto ai combustibili fossili, comporta comunque l’emissione di polveri sottili e residui di combustione.

Tuttavia, la scelta di un abbattitore deve essere fatta con attenzione, valutando la compatibilità con la potenza della stufa e il tipo di emissioni prodotte.

Gli abbattitori più semplici, basati su un sistema a vaschetta d’acqua, riducono solo il 30-40% delle immissioni nocive e necessitano di manutenzione frequente.

Abbattitori avanzati per ridurre le emissioni


Per ottenere un’effettiva riduzione delle polveri sottili e degli odori, è necessario investire in abbattitori più avanzati, capaci di eliminare fino al 100% delle particelle.

Questi impianti, con un costo medio tra i 2.000,00 e i 3.000,00 euro, includono un sistema idraulico per il lavaggio dei fumi e un involucro in acciaio inox con motore elettrico.

La loro installazione avviene generalmente sulla sommità della canna fumaria o lungo il percorso del condotto, rispettando precise normative per la sicurezza, tra cui l’uso di tubazioni in acciaio inox e un corretto impianto di messa a terra.

Sebbene i costi iniziali possano sembrare elevati, questi dispositivi rappresentano la soluzione più efficace per contenere le emissioni e rispettare le normative ambientali, soprattutto nei centri storici e nelle aree ad alta densità abitativa.


Tiraggio di una stufa a pellet


Il tiraggio è un elemento cruciale per il corretto funzionamento di una stufa a pellet, in quanto regola il flusso d’aria necessario per la combustione e l’espulsione dei fumi.

A differenza delle stufe a legna, le stufe a pellet utilizzano un sistema di tiraggio forzato, basato su un ventilatore elettrico che spinge i fumi verso l’esterno attraverso una canna fumaria di piccolo diametro (circa 8 cm).

Questo meccanismo garantisce una combustione efficiente e riduce il rischio di ritorno dei fumi nell’ambiente domestico.

Un tiraggio insufficiente può provocare problemi come una combustione incompleta, l’accumulo di fuliggine e un’eccessiva produzione di monossido di carbonio.

Al contrario, un tiraggio eccessivo riduce l’efficienza energetica, facendo disperdere calore.

Per mantenere il tiraggio ottimale, è fondamentale pulire regolarmente la canna fumaria e controllare il ventilatore.

In caso di dubbi, è sempre consigliabile rivolgersi a un tecnico specializzato per la regolazione del sistema.


Come migliorare il tiraggio di una stufa a pellet


Per ottimizzare il tiraggio di una stufa a pellet, in primo luogo, è fondamentale una pulizia regolare della canna fumaria: depositi di fuliggine e cenere possono ostruire il flusso d’aria, riducendo la capacità del sistema di evacuare i fumi.

Si consiglia di effettuare questa operazione almeno una volta all’anno, o più spesso se l’uso della stufa è intenso.

Un altro aspetto cruciale è la manutenzione del ventilatore di tiraggio, che, essendo responsabile del flusso forzato dei fumi, deve funzionare correttamente.

Verificare eventuali anomalie, rumori insoliti o segni di usura è fondamentale per prevenire cali di performance.

Infine, utilizzare pellet di alta qualità riduce la produzione di residui e migliora la combustione.

Anche la regolazione delle aperture d’aria della stufa contribuisce a migliorare il tiraggio, favorendo un flusso d’aria più stabile e sicuro.


Costi di una stufa a pellet senza canna fumaria


Le stufe a pellet senza canna fumaria presentano una gamma di prezzi variabile in base a fattori come dimensioni, potenza, design e materiali. In media, il costo di acquisto si colloca tra 700 e 2.500 euro.

I modelli base sono generalmente più economici, mentre quelli più avanzati, dotati di funzioni smart come il controllo a distanza, possono raggiungere i prezzi più alti.

Stufa a pellet - Foto MegashopitaliaStufa a pellet - Foto Megashopitalia



Dal punto di vista dell'installazione, i costi sono contenuti rispetto a quelli delle stufe con canna fumaria tradizionale.

Non richiedendo interventi edili complessi, l'installazione si limita a predisporre un foro nella parete perimetrale e a posizionare il tubo di scarico.
pellet per stufa
In media, il costo dell'installazione varia tra 300 e 600 euro, a seconda della complessità del lavoro e delle tariffe del tecnico specializzato.


Costi di manutenzione e risparmio a lungo termine


Uno dei principali vantaggi delle stufe a pellet è rappresentato dai bassi costi di manutenzione.

Gli interventi ordinari includono la pulizia del cassetto della cenere e il controllo periodico del sistema di scarico, che devono essere effettuati rispettivamente ogni due settimane e una volta l'anno. Il costo della manutenzione annuale da parte di un tecnico si aggira intorno ai 100-150 euro.

Stufa a pellet senza canna fumaria - Foto Stufe a Pellet ItaliaStufa a pellet senza canna fumaria - Foto Stufe a Pellet Italia



Dal punto di vista dei consumi, il pellet è un combustibile di facile stoccaggio e sostenibile. Il prezzo medio del pellet si attesta tra i 4 e i 6 euro per sacco da 15 kg, con un consumo che varia in base alla potenza e all'utilizzo della stufa.

Sacco da 15 kg di pellet - Foto Pellet a Casa TuaSacco da 15 kg di pellet - Foto Pellet a Casa Tua



In un inverno medio, il risparmio rispetto ai combustibili fossili come il gas naturale o il gasolio può essere significativo, con una riduzione dei costi per il riscaldamento fino al 30-40%.



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  • Denilson
    Denilson
    Mercoledì 12 Marzo 2025, alle ore 18:58
    Io me la sono comprata e ho fatto lo scarico a parete.........
    rispondi al commento
  • Mirella Rossi
    Mirella Rossi
    Sabato 30 Novembre 2024, alle ore 17:09
    Quindi una stufa a pellets senza canna fumariua la posso mettere anche in un appartamento che non è ubicato all'ultimo piano e che non ha una canna fumaria?
    rispondi al commento
    • Danieleferruccio
      Danieleferruccio Mirella Rossi
      Domenica 1 Dicembre 2024, alle ore 14:55
      In Italia lo sfiato a parete non è possibile quindi bisognerebbe consultare i regolamenti condominiali. 
      rispondi al commento
    • Olabarch
      Olabarch Mirella Rossi
      Lunedì 2 Dicembre 2024, alle ore 11:49
      Probabilmente sfugge che NON esiste una stufa a pellets SENZA canna fumaria.
      rispondi al commento
      • Mirella Rossi
        Mirella Rossi Olabarch
        Lunedì 2 Dicembre 2024, alle ore 16:51
        Quindi se non abito all'ultimo piano non è possibile?
        rispondi al commento
        • Olabarch
          Olabarch Mirella Rossi
          Lunedì 2 Dicembre 2024, alle ore 16:58
          È certamente possibile a patto di avere già canne fumarie (che ci sono anche nei condomini vecchi) nel palazzo: occorre individuare la sua e se troppo datata (sarà lo spazzacamino a valutare) bisognerà mettere una nuova canna in acciaio all'interno.
          In questo caso potrà bruciare solamente pellets e non legna a pezzi.
          Se invece non ci fossero già canne fumarie vecchie, niente da fare!
          Potrà mettere un caminetto a bioetanolo oppure uno a vapore d'acqua
          rispondi al commento
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