Lo stucco epossidico utilizzato come collante e riempitivo tra le piastrelle di rivestimento, vanta ottime caratteristiche tra cui elevata igienicità e resistenza.
Lo stucco in edilizia
Lo stucco è un impasto finissimo a base di gesso, calce o cemento usato in edilizia per il rivestimento e la decorazione di muri e soffitti. In genere viene impiegato per dare un aspetto più gradevole a superfici grezze come calcestruzzo, legno e metallo, oppure come riempitivo per buchi e fughe tra piastrelle e per nascondere i difetti di una superficie.
Lo stucco, proprio per la sua consistenza piuttosto pastosa è soggetto a rapida essiccazione.
La sua composizione può essere molto variabile; talvolta si aggiungono additivi acrilici o fibre di vetro per aumentarne le caratteristiche di resistenza e lavorabilità.
Storicamente lo stucco consisteva in un impasto a base di calce spenta, idrossido di calcio e polvere di marmo. Questo composto dall'aspetto piuttosto lavorabile, poteva anche essere modellato per realizzare figure tridimensionali e statue.
Infatti l'architettura barocca e rococò ha fatto largo uso di stucchi in palazzi e chiese, per realizzare sovrapporte, cornici tra pareti e soffitti. Questo materiale permette inoltre di creare una estensione tridimensionale alle pitture bassorilievi e ai trompe l'oeil.
Alcune miscele, costituite prevalentemente a base di gesso, non tollerando l'umidità sono adatte per uso interno, mentre altre sono impiegate per decorazioni esposte alle intemperie.
Lo stucco mescolato con resine e colle viene utilizzato in edilizia anche per raccordare i giunti tra due o più elementi architettonici o come composto pastoso, da utilizzare per la rasatura di pareti in cartongesso o gesso rivestito.
Tra le varie tipologie ritroviamo anche lo stucco epossidico.
Lo stucco epossidico: cos'è e dove si usa
Lo stucco epossidico è un prodotto utilizzato soprattutto per sanare i giunti di ambienti molto umidi rivestiti in piastrelle, come bagni e cucine.
Ha una consistenza molto più dura dello stucco normale e per questo motivo è più difficile da stendere, ma ha numerosi vantaggi, ad esempio:
- non si sporca, quindi mantiene il colore della fuga scelto
- evita la formazione di funghi e muffe nelle fughe.
Anche se il suo costo è leggermente superiore rispetto ai comuni collanti e riempitivi, lo stucco epossidico costituisce una soluzione ottimale, per posare in opera sia rivestimenti che pavimenti.
Un'azienda che propone stucco epossidico in tutte le sue varianti, quindi come collante e come riempitivo con annessi prodotti per la pulitura dopo la posa, è la Technokolla S.p.A., la quale mette a disposizione del proprio cliente prodotti per tutte le esigenze e mostra attraverso degli schemi molto semplici allegati ai prodotti, la modalità di posa degli stessi.
In genere, quando si realizzano le fughe in un pavimento o in un rivestimento, dopo aver posato in opera le piastrelle con gli opportuni distanziatori, si dovrà stendere lo stucco epossidico con un frattazzo di gomma. La superficie stuccata, ancora fresca, dovrà essere bagnata con acqua pulita; questo perché lo stucco epossidico ha una consistenza piuttosto pastosa.
Per fare in modo che il prodotto si distribuisca in maniera uniforme nelle fughe sarà necessario frattazzare la superficie con un feltro morbido bagnato, avendo cura di pulirlo frequentemente con abbondante acqua.
Di seguito sarà necessario pulire la superficie ancora fresca con uno spandiboiacca, per eliminare il prodotto in eccesso e infine, la fase di pulitura del pavimento o del rivestimento dovrà essere completata utilizzando una spugna morbida molto umida.
Un'altra azienda che produce prodotti epossidici è la Mapei che con il prodotto Kerapoxy, una malta bi-componente antiacido di tipo epossidico a presa rapida, risolve il problema di stuccatura e incollaggio di piastrelle ceramiche, elementi lapidei, fibro-cemento, calcestruzzo e altri materiali da costruzione.
I suoi utilizzi sono molteplici, tra cui:
- stuccatura di pavimenti e rivestimenti industriali e non, che richiedono una elevata igienicità, resistenza meccanica e all'attacco di acidi
- stuccatura di piscine, in particolare vasche contenenti acqua termale o salmastra
- stuccatura in vasche contenenti acque molto aggressive, come le vasche di depurazione
- incollaggio di soglie e davanzali in marmo
- incollaggio di piastrelle in piscine in vetroresina
- incollaggio di pezzi speciali di piastrelle.
Kerapoxy è costituito da resine epossidiche, sabbie silicee più alcuni componenti speciali, che garantiscono una buona resistenza agli acidi e un'ottima pulibilità.
Questo prodotto è molto versatile e lo si può adoperare per eseguire stuccature di mosaici vetrosi, anche se presentano fughe di larghezza inferiore ai 3 mm.
Dopo l'applicazione, il prodotto garantisce una superficie finale liscia, compatta, non assorbente; infatti, è facilmente pulibile e resistente alle fessurazioni.
Lo stucco epossidico in genere, avendo una composizione piuttosto pastosa è esente da ritiri e di conseguenza è meno soggetto a fenomeni di fessurazione e formazione di crepe.