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Leggendo le schede tecniche che accompagnano molti arredi di design e produzione contemporanea, nella descrizione del materiale e del procedimento produttivo non è raro trovare la dicitura stampaggio rotazionale.
Più frequente in articoli per l'outdoor e per sedute monoscocca studiate per il settore contract e per l'intrattenimento, oltre che per una serie pressoché infinita di altri arredi e complementi, questa tecnica produttiva utilizza come materia prima polimeri plastici a basso costo come polietilene lineare a bassa densità e reticolato, pvc, polietilene, policarbonato e poliammide.
Sotto forma di polvere questi vengono introdotti in uno stampo appositamente predisposto e progettato secondo le specifiche caratteristiche e dimensioni delle quali si vuole dotare l'elemento finito.
La quantità di materiale plastico inserita dipende, oltre che dalla grandezza dell'oggetto, dallo spessore che si vuole ottenere, in genere compreso tra 1 e 50 mm.
Successivamente lo stampo viene riscaldato in un forno e, contemporaneamente, fatto ruotare secondo le direzioni di due assi; la doppia rotazione consente di ottenere una distribuzione omogenea della materia prima sulle pareti interne dello stampo.
I movimenti impressi allo stampo stesso sono lenti e calibrati; la distribuzione del polimero fuso su tutta la superficie non avviene grazie alla forza centrifuga ma attraverso la progressiva colatura e il lento scivolamento strato su strato.
Dopo alcuni minuti l'oggetto è ormai definito nella sua forma e non rimane che raffreddarlo per poterlo estrarre dallo stampo.
Nel processo di abbassamento della temperatura, che avviene per mezzo di aria e acqua nebulizzata, la rotazione continua e il materiale subisce un ritiro pari al 2% circa del suo volume. In questo modo l'apertura dello stampo e l'estrazione dell'oggetto sono facilitate e viene scongiurato ogni pericolo di rottura o deformazione.
Considerate le ampie possibilità di controllo diretto del procedimento, l'elemento ottenuto risponde quasi sempre alle aspettative:
è cavo e la sua grana superficiale dipende da quella dell'interno dello stampo.
Colori diversi possono essere ottenuti aggiungendo all'ingrediente principale coloranti e additivi di altro tipo.
Gli aspetti postivi associati a complementi e arredi prodotti con questa tecnica sono, in primis, la robustezza e la solidità dovute all'assenza di saldature e di tensioni superficiali.
Non è da sottovalutare, inoltre, un considerevole contenimento dei costi, soprattutto se rapportati a oggetti di medie e grandi dimensioni prodotti in piccola serie.
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