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Nei grossi complessi residenziali e dove è previsto uno spazio esterno da adibire a cortile, area a verde, etc., la progettazione architettonica deve riguardare, non solo la struttura e l'involucro dell'edificio, ma anche la sistemazione dell'area.
Questa categoria di lavori si suddivide tra opere di superficie come, pavimentazione, area a verde, camminamenti pedonali e carrabili, e impiantistiche quali, illuminazione e sistema di smaltimento delle acque meteoriche.
Per quest'ultima tipologia di opere si approfondiscono, a seguire alcune condizioni riguardanti caratteristiche funzionali e progettuali.
Per superficie permeabile s'intende quella che permette all'acqua di filtrare attraverso il terreno e può essere realizzata a verde, con ghiaia o rifinita con autobloccanti.
Con area impermeabile si definisce quella pavimentata con vari materiali tradizionali, come ad esempio cemento industriale, asfalto o con piastrelle da esterno.
Questa distinzione, tra superficie permeabile e impermeabile, è fondamentale dai punti di vista progettuale e pratico, poiché determina sia l'aspetto estetico e sia funzionale dello spazio esterno.
Su quest'ultimo punto vale rilevare che, la predisposizione di superfici esterne permeabili con pavimentazione autobloccante, consente anche di utilizzare l'area come parcheggio o transito veicolare/pedonale.
In alcune realtà progettuali, la sistemazione delle aree esterne è vista solo sotto l'aspetto compositivo e raramente impiantistico.
Solitamente, in questi casi, l'analisi delle caratteristiche e dimensionamento della rete di smaltimento delle acque meteoriche è relegata a una fase successiva, e con procedure operative affidate all'impresa esecutrice.
Questa condizione, in evidenza di palesi errori esecutivi, potrebbe determinare impianti poco funzionali e conseguenti fenomeni collaterali come: il dilavamento con asportazione di pavimentazione, allagamenti localizzati, e altro.
Sono molti i fattori che concorrono a un'efficace funzionalità dell'impianto, e tra queste possiamo citare: forma e dimensione delle aree impermeabili e permeabili, quantità delle precipitazioni meteoriche, sistema di pendenze, pozzetti, caditoie, griglie e condotte di raccolta e scarico.
Il dimensionamento dei collettori deve ovviamente tenere conto anche di altri aspetti, derivati dalla presenza di edifici e quindi dalla quantità di acqua proveniente da coperture e prospetti.
Per razionalizzare l'intero sistema, l'area esterna è in genere suddivisa in più zone, di forma geometrica, e avente ciascuna una propria inclinazione.
È evidente che, il numero e la dimensione di queste aree, varia in funzione della regolarità e dell'estensione della superficie esterna.
Tramite questa soluzione si crea un sistema di compluvi e displuvi che, di fatto, convogliano l'acqua meteorica nei vari punti di raccolta con griglia (caditoia) disposti sulle varie zone del piazzale.
Questi elementi, infine, sono collegati da una rete di raccolta sotterranea, posta in pendenza e che s'immette in seguito nella condotta pubblica.
In alcune situazioni, dove sono presenti ampie aree sistemate a verde e con piantumazioni, si ricorrere a una soluzione che prevede di creare dei serbatoi in calcestruzzo interrati per la raccolta dell'acqua piovana.
Successivamente, questa acqua può essere utilizzata per l'irrigazione delle zone a prato o, eventualmente, posta come riversa idrica antincendio.
Nelle foto allegate si propone un esempio costruttivo che, anche se dimensionato per una superficie piuttosto ampia, può dare l'idea del funzionamento di questo sistema.
Nelle altre illustrazioni sono raffigurati, invece, diversi sistemi di raccolta di superficie, ossia realizzati in opera, con vano incassato in calcestruzzo e griglia metallica superiore, o con elementi in polietilene comprensivi di vasca e chiusino.
I primi elementi, maggiormente resistenti, vengono in genere impiegati in grandi superfici, come ad esempio cortili, parcheggi, e laddove è più consistente il traffico veicolare.
La seconda soluzione più pratica e veloce è adottata per spazi di modeste dimensioni come aree pedonali o terrazze esterne private.
Nei centri residenziali delle città, sono molto diffusi i locali interrati e seminterrati posti sotto la quota stradale.
Solitamente questi ambienti sono destinati a parcheggio e raggiungibili da una scivola esterna collegata direttamente con la strada.
In questa condizione, l'acqua che scorre lungo questo piano inclinato, è raccolta da una caditoia posta alla quota d'ingresso dell'interrato e indirizzata alla condotta comunale.
Se la quota di questa caditoia è più bassa, rispetto al collettore di scarico stradale, si può ipotizzare una soluzione analoga a quella pocanzi citata e costituita da una vasca di raccolta e da un gruppo pompa.
Una volta, infatti, che il livello supera un certo limite, la pompa entra in funzione spingendo l'acqua direttamente alla condotta di scarico comunale posta a un'altezza maggiore.
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