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È cosa nota che gli appartamenti concessi in locazione possano essere ammobiliati.
Non esistono norme che impongano la presenza di un arredamento minimo, ma di norma se sono arredati c'è una lavatrice.
È vero, per una serie di ragioni sovente si fornisce l'appartamento arredato con i soli mobili, al massimo con la cucina, evitando altri grandi elettrodomestici, quali appunto televisori, frigoriferi e lavatrice.
Motivo? Sebbene destinati alla lunga durata, elettrodomestici come le lavatrici sempre più spesso, soprattutto da qualche anno a questa parte, sono soggetti a continui danni con conseguente necessità d'intervento.
Molta elettronica con conseguente bisogno d'intervenire per riparare, oppure la cosiddetta obsolescenza programmata del prodotto che porta la lavatrice a funzionare sempre peggio nel corso del tempo.
Come comportarsi in questi casi: chi deve pagare che cosa quando c'è da manutenere la lavatrice?
Come valutare chi deve sostenere la spesa quando la lavatrice, invece, è da sostituire?
Partiamo dalla valutazione di un'ipotesi di danno derivante dal normale utilizzo della lavatrice: la presenza del calcare che, alla lunga, non consente più la riparazione, ma fa considerare necessaria la sostituzione.
Il calcare si forma con l'uso dell'acqua, per la presenza in essa di elementi chimici tipici di quella roccia. La presenza di calcare compromette il normale uso degli elettrodomestici e alle volte è tale da non consentirne il recupero.
La regola aurea quando si parla d'interventi di manutenzione e sostituzione delle cose comuni è quella che riguarda la piccola manutenzione. Questa, salvo diverso accordo, è sempre a carico del conduttore.
Che cosa si deve intendere per piccola manutenzione?
Ai sensi dell'art. 1609 c.c. la piccola manutenzione, che il conduttore deve eseguire a sue spese è quella dipendente da deterioramenti prodotti dall'uso.
Tali specifica, la norma non sono le riparazioni derivanti da vetustà o da caso fortuito.
La pulizia dal calcare è sempre dovuta all'uso e come tale quasi sempre (vedremo in seguito perché quasi) la relativa spesa è in capo al proprietario.
E la sostituzione? La sostituzione comporta il rinnovamento di un bene presente nell'appartamento in affitto: una crescita, in termini di valore dell'appartamento e più nello specifico una miglioria che al termine della locazione resta a vantaggio del locatore: per questo, in linea generale, la spesa sostituzione derivante dalla sostituzione è spesa che deve essere affrontata dal proprietario.
La regola è generale e come tale può soffrire di eccezioni: è utile capire quali, cosicché proprietari e conduttori possano valutare il da farsi in relazione a specifiche fattispecie.
Vediamo adesso gli interventi che solitamente portano alla sostituzione della lavatrice: la valutazione che si fa in questi casi è solitamente economica. Se il danno vale, in termini monetari, più di una lavatrice nuova, solitamente si provvede alla sostituzione.
Si badi: questo ragionamento vale per chi è proprietario dell'elettrodomestico.
Esempio: se si è rotta la cinghia della lavatrice, fatto che quasi sempre deriva dall'uso prolungato, ovvero da un uso non conforme (es. troppo carico), e assieme a essa altri componenti accessori e la spesa per la sostituzione è pari al costo di un modello base, il proprietario può preferirne la sostituzione. Se, però, c'è un conduttore, allora il proprietario, in ragione della causa del danno, cioè l'uso, può dire al suddetto inquilino che il costo è a suo carico e che, dunque, è lui a doverlo sopportare.
Un'obiezione che spesso viene sollevata riguarda il fatto che il conduttore sia entrato da poco tempo nel godimento dell'appartamento.
Vivo in affitto in questa casa da due mesi. Si è rotta la lavatrice è ho chiamato il tecnico. Questo mi ha detto che è rotta che è da sostituire e che la causa è l'eccesso di calcare, che ha completamente rovinato molte componenti di quell'elettrodomestico. Il proprietario mi dice che vista la causa del danno spetta a me la spesa per l'acquisto della nuova lavatrice.
Questo è un classico esempio che viene spesso posto alla nostra attenzione.
È vero, spese per manutenzione e rotture dovute all'uso sono a carico del conduttore, ma se l'uso che ha portato alla rottura è di conduttori precedenti, allora esso va considerato alla stregua di vetustà, poiché il conduttore risponde dalla propria condotta, non di quella dei precedenti.
Non solo, alle volte la richiesta arriva al contrario:
ho un appartamento ammobiliato in affitto da un po' di anni sempre alla stessa persona. Ho sostituito la lavatrice già una volta, nel 2013. Ora il conduttore mi chiede una nuova sostituzione; possibile che spetti nuovamente a me mettere mano al portafoglio.
In questo caso la risposta è più generica, perché non possiamo dire nulla di specifico senza conoscere le cause del danno che hanno portato alla necessità di sostituzione.
Vale lo schema fin qui descritto: sostituzione dovuta all'uso, in capo al conduttore, sostituzione dovuta a vetustà o caso fortuito, spesa a carico del locatore.
Come si deve comportare il conduttore se, nella necessità di sostituire la lavatrice, ha anticipato la spesa che è pacificamente in capo al proprietario, ossia se la sostituzione è chiaramente di spettanza di quest'ultimo.
Ad avviso di chi scrive vale quanto specificato dall'art. 1577, secondo comma, c.c. riguardante le riparazioni urgenti che, dice la norma, il conduttore può eseguire direttamente, salvo rimborso della spesa, purché ne dia contemporaneamente avviso al locatore.
Non vi sono motivi per non considerare la situazione simile in caso di sostituzione: l'accortezza è quella di provvedere al rimpiazzo della lavatrice con una per qualità, marca e modello, simile alla precedente, o quanto meno non più cara.
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