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Microventilazione nel tetto

Lo sbalzo di temperatura tra l'intradosso e l'estradosso di un tetto in tegole è dannoso per la copertura stessa, per questo è necessaria la microventilazione.
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Perché è importante la microventilazione sottotegola


Quando si costruisce un tetto con tegole o coppi è necessario posare questi elementi su listelli di supporto generalmente realizzati in legno.

Questa stratigrafia ha la funzione di attivare nella zona posta sotto le tegole una circolazione d'aria che migliora le prestazioni del tetto. L'aria presente, essendo in continuo movimento, aiuta a smaltire il vapore acqueo proveniente dagli ambienti sottostanti prima che condensi sull'intradosso freddo della copertura; non permettere al calore che sale dalle abitazioni di causare irregolari scioglimenti e scivolamenti del manto nevoso; contribuisce d'estate a mantenere ventilato il solaio di copertura prima che il calore si trasmetta agli ambienti sottostanti e assicura una migliore conservazione della listellatura in legno.

microventilazione del tetto di ANDIL

Questa circolazione d'aria che prende il nome di microventilazione, poiché interessa una lama d'aria sottilissima, è necessaria, così come ci viene illustrato da ANDIL, Associazione Nazionale Degli Industriali dei Laterizi, poiché mantiene analoghe caratteristiche termoigrometriche fra l'estradosso e l'intradosso delle tegole o dei coppi, consentendo agli elementi di respirare e di mantenersi asciutti, aumentando così la loro resistenza al gelo.


Come si ottiene la microventilazione


La microventilazione del sottomanto si attua attraverso la posa a secco degli elementi di copertura su supporti paralleli oppure ortogonali alla linea di gronda, posti a una distanza ben definita.

Su falde di forma regolare, realizzate in coppi, la geometria stessa degli elementi e le particolari modalità di accoppiamento assicurano ampiamente la microventilazione; per i manti di copertura in tegole, viceversa, può essere utile incrementarla mediante speciali tegole d'aerazione.
Queste, rispetto alla linea di massima pendenza, vanno disposte in modo sfalsato allo scopo di estendere, mediante la formazione di moti convettivi trasversali, i benefici della circolazione dell'aria alla maggior superficie possibile di tetto.

microventilazione del tetto di ANDILLe tegole d'aerazione si dispongono su file orizzontali.

Su falde di forma regolare sono normalmente sufficienti due file: una sulla terza fila dalla linea di gronda e una sulla penultima fila, prima della linea di colmo; tegole d'aerazione disposte nella parte media della falda si rivelano utili solo se questa supera i 6 m di lunghezza.

Il numero delle tegole di aerazione per ogni fila varia da 1 ogni 3 a 1 ogni 6 tegole standard, in funzione delle caratteristiche del tetto, della tipologia del manto e delle condizioni climatiche del contesto.

microventilazione del tetto di ANDILPer favorire la microventilazione, si crea inevitabilmente una intercapedine.

Per impedire l'accesso di volatili in questo spazio vanno posti in opera in corrispondenza della linea di gronda dei dispositivi speciali.



Alternativa per ottenere la microventilazione in copertura


Qualora non si volesse procedere con la metodologia tradizionale, è possibile fare uso di particolari elementi che consentono comunque la microventilazione in copertura.

Si tratta di pannelli termoisolanti che presentano un correntino metallico che crea una intercapedine di ventilazione tra il pannello e le tegole, successivamente posate in opera per realizzare il tetto. Un'azienda che propone questa soluzione è la Venest con il suo prodotto Tecknoroof.

microventilazione del tetto di Venest

Questo particolare pannello, unisce diverse funzionalità nel campo delle coperture a falde ventilate, garantisce l'isolamento termico, la microventilazione e la protezione dalle infiltrazioni di acqua dovute alle rotture accidentali del manto di copertura.

Rispetto al sistema tradizionale è possibile riscontrare una serie di vantaggi; innanzitutto la ventilazione è maggiore grazie al profilo metallico di 43 mm di altezza, in quanto, con questo profilo si vengono a creare 220 cm2/m lineare di sezione d'aria, assicurando un maggior flusso di ventilazione, uniformemente distribuito su tutta la copertura.

Ciò permette di raggiungere maggiori prestazioni nello smaltimento del calore e un efficace isolamento termico della struttura sottostante.

microventilazione del tetto di VenestIl profilo inoltre facilita il fissaggio meccanico delle tegole sovrastanti trattenendole in modo più sicuro ed efficace.
Il correntino metallico, con la sua sezione riesce a sostenere un maggior carico durante la posa in opera del pannello stesso, garantendo una più sicura pedonabilità all'operatore. In più, la nuova struttura a scatola chiusa con saldatura a punti, contribuisce in maniera determinante alla rigidità del prodotto.

Un'altra azienda che realizza una soluzione simile è la Stiferite, che con il suo pannello sandwich, definito Isoventilato, assicura un isolamento ottimale e una ventilazione uniformemente distribuita su tutta la superficie di copertura.

microventilazione del tetto di StiferiteIl pannello Isoventilato è costituito da un componente isolante in schiuma polyiso espansa, rivestito sulla faccia inferiore con fibra minerale saturata; su quella superiore ha un rivestimento Laminglass, permeabile al vapore e impermeabile all'acqua.
All'interno della schiuma sono inglobati dei listelli in legno OSB3 che corrono lungo l'intera lunghezza del pannello.
Il pannello Isoventilato è indicato per l'isolamento di coperture ventilate e microventilate.
Le sue dimensioni standard sono:1200 x 2400 mm, con uno spessore che può variare da 50 a 140 mm.

Per realizzare quindi un tetto microventilato senza utilizzare la tecnica tradizionale dei listelli di legno al di sopra di esso, dovranno essere posati in opera dei listelli reticolari metallici, così da creare l'intercapedine sufficiente alla ventilazione.

riproduzione riservata
Sistemi di microventilazione nelle coperture
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