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L'acqua talvolta costituisce una delle principali fonti di degrado relativamente ai materiali comunemente utilizzati in edilizia. Quella che principalmente provoca danni è la sua azione dilavante, che agendo sui rivestimenti esterni può provocare una perdita di resistenza degli stessi soprattutto se non impermeabilizzati correttamente, per poi penetrare all'interno della struttura stessa attaccandola.
Per ridurre i danni il più possibile è opportuno procedere con una corretta impermeabilizzazione.
L'impermeabilizzazione può essere eseguita in due modi o attraverso l'utilizzo di manti prefabbricati che possono essere naturali o di origine sintetica, oppure con guaine continue che vengono realizzate sul luogo stesso.
Sotto la voce guaina impermeabile si raggruppano tutta una serie di prodotti come le carte, i teli e le membrane, la cui funzione è quella di proteggere le varie parti dell'edificio dalla penetrazione di umidità e acqua nella strututra, che penetrando mediante infiltrazione apporterebbe danni sia alla salubrità degli ambienti che alle strutture stesse.
Considerando i criteri della bioedilizia le guaine impermeabilizzanti più diffuse sono ad esempio le carte.
Queste hanno come matrice la carta naturale che trattata con opportuni prodotti diventa resistente all'umidità, e riesce a proteggere le pareti esterne degli edifici da polveri, vento ed acqua, elementi caratterizzanti delle precipitazioni atmosferiche.Tra le tante carte impermeabilizzanti abbiamo ad esempio la Carta KRAFT traspirante realizzata con pura cellulosa.
L'impasto base di questo tipo di carta è realizzato con fibre vegetali di conifere o da paglia di grano o di riso, le canne, la canapa ed il lino, poichè queste oltre ad essere fibre lunghe sono fibre che hanno una buona tenacia, quindi garantiscono una maggiore resistenza al prodotto che si sta andando a realizzare.
Le fibre vengono poi sottoposte ad un attacco di sostanze minerali, che hanno la funzione di migliorare le caratteristiche del foglio di carta impermeabile che stiamo andando a produrre. In particolare il foglio carta Kraft ha una scarsa impermeabilità all'acqua, infatti viene generalmente impiegato come guaina antivento ed antipolvere.
Altro tipo di carta sempre a base di cellulosa è la carta OLEATA traspirante. Questa viene realizzata con fibre riciclate di cellulosa, successivamente viene impregnata con olio di vasellina così da diventare idrorepellente al vapore e imputrescibile conservando la sua traspirabilità. La carta oleata è costituita quindi da fibre completamente riciclabili e biodegradabili.
Poi in commercio è anche possibile trovare il cartonfeftro bitumato, una guaina impermeabile realizzata con felrtri di fibre di carta riciclata, essenzialmente carta e cartoni, prodotto della raccolta differenziata. Queste fibre vengono impregnate nel bitume e talvolta rivestite con pellicola. Il cartonfeltro bitumato non viene mai utilizzato da solo, di solito viene associato ad altri elementi per la realizzazione di stratigrafie impermeabili.
Aziende che producono guaine impermeabilizzanti di origine naturali sono ad esempio la naturalia- Bau o l'IMPERMEA.
Quando si parla di guaine sintetiche si fa riferimento essenzialmente a prodotti geotessili, ovvero teli molto sottili di tessuto non tessuto realizzati con materiali termoplastici che hanno la funzione di fare da barriera all'acqua ed al vento.
Queste guaine hanno proprietà e caratteristiche nettamente superiori rispetto alle guaine naturali a base di di fibre vegetali, ma ovviamente essendo di natura sintetica hanno un impatto ambientale anche se minimo. Parliamo di teli in polietilene indicati con la sigla PE e polipropilene (PP).
A volte se c'è la necessità di aumentare la resistenza meccanica di questi teli, essi si possono infatti armare con delle strutture reticolari in polietilene.Se si ha a che fare con strutture controterra oppure con costruzioni fuori terra che però sono soggette al fenomeno dell'umidità costante, si possono utilizzare i tessuti geosintetici, come i pannelli geocompositi bentonitici, ovvero dei pannelli fatti in cartone biodegradabile con bentonite, che non sono altro che una struttura a sandwich formata da due fogli in cartone, tra cui è interposto uno strato di bentonite in granuli, che mescolata con un collante idrosolubile forma un composto abbastanza stabile e compatto da tenere unita l'intera struttura del pannello.
La capacità impermeabile di questo pannello adotta la proprietà della bentonite che posta a contatto con l'umidità o l'acqua, si idrata trasformandosi in un gel impermeabile che crea una barriera che impedisce qualsiasi passaggio di liquidi.
Questi pannelli in cartone biodegradabile con bentonite hanno una buona durabilità infatti sono resistenti al sole, al vento, alle basse temperature e agli acidi presenti nel sottosuolo.
Altra tipologia di impermeabilizzati sintetici è costituita dai geotessili bentonitici che sono teli in tessuto non tessuto, ricavati da prodotti sintetici che presentano uno strato di bentonite di sodio naturale.
Aziende che producono guaine impermeabilizzanti di origine sintetica sono ad esempio la General Membrane Spa o la VIGANO' PAVITEX.
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