Casa coniugale e separazione: chi paga TASI e TARI?

Chi paga TARI e TASI della casa coniugale in caso di separazione? Colui che è il proprietario o il detentore? Entrambi o nessuno? Lo vediamo in questo articolo.
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TARI, TASI e separazione


Quale dei due ex coniugi paga il tributo relativo a TARI e TASI in caso di separazione e di assegnazione della casa coniugale?
Chi è tenuto a pagare, il proprietario o colui che utilizza l'immobile?

Tari e Tasi: chi paga in caso di separazione
La risposta è diversa tra i due tributi ed è diversa anche dal caso dell'IMU, di cui ci siamo già occupati in altro articolo, e dove in sostanza il pagamento spetterebbe al coniuge che abita la casa (in quanto espressamente definito dalla legge, ai soli fini IMU, titolare di un diritto reale, il diritto di abitazione), ma la legge di stabilità per il 2016 ha previsto un'esenzione espressa del tributo:

alla casa coniugale assegnata al coniuge, a seguito di provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio ( L. n. 208/2015).



Separazione, casa e adempimenti fiscali


Tra gli aspetti che vanno presi in considerazione quando si verifica una separazione tra coniugi, vi sono quelli relativi agli adempimenti fiscali legati all'esistenza della casa che fu, e spesso continua ad essere, una casa familiare. Chi paga i tributi (se li paga qualcuno)?

Il discorso varia a seconda dei casi. Abbiamo già trattato in un altro articolo, di cui si suggerisce la lettura, la questione relativa al pagamento dell'IMU
Qui invece, ci occupiamo di altri due tributi, la TASI e la TARI.


TASI e separazione, le norme


Ricordiamo che la TASI è il tributo per i servizi indivisibili, mentre la TARI serve a finanziare i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

TASI
Le norme dicono che il presupposto impositivo della TASI sono sia il possesso che la detenzione, a qualunque titolo, di fabbricati e di aree edificabili, a eccezione dei terreni agricoli e dell'abitazione principale, come definiti per l'IMU (dal D.L. n. 201/2011), escluse quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.

Dunque, chi deve pagare in questo caso, l' ex coniuge proprietario, o quello che occupa l'immobile?

Entrambi, ma sono titolari di un'autonoma obbligazione tributaria.
Lo prevede espressamente una norma (nella Legge di Stabilità per il 2014, L n. 147/2013), la quale stabilisce anche le quote spettanti a ciascun soggetto, e cioè che nel caso in cui l'occupante dell'immobile sia diverso dal titolare del diritto reale (proprietario, etc.).
L'occupante versa la TASI nella misura, stabilita dal comune nel regolamento, compresa fra il 10% e il 30% dell'ammontare complessivo della TASI; il resto spetta al titolare del diritto reale sull'unità immobiliare.


TARI e separazione, le norme


Quanto alla TARI, l'imposta sui rifiuti, secondo le norme questa è dovuta dall'utilizzatore dell'immobile, dunque, nel nostro caso dal coniuge che lo abita.

Calcolo pagamenti per la casa
Non risultano eccezioni normative per il caso dell'assegnazione della casa coniugale.

Le norme aggiungono che la TARI è dovuta da chiunque (utilizzi) in base a possesso o detenzione, a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte, che sono suscettibili di produrre rifiuti urbani.

Se vi sono più possessori o detentori, essi sono tenuti in solido all'adempimento dell'unica obbligazione tributaria (v. D.L. n. 147/2013).

Cosa vuol dire essere responsabili in solido?

Lo spiega l'art. 1292 c.c., secondo cui, per quanto ci interessa:

l'obbligazione è in solido quando più debitori sono obbligati tutti per la medesima prestazione, in modo che ciascuno può essere costretto all'adempimento per la totalità e l'adempimento da parte di uno libera gli altri (art. 1292 c.c.)


Dunque, tutti i soggetti possono essere chiamati a pagare e a quel punto devono pagare l'intera somma, potendosi poi rivalere nei confronti del'altro per quanto di spettanza.


Separazione e detenzione della casa familiare


Precisiamo che ci riferiamo al caso in cui, in seguito alla separazione, quella che è stata un tempo per certi aspetti, una casa familiare continua ad esserlo per altri, dunque continui ad essere occupata da uno dei due ex coniugi, pur essendo proprietà di entrambi o, addirittura, dell'altro.

Non sempre così è; in particolar modo in assenza di figli, non è detto che l'immobile continui ad essere abitato, può anche essere venduto, affittato, etc.

Quando ci sono dei figli minori, invece, l'assegnazione della casa al genitore che vive con loro è altissimamente probabile: cioè salvo casi particolari, dovendosi dare priorità al loro interesse, i figli minori continueranno ad abitare nella casa dove sono cresciuti e che rappresenta in sostanza la loro storia e le loro radici e lì vivranno con il genitore cui sono stati affidati.

Come sempre, ricordiamo che la soluzione dei casi concreti richiede lo studio attento di un esperto.

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Separazione e assegnazione casa: chi paga TASI e TARI
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