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Si definisce cantilever un tipo di sedia avente struttura a sbalzo (detta anche a pensilina) e quindi priva dei piedi posteriori. Essa si regge, quindi, grazie ad una particolare sagomatura dei due montanti anteriori, ripiegati a livello del pavimento e della seduta e collegati da un tubo orizzontale continuo.Il primo modello del genere fu una sedia con struttura in tubolare metallico, ideata dall'architetto olandese Mart Stam nel 1926. In essa il tubolare si piegava appunto a livello del pavimento.
Da questo primo esemplare si svilupparono poi tutta una serie di vere e proprie icone del design, prima fra tutte quella più simile alla sedia di Stam: la B64 di Marcel Breur.
Nella sedia cantilever seduta e schienale sono in pelle in modo da assicurare la necessaria comodità, ma possono essere anche in tessuto, di vari colori o, nei modelli più confortevoli, anche imbottiti.
Questo tipo di sedia è comunque piuttosto comoda perché, quando ci si siede, i piedi anteriori cedono lievemente e il sedile si sposta leggermente in basso e indietro. Insomma la struttura reagisce in maniera elastica ai movimenti della persona.
La sedia cantilever per antonomasia, quindi, è quella progettata da Mart Stam, che ha la struttura portante in tubolare d'acciaio, cromato o laccato in vari colori, una struttura che, ai tempi in cui fu ideata, i primi del Novecento, fu profondamente innovativa. Inizialmente il designer olandese utilizzò un tubo fuso a caldo, simile a quelli che si usavano per le condutture del gas.
Seduta e schienale sono invece i n cuoio.
Oggi modelli di sedia ispirati a quelli dell'architetto olandese si possono acquistare on line su Diotti
Il metodo di produzione della sedia a sbalzo negli anni Trenta influenzò molto lo stile di diversi arredi del Bahuas e designer come Mies van der Rohe e Marcel Breur.
Quest'ultimo, in particolare, fu protagonista con la sua sedia B64, di una causa legale durata 7 anni sulla paternità dell'idea originaria, al termine della quale, però, la corte tedesca diede ragione a Stam.La sedia B64, poi battezzata Cesca o Ceska, dal nome della figlia Francesca, e ideata da Breur nel 1928, rimane però ancora oggi il modello di sedia cantilever più noto.
Questo modello, che fu prodotto da Thonet, aveva struttura non solo in tubolare cromato, ma anche in legno laccato, legno incurvato, incanniciato.
Oltre alle versioni con schienale e seduta in pelle, esiste in questo caso quella in paglia di Vienna, materiale tipico per l'azienda tedesca, con bordo in legno di faggio naturale o nero.
Tra le varie versioni disponibili si può scegliere anche la B32, quella con braccioli. La sedia è prodotta ancora oggi da Knoll e due esemplari sono in mostra al museo Moma di New York.
Con l'avvento degli anni Sessanta e lo sviluppo delle tecnologie produttive delle materie plastiche, si sperimentano nuovi materiali anche per la realizzazione di sedie a sbalzo.
È proprio in quest'atmosfera che nasce, nel 1967, la mitica Panton Chair ideata da Verner Panton e prodotta da Vitra, realizzata dalla piegatura di un unico foglio di plastica.Nel corso degli anni questa sedia ha conosciuto varie evoluzioni, grazie a tecniche produttive sempre più sviluppate, tanto che risale alla fine degli anni Novanta l'ultima versione autorizzata dal designer.
Fu proprio con questa versione che Panton riuscì finalmente a realizzare uno dei suoi obiettivi iniziali, cioè quello di creare un prodotto industriale a basso costo e quindi alla portata di tutti.
Oggi la sedia Panton è realizzata da un unico stampo di poliammide tinta in massa con una brillante finitura opaca, nei colori basic dark, bianco, grigio ghiaccio, mandarino, rosso classico, chartreuse.
La comodità della seduta è dovuta alla sua forma studiata sul corpo umano e all'utilizzo di un materiale leggermente flessibile.
È adatta anche all'uso in esterni ed è disponibili nelle versioni Junior e Classic, già previste nel progetto originario.
La versione standard misura 50 cm di larghezza per 61 cm di profondità, con altezza della seduta di 41 cm e complessiva di 83 cm.
La sedia Panton ha ottenuto molti riconoscimenti internazionali ed è esposta in diversi musei in giro per il mondo. Del resto è una vera e propria icona del XX secolo.
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