Dall?armadio alla terra: le scarpe del futuro, una volta consumate, non dovranno essere più buttate via come un oggetto ormai logoro e consunto, ma
Dall'armadio alla terra: le scarpe del futuro, una volta consumate, non dovranno essere più buttate via come un oggetto ormai logoro e consunto, ma potranno
rinascere a nuova vita dopo essere state interrate in un vaso e diventare una pianta.
Sembra un'idea bizzarra, invece è una realtà messa a punto da una nota azienda olandese, la
Oat Shoes, che ha in programma di metterle in commercio il prossimo mese sul proprio sito web ufficiale.Se prendere delle scarpe consunte e piantarle in giardino per trasformarle in piante può sembrare un'operazione semplice, bisogna dire che per metterla a punto ci sono voluti due anni di ricerche, guidate dal designer
Christiaan Maats e dall'imprenditore
Dirk- Jan Oudshoorn.La loro filosofia è che l'obiettivo delle aziende del futuro deve essere quello di riconciliarsi il più possibile con la natura, creando prodotti che rientrino nel ciclo naturale della vita.Queste speciali sneakers sono fatte con
canapa, sughero, cotone rigorosamente bio, plastiche biodegradabili e sbiancanti non clorurati, oltre ad altri materiali non tossici.Saranno realizzate interamente in Europa in modo da ridurre al minimo le emissioni dovute ai trasporti. Trasferirsi in Oriente per realizzarle a basso costo, infatti, avrebbe drasticamente ridotto gli effetti ecologi che si volevano raggiungere.
Del resto la trasformazione stessa di tante scarpe da ginnastica in altrettante piante può contribuire a
ridurre le emissioni di CO2 necessarie per produrle.Elementi che hanno permesso all'azienda di vincere un premio all'
Amsterdam Fashion Week, come prodotto maggiormente ecocompatibile.Una volta consumate, le scarpe si potranno piantare in giardino o in un vaso, dove si degraderanno completamente, essendo
biodegradabili, mentre i
semi contenuti nella linguetta superiore inizieranno a germogliare.Per il momento l'azienda propone due soli modelli, con due diversi tipi di semi ma è allo studio un'intera
Virgin Collection. Dipenderà, naturalmente, anche dal successo che riscuoterà l'iniziativa.Non è stato ancora reso noto, invece, il prezzo al quale saranno vendute.