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Per salvaguardare l'incolumità degli occupanti in caso di incendio o calamità naturale come un terremoto è fondamentale abbandonare al più presto gli edifici: le vie di esodo hanno quindi un ruolo fondamentale.
Tra queste, le scale sono sicuramente le più importanti e vulnerabili in caso di pericolo.
Hanno infatti una duplice funzione: consentire una rapida fuga a chi si trova nell'edificio e contemporaneamente fornire un accesso diretto e veloce ai soccorritori.
Tuttavia, spesso le scale sono proprio la prima parte dell'edificio a diventare pericolosa o addirittura impraticabile, perché costituiscono un'ottima via per la propagazione delle fiamme, del fumo e del calore o tendono a danneggiarsi e crollare durante una scossa di terremoto.
Come risolvere dunque questo fondamentale problema di sicurezza?
Sostanzialmente in tre modi:
- negli edifici di nuova costruzione realizzare apposite scale protette o a prova di fumo progettate secondo rigorosi criteri antisismici;
- negli edifici esistenti, anche di pregio storico o artistico, quando possibile trasformare le scale, eventualmente consolidandole, per farle resistere a una scossa di terremoto;
- in tutti gli altri casi o come garanzia aggiuntiva di sicurezza, installando una scala di emergenza esterna.
Le scale di sicurezza esterne vengono generalmente realizzate con elementi metallici prefabbricati saldamente ancorati alle murature perimetrali.
Anche se costituiscono la soluzione migliore quando non è possibile il corretto inserimento di un altro modello di scala di emergenza, come avviene ad esempio negli edifici storici sedi di scuole, ospedali, musei e uffici pubblici, possono diventare indispensabili anche nei condomini con molti piani.
L'installazione di una scala antincendio è infatti obbligatoria negli edifici residenziali con altezza antincendio (cioè l'altezza massima misurata dal livello inferiore dell'apertura più alta dell'ultimo piano abitabile al livello del piano esterno più basso) di almeno 12 metri, una superficie minima di competenza per ogni scala di 600 metri quadrati e in cui non sia possibile accostare le autoscale dei Vigili del Fuoco a una finestra o balcone per piano: è il tipico caso dei grattacieli di appartamenti e dei grandi caseggiati di edilizia popolare.
Tuttavia, le scale antincendio esterne devono rispettare rigorosi criteri progettuali, relativi sia alla loro collocazione sia alle caratteristiche tecniche.
Per prima cosa, la scala di sicurezza va posta lontano dai locali soggetti al rischio di esplosione o in cui si possono sprigionare incendi come cucine, laboratori, depositi di materiale infiammabile, centrali termiche e cisterne di metano o gasolio.
Normalmente, è previsto un distacco dall'edificio non inferiore a 250 cm, con accesso ai pianerottoli garantito da passerelle protette con setti a tutta altezza di materiali non combustibili o con adeguata resistenza al fuoco. É però ammessa anche la scala in aderenza a una parete con aperture o finestre di vani non a rischio d'incendio, purché realizzati con partizioni verticali, solai e porte con meccanismo di autochiusura, con la stessa classe di resistenza al fuoco richiesta per le altre porzioni dell'edificio.
Le caratteristiche tecniche fondamentali sono:
- struttura autoportante in materiale non combustibile, di solito cemento armato per le scale costruite in opera o elementi metallici per quelle prefabbricate;
- accesso alla scala tramite una porta per ciascun piano dotata di apertura verso l'esterno, maniglione antipanico a spinta e meccanismo di apertura o serratura tale da impedire intrusioni dall'esterno;
- pavimentazionenon sdrucciolevole e in grado di impedire ristagni di acqua o accumuli di neve e ghiaccio, che potrebbero costituire un serio pericolo di caduta e rallentare sensibilmente l'evacuazione;
- parapetto su entrambi i lati con altezza di almeno 100 centimetri e non attraversabile da una sfera con diametro di 10 centimetri;
- larghezza minima non inferiore a 120 cm;
- assenza di sporgenze o rientranze, di elementi pericolosi come ganci, chiodi o bulloni e di improvvisi aumenti o diminuzioni di larghezza;
- corrimano a scomparsa collocato in un incavo o con una sporgenza non superiore a 8 cm;
- rampe con un un numero di gradini compreso fra 3 e 15;
- gradini a pianta preferibilmente rettangolare con pedata di 30 centimetri e alzata massima di 17 centimetri.
Sono però ammesse anche le rampe non rettilinee, purché interrotte da pianerottoli di riposo almeno ogni quindici gradini e con la pedata di ciascun gradino, misurata a 40 centimetri dal montante centrale della scala o dal parapetto interno, di larghezza non inferiore a 30 cm. Nelle scale in cui la realizzazione dei pianerottoli di riposo risulta impossibile per carenza di spazio, è inoltre consentita la loro sostituzione con l'installazione di un corrimano su entrambi i lati della rampa.
Infine, una scala di sicurezza prefabbricata non è utilizzabile per la normale fruizione dell'edificio e, se prevalentemente o completamente in metallo, costituisce un punto molto pericoloso in cui sostare durante un temporale a causa dei fulmini.
Esistono tre tipologie di scale di sicurezza esterne: a rampa rettilinea, a doppia rampa e a chiocciola. Le scale rettilinee come quelle proposte da O&T Costruzioni Metalliche hanno un ingombro molto limitato ma una lunghezza notevole: sono quindi comuni negli edifici a due o tre piani con ampie facciate come palestre, cinema multisala, capannoni e centri commerciali.
La tipologia più diffusa è invece quella a due rampe con pianerottoli rettangolari o semicircolari; generalmente il lato lungo della scala è perpendicolare alla facciata dell'edificio e la struttura può essere in aderenza o leggermente staccata. Costituisce la soluzione perfetta per i condomini multipiano e gli edifici pubblici come scuole, biblioteche, uffici o ospedali che dispongono di un cortile o un piazzale sufficientemente ampio.
Le scale a chiocciola, più rare perché di fruizione più scomoda e tecnicamente complesse da realizzare, sono infine indicate per l'installazione in spazi ristretti come cavedi, piccoli cortili o rientranze.
La struttura portante è generalmente formata da:
- montanti verticali in profili in acciaio con sezione tubolare o tipo IPE o HE, poggianti su plinti di fondazione in cemento armato tramite giunzioni con piastre bullonate o tirafondi;
- travi secondarie orizzontali o inclinate per il sostegno di rampe e pianerottoli;
- ulteriori elementi di irrigidimento (controventi) tra i montanti disposti diagonalmente a croce di Sant'Andrea.
I gradini e la pavimentazione dei pianerottoli vengono invece realizzati con fitti grigliati metallici tipo Orsogrill, particolarmente indicati perché impediscono il ristagno dell'acqua piovana.
Un elemento molto utile per le scale esterne in spazi non recintati sono infine le gabbie di protezione come quelle proposte da Effevi appositamente studiate per impedire la sosta sulle scale o l'ingresso di persone indesiderate.
Una scala di emergenza prefabbricata ha una funzione essenzialmente pratica e perciò, anche se costruita a regola d'arte, il suo aspetto può creare contrasto con gli edifici adiacenti.
Si può risolvere questo problema essenzialmente in due modi: verniciando una scala esistente di un colore compatibile con quello del contesto o progettandone una ex novo come un vero e proprio segno architettonico, come ha fatto ad esempio Effevi Carpenteria nella scuola media Giuseppe Ungaretti di Costabissara in provincia di Vicenza.
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