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Un incendio è una delle situazioni più pericolose che può verificarsi all'interno di un edificio.
Le fiamme, il fumo e il calore mettono infatti a repentaglio la vita degli occupanti in molti modi diversi: oltre a bruciare le parti portanti costruite con materiali infiammabili come i solai e le coperture con struttura di legno, il calore abbatte rapidamente e drasticamente la resistenza meccanica dell'acciaio e del cemento armato, causando improvvisi crolli.
Il calore e le fiamme costituiscono invece una gravissima minaccia per il corpo umano, producendo ustioni e bruciature; mentre le esalazioni tossiche dovute alla combustione dei materiali plastici di vernici, finiture ed elementi di arredo provocano intossicazioni potenzialmente fatali.
In caso di incendio occorre quindi fuggire al più presto, raggiungendo un luogo sicuro all'aperto. Tuttavia, se l'edilicio ha più piani, la sola via di fuga percorribile rimane quasi sempre la scala.
Ma le scale sono anche uno degli elementi più vulnerabili perché, mettendo in comunicazione i vari piani, vengono quasi subito invase dal fumo, diventando spesso impraticabili.
Per questo motivo le normative attuali prescrivono la realizzazione di scale antincendio costruite secondo prescrizioni molto precise.
In generale, la realizzazione di scale antincendio è obbligatoria:
- negli edifici pubblici o aperti al pubblico come scuole, uffici, musei, centri commerciali e ospedali;
- negli alberghi e negli alloggi collettivi come caserme e collegi;
- negli edifici residenziali con altezza antincendio di almeno 12 metri, una superficie di competenza per ogni scala di almeno 600 metri quadrati e per i quali non sia possibile accostare le autoscale dei Vigili del Fuoco almeno a una finestra o balcone per piano: è il tipico caso ad esempio dei grattacieli e dei grandi caseggiati con molti piani, frequenti soprattutto nelle periferie delle grandi città.
L'altezza antincendio è l'altezza massima misurata dal livello inferiore dell'apertura più alta dell'ultimo piano abitabile al livello del piano esterno più basso: un altezza antincendio di 12 metri corrisponde quindi a un edificio di quattro piani.
Inoltre, le scale antincendio devono normalmente essere almeno due, per evitare che in caso di crolli o altri problemi gli occupanti dei piani alti restino intrappolati: è quanto successo lo scorso anno nel tragico incendio della Grenfell Tower di Londra, costato ben 71 morti.
Anche se la normativa italiana non parla esplicitamente di scale antincendio, con questo termine nel linguaggio comune ci si riferisce solitamente a tre tipologie di scale, ciascuna utilizzabile come via di fuga in caso di necessità: le scale di sicurezza esterne, le scale protette e le scale a prova di fumo.
Le relative definizioni sono contenute nel Decreto Ministeriale del 30 novembre 1983.
Le scale di sicurezza esterne vengono generalmente realizzate con elementi metallici prefabbricati saldamente ancorati alle murature perimetrali e non possono essere utilizzare nella normale fruizione dell'edificio. Costituiscono la soluzione migliore quando non è possibile il corretto inserimento di un'altra tipologia di scala, come avviene ad esempio negli edifici storici sedi di scuole, ospedali, musei e uffici pubblici.
Le scale protette vengono invece costruite in una vano dedicato che costituisce un compartimento antincendio, hanno almeno un accesso diretto da ogni piano e sono dotate di porte REI tagliafuoco con congegno di autochiusura. Vengono quasi sempre utilizzate anche come normali scale di accesso.
Le scale a prova di fumo sono infine quelle più sicure ed efficienti, perché, ricevendo una costante ventilazione dall'esterno, impediscono l'ingresso di fumo e rimangono percorribili facilmente anche durante l'incendio. Devono tuttavia essere già previste nel progetto dell'edificio, in quanto risulta molto costoso e difficile tecnicamente inserirle in un edificio esistente.
Tutti questi tipi di scale sono ovviamente segnalate da un'apposita simbologia su sfondo verde, la stessa utilizzata anche per le uscite di emergenza e le altre vie di fuga.
Generalmente, una scala a prova di fumo è formata da tre parti:
la scala vera e propria, costruita in un vano dedicato con pareti continue resistenti al fuoco per almeno due ore (120 minuti);
- il filtro a prova di fumo, cioè un disimpegno con un'adeguata ventilazione diretta funzionante anche in caso di incendio;
- il sistema di compartimentazione, garantito da porte REI tagliafuoco con congegno di autochiusura.
Le scale a prova di fumo possono essere esterne o interne.
Quelle esterne normalmente sono più facili da costruire e in alcuni casi possono venire inserite o accostate in edifici esistenti. La scala è infatti contenuta in un elemento strutturale a se stante, normalmente con pareti portanti di cemento armato, e collegata all'edificio mediante un pianerottolo aperto che funge da filtro a prova di fumo.
Le scale interne a prova di fumo sono invece più articolate e talvolta comprendono anche appositi ascensori antincendio particolarmente utili per lo sfollamento di persone a ridotta capacità motoria.
Anche in questo caso la scala si trova all'interno di un vano chiuso con pareti portanti continue con resistenza al fuoco di almeno due ore (120 minuti) ed è disimpegnata dal filtro a prova di fumo, un ambiente costantemente ventilato.
Ogni scala a prova di fumo è quindi separata dall'incendio da ben due porte REI, poste rispettivamente tra il sistema di disimpegno e il filtro a prova di fumo, e tra questo e la scala vera e propria. In questo modo il fumo e il calore non riescono a penetrare all'interno del vano scala: per maggiore garanzia, quasi sempre un lucernario aperto o un evacuatore di fumo e calore sulla copertura garantiscono una ventilazione diretta anche alla scala.
L'elemento fondamentale di questo sistema è naturalmente il filtro a prova di fumo, un ambiente con dimensioni e caratteristiche costruttive accuratamente dimensionate in base al carico d'incendio dell'edificio, alla sua altezza e al massimo affollamento di progetto, cioè al numero delle persone che potrebbero trovarsi contemporaneamente al suo interno.
Per questo motivo, per la progettazione di scale a prova di fumo è opportuno rivolgersi a tecnici e aziende specializzate, come ad esempio la Sacop.
La ventilazione è garantita in vari modi:
- con un'apertura costantemente libera di almeno 1 mq o tramite un evacuatore di fumo e calore di pari superficie;
- con canne di ventilazione di tipo Shunt;
- con un sistema di ventilazione meccanica.
Una canna di ventilazione tipo Shunt è costituita da almeno due condotte adiacenti di materiale resistente al fuoco (ad esempio calcestruzzo), che sfociano oltre la copertura, per garantire un corretto apporto di aria pulita e l'eliminazione del fumo.
A ogni piano una delle condotte presenta un'apertura direttamente comunicante con il filtro a prova di fumo, schermata inferiormente da una paretina inclinata e un'ulteriore apertura di comunicazione con la seconda condotta per l'evacuazione dei fumi.
L'apertura di ventilazione, con superficie di almeno 0,10 mq viene protetta da un serramento resistente al fuoco o da un bilico con stecche orientabili.
I filtri a prova di fumo con ventilazione meccanica sfruttano invece il principio della sovrappressione: il filtro a prova di fumo viene infatti tenuto a una pressione più alta di quella atmosferica di almeno 0,30 millibar tramite un apposito ventilatore, impedendo l'ingresso del fumo nel vano scala.
Un kit di pressurizzazione per filtri a prova di fumo, come ad esempio KX300® dell'azienda FSP Sistemi, è quindi formato da un'unità di pressurizzazione costituita da una ventola appositamente studiata, da un'unità di controllo o un pressostato differenziale per l'attivazione, dal sistema di alimentazione e naturalmente da impianti protetti.
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