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Dal primo ottobre cambia la bolletta e con essa il modo in cui paghiamo l’energia elettrica.
Cambio della bolletta ottobre 2025 - Foto Pixabay
Non si tratta di un semplice aggiustamento dei prezzi, ma di una vera e propria trasformazione del mercato: l’elettricità non viene più scambiata in blocchi orari, bensì ogni 15 minuti.
In pratica, il prezzo dell’energia potrà variare 96 volte al giorno, riflettendo in tempo reale la produzione da rinnovabili, la domanda e le condizioni del sistema elettrico.
Un cambiamento che promette maggiore efficienza, ma anche più volatilità.
Se da un lato apre la strada a un mercato più moderno e sostenibile, dall’altro impone ai consumatori una nuova consapevolezza: capire quando e come si consuma sarà sempre più importante per tenere sotto controllo la spesa.
La cosiddetta Market Time Unit (MTU), tradotta come “unità di tempo di mercato”, è l’intervallo temporale in cui vengono fissati i prezzi e scambiati i volumi di energia elettrica in Borsa.
Cambio bolletta per un mercato dinamico adatto alle fonti rinnovabili - Foto Pixabay
Fino a settembre 2025 questo intervallo era di 60 minuti: ogni ora il Gestore dei Mercati Energetici (GME) determinava un prezzo medio nazionale, il cosiddetto PUN.
Dal 1° ottobre, invece, la MTU si è ridotta a 15 minuti, generando così 96 mini-sessioni di scambio al giorno.
Questo significa che il prezzo dell’elettricità potrà cambiare quattro volte più spesso, seguendo con maggiore precisione le oscillazioni di domanda e offerta.
L’obiettivo è rendere il mercato più dinamico e adatto alle fonti rinnovabili, che producono energia in modo intermittente e spesso variabile anche nell’arco di pochi minuti.
La riduzione della Market Time Unit da un’ora a quindici minuti nasce soprattutto per favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili nel sistema elettrico.
Auto elettrica in ricarica - Foto Pixabay
A differenza delle centrali tradizionali, eolico e fotovoltaico producono energia in modo discontinuo, influenzati da sole e vento, con variazioni anche repentine.
Con intervalli più brevi, il mercato può reagire più velocemente a queste fluttuazioni, evitando sprechi e squilibri tra domanda e offerta.
La cosiddetta “rivoluzione del quarto d’ora” rappresenta quindi un passo decisivo verso un modello energetico più flessibile, in cui l’elettricità segue il ritmo naturale delle rinnovabili.
In prospettiva, questo meccanismo dovrebbe migliorare la stabilità della rete, ridurre i costi di bilanciamento e valorizzare ogni singolo kilowatt prodotto da fonti pulite.
La riduzione della Market Time Unit non incide allo stesso modo su tutti i consumatori.
Il vero cambiamento si sentirà soprattutto tra chi ha tariffe indicizzate al prezzo di mercato e chi invece, ha scelto un contratto a prezzo fisso.
In pratica, la nuova borsa elettrica premia la flessibilità.
Tuttavia, per molti utenti domestici il risparmio dipenderà non solo dalla tariffa scelta, ma anche dalla possibilità concreta di adattare i propri consumi quotidiani.
Il principale vantaggio del nuovo sistema è una maggiore efficienza e trasparenza nel mercato dell’energia, che può tradursi in benefici diretti per i consumatori più attenti.
Tra gli aspetti positivi più rilevanti troviamo:
La nuova MTU rappresenta un passo avanti verso un mercato più dinamico e sostenibile, capace di premiare l’efficienza e la consapevolezza dei consumatori.
Non mancano però gli effetti collaterali: la maggiore volatilità dei prezzi può diventare un problema per chi non ha strumenti o conoscenze per adattarsi.
Tra i principali svantaggi si segnalano:
In pratica, la riforma del mercato elettrico è positiva sul piano tecnico, ma può creare nuove disparità se non accompagnata da misure di tutela per i clienti più vulnerabili.
Capire quando l’energia costa meno è possibile anche senza possedere prese intelligenti o elettrodomestici di ultima generazione.
Chi ha una smart home può essere avvantaggiato - Foto Pixabay
Con la nuova suddivisione in blocchi da 15 minuti, infatti, basta un po’ di attenzione per individuare le fasce più convenienti.
Ecco alcuni metodi semplici:
Anche piccoli accorgimenti quotidiani possono fare la differenza: conoscere le fasce più convenienti e gestire i consumi in modo più consapevole è il primo vero passo per risparmiare sulla bolletta.
La rivoluzione del quarto d’ora porta con sé un rischio evidente: quello di diventare una transizione pensata per chi può permettersela.
Presa smart in locale lavanderia - Foto Sora
Il nuovo sistema premia chi ha la possibilità di adattare i propri consumi o investire in dispositivi smart, ma lascia indietro chi fatica già a pagare la bolletta.
Oggi, molte famiglie economicamente vulnerabili non dispongono né di contatori di seconda generazione né di strumenti digitali per monitorare i prezzi in tempo reale.
Per evitare che la “nuova energia” diventi privilegio di pochi, servono interventi pubblici mirati, come incentivi per l’acquisto di prese intelligenti, bonus per la sostituzione dei contatori obsoleti e campagne informative nazionali.
Solo così l’efficienza energetica potrà trasformarsi in un diritto condiviso, e non in un altro segno di disuguaglianza sociale.
Per il trimestre compreso tra ottobre e dicembre 2025, secondo Arera, le condizioni economiche del servizio di vendita dell’energia elettrica in maggior tutela hanno registrato una riduzione del 7,6% rispetto ai tre mesi precedenti.
Cambio bolletta elettrica: quanto si paga ora - Foto Pixabay
In base alle stime del Codacons, una famiglia tipo con un consumo annuo di circa 2.000 kWh paga in media 575 euro all’anno per la luce, con un risparmio di circa 47 euro rispetto al trimestre precedente.
Tuttavia, rispetto allo stesso periodo del 2024, i prezzi risultano ancora più alti dell’8,6%, pari a una maggiore spesa di circa 46 euro.
In totale, considerando anche il gas, la spesa media annua per una famiglia vulnerabile si aggira intorno ai 1.756 euro, segno che il calo dei prezzi non basta ancora a compensare gli aumenti strutturali dell’ultimo anno.
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