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Quando un camino o una canna fumaria non funzionano correttamente, oppure quando intendiamo sostituire la caldaia, è utile, e spesso anche obbligatorio, effettuarne il risanamento.
Anche quando cambiamo la tipologia di combustibile è necessario il risanamento.
Ad esempio, modificando il combustibile da gasolio a metano, uno degli inconvenienti più diffusi è l'abbassamento della temperatura dei fumi, che provoca condense.
Se la canna fumaria è datata, è possibile che sia costruita con mattoni pieni, calcestruzzo precompresso o anche Eternit, che sono tutti materiali poco resistenti all'umidità.
In questi casi diventa dunque necessario intervenire con materiali resistenti al funzionamento ad umido.
Tra questi materiali troviamo ad esempio l'acciaio inox, la ceramica refrattaria o apposite resine.
Cos'è di preciso il risanamento di un camino o di una canna fumaria?
Innanzitutto è bene specificare la differenza tra camino e canna fumaria.
Il termine camino si utilizza quando i fumi di combustione provengono da un unico apparecchio (caldaia a gas, caldaia a biomasse, ecc.), mentre la canna fumaria smaltisce fumi di più apparecchi collegati su diversi piani.
Il camino è allora tipico delle abitazioni monofamiliari o dei condomini con impianto centralizzato, mentre la canna fumaria si trova nei condomini con impianti autonomi che scaricano i gas di combustione mediante un unico condotto.
La norma UNI 10845 dà importanti indicazioni sul risanamento:
È consentito il risanamento di camini e canne fumarie esistenti attraverso il rivestimento delle pareti perimetrali interne utilizzando materiali adatti e tecniche di installazione adeguate, dichiarati idonei allo scopo dal produttore.
I materiali da utilizzare devono poi essere adatti a resistere alle normali condizioni di esercizio previste, ai componenti chimici presenti nei prodotti della combustione, alle sollecitazioni termiche e meccaniche nonché alle operazioni di pulizia o manutenzione.
La norma UNI parla quindi di rivestimento e di materiali idonei.
Esistono più tecniche per risanare un camino o una canna fumaria esistente.
La più diffusa è l'intubamento con un tubo in acciaio inox.
Di solito, soprattutto se il condotto esistente ha un andamento verticale irregolare, si usano tubi in acciaio inox flessibili, come quello che vediamo in figura di Schiedel che curvandosi possono adattarsi a molte situazioni.
Un'altra tecnica più recente è invece costituita dal rivestimento mediante tubi morbidi, flessibili e modellabili in fibra di vetro e resine termoindurenti, come quelli di Furanflex
I tubi, inizialmente dal diametro ridotto, vengono inseriti nel camino e, una volta posizionati, vengono gonfiati con vapore ad alta temperatura, aderendo così alle pareti del camino e conservando questa forma in conseguenza al raffreddamento e alla vetrificazione.
Quest'ultima soluzione non è però applicabile in tutti i casi.
Una circolare del Ministero dell'Interno del 18 maggio 2009 ha specificato che l'utilizzo di resine termoindurenti come rivestimento è da escludere per impianti con potenza termica superiore a 35 kW.
Inoltre la circolare precisa che sono ammessi solo materiali con marchio CE che vengono installati esclusivamente in conformità con gli usi previsti dai produttori.
Quando si deve installare una nuova caldaia all'interno di un condominio provvisto di una canna fumaria, ossia quando il condominio è dotato di riscaldamento autonomo per tutti gli appartamenti che scaricano i fumi combusti mediante un unico condotto, bisogna prestare attenzione anche ad altre questioni.
Vi suggeriamo Caldaie Murali per avere una panoramica sulle differenti tipologie di caldaie e magari anche per conoscere i relativi prezzi.
Se il condominio non è di recente costruzione, è probabile che la canna fumaria esistente sia stata dimensionata per temperature dei fumi di circa 180°C.
Installando una nuova caldaia con rendimento maggiore e quindi con temperature di scarico molto inferiori, è possibile che insorgano problemi di tiraggio, con conseguente reflusso dei fumi nell'ambiente abitato.
Prima di intervenire bisognerà allora effettuare la verifica di idoneità prevista dalla norma UNI 10845. Qualora il risultato della verifica sia negativo, ci sono due opzioni.
La prima è l'intubamento della canna fumaria esistente con condotti fumari singoli per ogni appartamento, a cui faranno capo caldaie a tiraggio forzato con camera stagna di tipo C.
Se la canna fumaria esistente non è sufficientemente spaziosa per tutti gli appartamenti, si dovrà realizzare una nuova canna fumaria condominiale dimensionata in modo da evitare qualsiasi pericolo.
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