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Negli interventi di ristrutturazione, eseguiti all'interno dei nostri alloggi, ci si trova spesso nella condizione di superare i costi a suo tempo preventivati.
Ovviamente quest'aspetto è dovuto a eventuali imprevisti o a variazioni in corso d'opera resesi necessarie per sopraggiunte esigenze familiari.
Per ovviare a questa situazione e rientrare nel budget iniziale, solitamente si attua una rivisitazione delle varie categorie di lavoro, escludendo quelle non strettamente necessarie.
Esistono tuttavia altre soluzioni, come ad esempio riutilizzare parte degli elementi dismessi ma ancora in buono stato di conservazione come: infissi esterni e interni, sanitari, ecc.
Rientrano in questa casistica anche oggetti apparentemente inusuali come la cassaforte.
Nell'esempio qui di seguito riportato, si propone una modalità operativa che potrà dare qualche utile suggerimento da adottare per casi analoghi.
In genere la scelta della parete non è casuale ma dettata da evidenti esigenze di sicurezza che si pongono di riflesso con la robustezza della struttura muraria.
Con questa condizione, infatti, è necessaria una parete spessa tale da inglobare per intero la cassaforte e possibilmente posta in posizione defilata, non a vista.
Questa procedura, associata alla resistenza degli elementi murari e al sistema di sigillatura dell'involucro metallico, garantisce ovviamente una certa tranquillità ma, non bisogna trascurare del tutto l'abilità di certi malviventi specie se professionisti.
In certe situazioni, infatti, qualunque precauzione potrebbe essere vana e quindi, per ovviare a questi problemi, alcuni soggetti sperimentano soluzioni alternative che vanno ad associarsi ai tradizionali sistemi di posa in opera.
In questo esempio la cassaforte è stata collocata su una parete esterna, completamente inaccessibile trattandosi di un alloggio posto al settimo piano, e in prossimità di un pilastro in cemento armato.
Scopo di questa scelta, infatti, è stato di ottenere un nuovo fattore di sicurezza collegando, nei modi di seguito descritti, l'involucro della cassaforte alla struttura portante.
Dopo l'apertura del vano nella parete, di dimensioni idonee, sono stati eseguiti sul pilastro tre fori atti ad ancorare una struttura metallica, costituita da profili di acciaio zincato e saldata all'esterno della cassaforte.
In ciascuna di queste cavità è stato introdotto dell'ancorante chimico e un'asta filettata cui in seguito è stato avvitato un particolare dado antisfilamento.
Questo sistema scoraggia i ladri poiché consente la rimozione della vite solo mediante particolari attrezzi più invasivi rispetto alle comuni chiavi inglesi.
A questa fase è seguita la sigillatura dell'esterno della cassaforte con schiuma poliuretanica, per il riempimento delle cavità di minori dimensioni, e di un elemento in laterizio per chiudere il foro più grande.
Il tutto è stato completato con malta cementizia, stesa di stucco, carteggiatura e successiva tinteggiatura dell'intera parete.
Una peculiarità posta dall'operatore, anche se apparentemente insignificante, è stata la protezione della parte frontale della cassaforte che, di fatto, ha impedito che si sporcasse durante l'intervento.
Questa categoria di opere, data la modesta entità, in genere si paga in economia, secondo il tempo impiegato, cui vanno ad aggiungersi gli oneri dei materiali di consumo (malta, sigillante, ecc.)
Nel caso in questione l'operatore ha impiegato: oltre un'ora per eseguire il foro e togliere i materiali di risulta, circa 2 ore per collocare la cassaforte (in posizione corretta) e l'inserimento delle barre filettate e i collegamenti, circa 1,5 ore per sigillare tutti i vuoti con schiuma poliretanica, malta e laterizio.
A questo è seguita oltre un'ora e mezza di tempo per completare la superficie del muro, ripulire il locale da scarti di lavorazione e sgombrare il campo da strumenti e attrezzi di lavoro.
Sono da includere in questo elenco le circa 2,5 ore necessarie per realizzare e saldare la struttura metallica aggiuntiva e al pittore edile per tinteggiare l'intera parete con mano d'idropittura.
Ovviamente questi dati sono sommari, poiché il tempo impiegato dipende in parte dall'abilità dell'operatore/i e dalla cura nell'eseguire il lavoro a perfetta regola d'arte.
Questa indicazione, tuttavia, potrà dare una traccia del costo presunto prendendo chiaramente come riferimento la tabella oraria, ossia l'incidenza economica per lavoratore generico/qualificato, che varia in funzione del luogo e di altri fattori collegabili a situazioni specifiche e concorrenziali.
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