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La caduta di calcinacci, frammenti di intonaco o elementi strutturali dai balconi è un evento che può causare danni gravi a persone o cose.
In base alle circostanze, dà luogo a responsabilità civile (per risarcimento) e responsabilità penale (per reati di pericolo o lesioni).
La caduta di calcinacci e frammenti da balconi rappresenta un rischio che il diritto affronta sia con le tutele risarcitorie civili che con strumenti penali, a seconda della gravità dell'evento.
L'analisi giuridica richiede una distinzione attenta tra le componenti strutturali, decorative o accessorie dei balconi.
Inficia anche se il balcone è “aggettante” o “incassato”. Di seguito un'analisi sistematica, circa i profili generali configurabili di responsabilità civile.
Uno dei mezzi maggiormente utilizzati per il risarcimento in caso di caduta di calcinacci è la responsabilità da cose in custodia (art. 2051 c.c.).
Secondo questa norma, chi ha la custodia di una cosa risponde del danno causato da essa, salvo che provi il caso fortuito.
Caduta cornicione balcone - Getty Images
La giurisprudenza ha riconosciuto che il custode non è sempre il proprietario, ma chi effettivamente controlla, manutenendo, sorvegliando la cosa.
In tal caso, non è necessaria una colpa specifica: è sufficiente che vi sia nesso causale tra il deterioramento della cosa e il danno subito.
Spetta al custode dimostrare che il danno è stato dovuto a fattori imprevedibili (caso fortuito) per liberarsi dalla responsabilità.
Oltre alla custodia, si può configurare una responsabilità ex delicto, se il fatto dannoso discende da comportamenti colposi (negligenza, imperizia).
Ad esempio, un proprietario che non vigila sullo stato della struttura o non provvede a interventi di manutenzione potrebbe essere chiamato a rispondere per negligenza nel compimento dell'obbligo generale di non recare danno ad altri.
Quando il balcone rientra nel contesto condominiale, la questione diventa più complessa.
Ecco dunque che la responsabilità può ricadere sull'ente condominiale per la mancata custodia o manutenzione delle parti comuni, salvo che non si dimostri il caso fortuito.
Ad esempio, se l'intonaco del frontespizio di un balcone incassato è parte integrante della facciata condominiale, la giurisprudenza tende a considerare la sua manutenzione come onere comune e, pertanto, imputabile al condominio.
La caduta di cornicioni e pezzi di balconi può assumere rilievo penale in funzione del grado di pericolo, dell'evento dannoso e del comportamento del responsabile.
L'art. 677 c.p. punisce chi, avendo l'obbligo di mantenere in buono stato edifici o costruzioni, omette i lavori necessari e, per questo, si verifichi un pericolo per le persone.
La pena prevista è l'arresto fino a sei mesi o l'ammenda. Una volta che il sinistro si realizza con danni a persone, si può arrivare a sanzioni più gravi, anche con coesistenza di reati del codice penale se le conseguenze sono rilevanti.
Responsabilità penale crollo balconi - Getty Images
La condotta tipica è quella del soggetto che, pur consapevole del deterioramento o del rischio, non interviene e lascia che i calcinacci o pezzi di struttura cadano.
È un reato contravvenzionale di pericolo concreto.
Ci sono altri reati potenzialmente rilevanti nel caso di crollo di calcinacci e cornicioni:
In molti casi, la responsabilità penale presuppone che l'agente fosse inadempiente rispetto a un dovere di vigilanza e manutenzione.
Anche l'amministratore condominiale, se omette controlli o impone indebitamente rinvii degli interventi, può essere chiamato a rispondere penalmente per negligenza gestionale.
I reati contravvenzionali sono soggetti a prescrizione più veloce rispetto ai delitti, e la competenza è del giudice ordinario penale.
In caso di reati che coinvolgano lesioni o morte, è possibile il coordinamento con il giudizio civile per il risarcimento.
Il proprietario del balcone (o il condominio, se l'elemento è comune) deve vigilare sullo stato della struttura, predisporre ispezioni, intervenire tempestivamente sugli elementi degradati e rimuovere pericoli potenziali.
L'omissione può tradursi in responsabilità civile e penale.
Oneri condominiali crollo cornicioni - Getty Images
Prima di un evento, è consigliabile che chi teme il distacco di elementi provveda a un ricorso ex art. 696 c.p.c. (accertamento tecnico preventivo).
Il tutto, al fine di documentare lo stato di fatto e rafforzare l'azione risarcitoria o cautelare successiva.
Il proprietario o il condominio possono dotarsi di polizze di responsabilità civile che coprano i danni da caduta di materiali.
Tuttavia, ciò non esclude l'azione diretta del danneggiato verso il responsabile, se chiaramente individuato.
L'amministratore condominiale ha il dovere di segnalare all'assemblea la necessità di interventi urgenti e di curarne l'esecuzione.
Se omette tali obblighi, può essere chiamato a rispondere sia civilmente che penalmente (ad esempio, se vi è un evento lesivo derivante da incuria della gestione).
Un ultimo elemento da considerare è l'individuazione della parte responsabile, che va identificata con cura distinguendo se il balcone è aggettante o incassato; quale parte si è staccata (intonaco, struttura, frontalino, solaio, sottobalcone); se l'elemento è da considerare parte comune o privata.
Nella stragrande maggioranza dei casi riguardanti balconi aggettanti, la responsabilità ricade sul proprietario esclusivo del balcone, salvo che elementi decorativi del prospetto vengano qualificati come facciata condominiale.
Nel caso di balconi incassati, la responsabilità può coinvolgere il condominio, specie se il distacco investe la facciata o elementi comuni.
Tipologia balconi - Getty Images
Dunque, per chi gestisce un edificio, sia come proprietario sia come amministratore condominiale, è essenziale mantenere una programmazione di ispezioni e manutenzione, intervenire tempestivamente su segni di ammaloramento, e dotarsi di strumenti tecnici (relazioni, perizie preventive) per tutelarsi efficacemente in caso di sinistro.
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