Quali sono i vantaggi del regime di comunione dei beni?

Quando conviene la comunione dei beni? Quali sono gli effetti del regime patrimoniale scelto dai coniugi? I beni rientranti in comunione e loro amministrazione.
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Comunione o separazione dei beni?


Quando si decide di sposarsi bisogna stabilire il regime patrimoniale da adottare; i futuri coniugi dovranno decidere le modalità di rapporti economici che si dovranno instaurare.
Si tratta di una scelta importante dalla quale derivano conseguenze rilevanti.

Comunione o separazione dei beni? Vediamo quali sono le differenze e i punti di forza del regime di comunione.

Precisiamo sin da subito che, qualora si intenda adottare il regime di comunione dei beni non è necessario darne comunicazione, poiché si tratta del regime patrimoniale legale, cioè automaticamente previsto dalla legge. L'assenza di particolari formalità rende la comunione dei beni sicuramente vantaggiosa.
La separazione dei beni deve essere invece oggetto di espressa opzione da parte dei coniugi.

Regime patrimoniale matrimonio
In base al regime patrimoniale prescelto il matrimonio produrrà effetti diversi, pertanto tale scelta deve essere fatta in modo consapevole.

Partendo da ciò che afferma la legge evidenziamo che l'articolo 159 del codice civile stabilisce che:

Il regime patrimoniale legale della famiglia, in mancanza di diversa convenzione stipulata a norma dell'articolo 162, è costituito dalla comunione dei beni, regolata dalla sezione III del presente capo. Art. 159 cod.civ.

Quando va effettuata la scelta sul regime patrimoniale tra coniugi?


Al termine della cerimonia volta a celebrare le nozze, sia che le stesse si celebrino in chiesa o mediante rito civile, il sacerdote o l'ufficiale di stato civile provvederà a portare a termine la procedura. Se nulla viene dichiarato i beni entreranno in comunione.
Per optare la separazione dei beni è necessario farne espressa dichiarazione da annotare sull'atto di matrimonio.

Non si tratta di una scelta irreversibile in quanto nel corso della vita matrimoniale il regime patrimoniale adottato inizialmente potrà essere oggetto di revisione mediante atto notarile che dovrà essere annotato a margine dell'atto di matrimonio. In un secondo momento i coniugi potranno dunque cambiare idea e passare dalla comunione legale alla separazione o viceversa.


Quali sono gli effetti della comunione dei beni?


La comunione dei beni conferisce ai coniugi gli stessi poteri e gli stessi diritti sui beni acquistati.
Quali sono i beni che rientrano in comunione? I beni e i debiti acquisiti dopo le nozze, salve le eccezioni che illustreremo, rientrano a far parte della comunione legale.

I beni facenti parti della comunione saranno tra di essi condivisi.

Sulla base di quanto riportato nell'articolo 177 codice civile:

Costituiscono oggetto della comunione: 1. a) gli acquisti compiuti dai due coniugi insieme o separatamente durante il matrimonio, a esclusione di quelli relativi ai beni personali; 2. b) i frutti dei beni propri di ciascuno dei coniugi, percepiti e non consumati allo scioglimento della comunione; 3. c) i proventi dell'attività separata di ciascuno dei coniugi se, allo scioglimento della comunione, non siano stati consumati; 4. d) le aziende gestite da entrambi i coniugi e costituite dopo il matrimonio. Qualora si tratti di aziende appartenenti a uno dei coniugi anteriormente al matrimonio ma gestite da entrambi, la comunione concerne solo gli utili e gli incrementi. Art. 177 cod.civ.

Con il regime patrimoniale di comunione gli acquisti effettuati durante il matrimonio cadranno in comunione tra i coniugi e pertanto a ciascuno di essi spetterà una quota pari al 50%.

Se si sceglie invece il regime di separazione dei beni ciascun coniuge resta proprietario di ciò che acquista con il proprio denaro. Resta ferma la possibilità che un bene venga comunque intestato ad entrambi i coniugi.

È evidente che la comunione dei beni risulta vantaggiosa per coloro che non hanno un reddito proprio. Si pensi ad esempio a una casalinga.

Quali sono i beni che possono rientrare in comunione?


Abbiamo visto che in base all'articolo 177 del codice civile tutti gli acquisti che i coniugi effettuano insieme o separatamente durante il matrimonio a eccezione dei beni che appartenevano loro prima del matrimonio.

Quindi se prima del matrimonio un coniuge acquista una casa, questa resta di sua esclusiva proprietà.

Matrimonio e condivisione dei beni
Inoltre, non rientrano in comunione i beni ricevuti per successione o per donazione, i beni di uso strettamente personale come gli abiti, i beni che servono all'esercizio della professione del coniuge come gli strumenti di lavoro, come ad esempio un tablet o un computer.

Fanno parte della comunione i frutti dei beni propri di ciascuno dei coniugi, percepiti ma ancora non consumati nel momento dell'eventuale scioglimento della comunione.
Rientrano nel regime legale, infine, i proventi dell'attività separata di ciascuno percepiti ma non ancora consumati al momento dello scioglimento della comunione nonché le aziende costituite durante il matrimonio e gestite da entrambi i coniugi.

Si evidenzia che, mentre i beni acquistati e le aziende formano una comunione attuale perché durante il matrimonio appartengono alla comunione, i frutti e i proventi sono oggetto di condivisione solo nell'ipotesi di un'eventuale scioglimento della comunione.
In questo caso, solo qualora non vengano consumati, ovvero risparmiati, potranno essere divisi in parti uguali tra i coniugi.

Definiti quelli che sono i beni facenti parte della comunione, al fine di valutare gli effetti di questo regime patrimoniale, è opportuno soffermarsi su quelle che sono le modalità di amministrazione dei beni comuni.


Come si amministrano i beni in comunione?


In caso di condivisione dei beni l'amministrazioneordinaria spetta disgiuntamente a ciascuno dei coniugi.

Gli atti di straordinaria amministrazione (ad esempio la vendita della casa) devono invece essere compiuti congiuntamente da essi. In caso di disaccordo ci si deve rivolgere al giudice. Questo sicuramente è un aspetto a sfavore della comunione dei beni.

Cosa succede se in riferimento a tali atti, uno dei coniugi agisce in totale autonomia?
L'atto compiuto dal coniuge senza il necessario consenso dell'altro è annullabile se riferito a beni immobili o beni mobili registrati.

Comunione dei beni coniugi
Il coniuge leso dovrà proporne domanda di annullamento entro un anno dalla conoscenza dell'atto e in ogni caso entro un anno dalla trascrizione. In riferimento a beni mobili, gli atti compiuti senza il consenso di uno dei coniugi si ritengono comunque validi ma il coniuge è obbligato a ricostituire in natura o per equivalente in denaro la comunione.

Sui beni che formano la comunione fra coniugi esiste un vincolo di destinazione in quanto tali beni sono destinati principalmente al mantenimento del nucleo familiare nonché all'istruzione ed educazione della prole. Tale vincolo può essere opposto ai creditori.

A tal fine occorre distinguere due tipologie di creditori:

  • i creditori le cui ragioni di credito sono connesse a obbligazioni contratte dai coniugi insieme o separatamente, per soddisfare interessi familiari oppure al fine di amministrare i beni comuni;

  • i creditori particolari di ciascun coniuge le cui ragioni di credito non sono collegate ai motivi sopra esposti.

I primi hanno diritto di aggredire i beni comuni e ove non bastassero potranno soddisfarsi sui beni personali dei coniugi ma solo per la metà del credito. Si ha dunque una responsabilità limitata di ciascun coniuge se l'altro non abbia sufficienti beni personali.

Si evidenzia l'incentivo a preferire da parte dei coniugi il regime di comunione dei beni che sotto questo profilo risulta più vantaggioso. I secondi devono rivolgersi primariamente ai beni personali e solo ove non bastassero potranno soddisfarsi sul valore della quota dei beni comuni.


Quando si ha lo scioglimento della comunione?


La comunione dei beni si può sciogliere innanzitutto per la volontà dei coniugi di modificare con convenzione il regime patrimoniale adottato.

Lo scioglimento avviene inoltre a seguito dell'annullamento o dello scioglimento del matrimonio per morte di uno dei coniugi o per divorzio e separazione personale.
Con lo scioglimento della comunione si attua la divisione dei beni tra i coniugi.

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Regime di comunione dei beni: quali vantaggi?
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