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Uno dei materiali più usati per la realizzazione di infissi esterni è stato ed è tuttora il legno, materiale che con il passare dei secoli mantiene inalterato il suo valore, anzi lo esalta accoppiandosi a materiali e tecniche nuove che ne permettono l'impiego in vari settori dell'abitare.
Oggi, che buona parte del patrimonio edilizio italiano è ormai invecchiato al punto tale da dover prendere in seria considerazione la possibilità o meno di intervenire per recuperare ciò che l'usura del tempo unitamente alla trascuratezza dell'uomo hanno ormai compromesso, è importante stabilire un criterio di convenienza al quale attenersi, per verificare la bontà dell'intervento di recupero progettato.
Una delle essenze più usate per la realizzazione degli infissi esterni, è il pino di cui la letteratura del settore cita oltre 115 specie sparse in tutte le regioni del mondo.
La famiglia delle pinaceae è una grande famiglia di alberi, con un ruolo che qualcuno ha definito sociale, nel senso che ormai basta visitare qualunque grande punto vendita di mobili fai da te o i famosi centri IKEA, per constatare quanto grande e diffuso sia ormai il suo impiego.
In Italia il suo impiego negli anni passati, è stato rilevante in particolare per la realizzazione di infissi esterni, i motivi di tale scelta, sono da ricercarsi nelle caratteristiche intrinseche del materiale e nel prezzo abbastanza conveniente rispetto ad altre essenze più rinomate.
Il pino è un legno dolce, perciò è facilmente lavorabile, purtroppo la sua facile lavorabilità spesso va di pari passo con una scarsa durevolezza, cosa che si accentua particolarmente quando la manutenzione negli anni è scarsa o addirittura mancante.
È per questo che gli infissi in pino massiccio tendono col tempo a imbarcarsi leggermente, in maniera direttamente proporzionale alla snellezza del profilo con cui sono realizzati ed alla dimensione della sua sezione trasversale.
Il pino è sensibile alle sollecitazioni inferte con una certa vigoria, il pino massiccio appare piatto, qui è là, nodoso e senza particolari qualità estetiche, per cui il suo impiego è stato negli anni passati principalmente rivolto al settore dei serramenti esterni.
A questo proposito occorre rilevare, che il pino è sensibile alla temperatura, alla luce ed agli agenti atmosferici, non è dunque un legno adatto all'esterno a meno che non venga opportunamente trattato.
Quando ci si trova di fronte a degli infissi esterni, realizzati in pino in maniera tradizionale, sprovvisti di vetro camera, con un grado di usura dovuta ad una scarsa manutenzione, con il deterioramento di alcune parti con mancanza di guarnizioni adeguate, la domanda nasce spontanea: conviene o non conviene recuperarli attraverso una serie di interventi che comprendano il consolidamento e il perfezionamento funzionale dell'infisso attraverso l'applicazione di vetro camera e l'inserimento di guarnizioni per la tenuta?
Ebbene, per poter rispondere a tale quesito, occorre fare due conti o meglio approfondire la questione attraverso una analisi dei costi d'intervento e rapportare infine il costo di un nuovo infisso a quello restaurato da sostituire.
In primis, nella normalità dei casi non risulta conveniente scanalare ulteriormente i profili per inserirci una vetrocamera 4/9/4, meglio optare per una aggiunta di sopracornici nelle quali alloggiare la vetrocamera.
In tal modo, si ottiene un doppio vantaggio, non si indebolisce l'infisso e nello stesso tempo lo si rende più robusto e molto più isolante sia termicamente che acusticamente.
Si può inoltre, procedere all'inserimento di idonee guarnizioni, per perfezionarne la tenuta agli agenti atmosferici come vento ed acqua, oltre a sostituire le parti più delicate come gocciolatoi, coprigiunti ecc.
In termini economici, un intervento del genere dal punto di vista delle opere di falegnameria può aggirarsi intorno alle 160 euro al mq a cui vanno aggiunti almeno altri 40 euro per opere di tinteggiatura con smalti opachi.
Il costo a metro quadrato, comprende sia l'intervento sull'infisso interno, che sulla persiana esterna, con l'esclusione della sostituzione di maniglie ed eventuali parti di ferramenta.
Bisogna inoltre tener conto, che un infisso così ottenuto non sarà mai perfettamente ed ermeticamente a tenuta come ad esempio un moderno infisso a taglio termico, ma ciò in alcuni casi può anche non rappresentare uno svantaggio.
Tenuto conto che un infisso esterno, costituito da persiana ed infisso interno legno alluminio provvisto di vetrocamera, costa almeno 600 euro al mq, appare subito evidente che il recupero dei vecchi infissi sopradescritti, risulta conveniente anche se occorrerà sostituire maniglie e ferramenta, a condizione che il lavoro di recupero degli stessi venga eseguito a perfetta regola d'arte.
Per la non perfetta ermeticità degli infissi recuperati, occorre tener presente che il problema riguarda più la tenuta all'acqua che al vento, in quanto mentre un leggero spiffero può contribuire a ricambiare il volume d'aria interno senza provocare alcun danno, l'eventuale infiltrazione di acqua dall'infisso comporta sicuramente un danno.
Per questi motivi, prima di decidere sul da farsi è consigliabile verificare se già nelle condizioni precedenti all'intervento di recupero, vi siano o meno infiltrazioni di acqua, in modo da valutare se il fenomeno è strettamente legato al grado di usura dell'infisso o ad altre cause, al fine di poter meglio intervenire.
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