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Il principio fisico per cui in un circuito chiuso ad anello, l'acqua riscaldata diminuendo di densità provoca salendo all'interno del circuito, lo spostamento in basso della restante parte del liquido a temperatura più bassa, ha ispirato la creazione di uno degli elementi più comuni presenti negli ambienti abitati, il termosifone.
Di questo apparecchio, costituito da elementi assemblati tra loro realizzati in dimensioni, materiali, forme e colori diversi, ciò che resta sempre inalterato, è il principio fisico che ne consente il funzionamento, grazie all'ausilio di una caldaia adeguata e proporzionata alle necessità termiche dell'ambiente da riscaldare.
Il principio sopradescritto, chiamato anche circolazione naturale, è stato sfruttato nei primi impianti di riscaldamento di tutto il mondo, mentre nei moderni impianti ancora presenti, la circolazione dell'acqua viene forzata dalla presenza di pompe di calore, che favoriscono una circolazione del liquido in maniera più veloce, fornendo così la possibilità di alimentare termosifoni posti anche ad una quota inferiore a quella della caldaia.
La scelta della caldaia, del numero e del tipo di elementi da posizionare all'interno di una abitazione, non può essere affidato ai soliti metodi empirici, con i quali, improvvisati installatori o presunti tali, cercano di risolvere il problema.
Occorre infatti che un tecnico specializzato e competente in materia, effettui prima un esame dello stato dei luoghi, al fine di calcolare in funzione dei volumi d'aria da riscaldare, delle dispersioni presenti e di altri fattori importanti come l'esposizione dei locali, il numero e la posizione degli elementi atti a fornire all'ambiente il comfort necessario.
Se l'iter sopradescritto, non viene seguito lasciando l'iniziativa a chi non ha la professionalità necessaria a risolvere il problema, le conseguenze di una tale scelta ben presto si faranno sentire.
Le manifestazioni più comuni, sono rappresentate da ambienti o troppo riscaldati o appena intiepiditi, con conseguente inutile spreco di energia e disagio dell'utente.
Quando ci si rende conto del problema, si pensa di risolvere il tutto cambiando la caldaia sostituendola con una di potenza maggiore, cosa inutile se l'impianto non è ben dimensionato, oppure aumentando il numero di elementi radianti, al fine di raggiungere la temperatura richiesta.
Quest'ultima soluzione, quando la potenza della caldaia lo consente, è una soluzione possibile per risolvere il problema di un ambiente non riscaldato a sufficienza, ma anche se la cosa apparentemente sembra di semplice realizzazione, spesso occorre confrontarsi con delle limitazioni imposte dal particolare posizionamento del radiatore, e dalle caratteristiche geometriche degli elementi esistenti.
Facciamo un esempio pratico: immaginiamo di avere un termosifone situato nella classica posizione sotto il vano finestra, per cui la nicchia che lo ospita non ci consente di adottare nè un maggior numero di elementi, nè elementi di altezza maggiore.
La condizione suddetta, ci obbliga a ricercare una soluzione in cui nell'ingombro descritto, possa essere installato un termosifone che abbia una potenza calorifera superiore all'esistente, senza creare problemi di installazione.
L'alternativa al radiatore tradizionale, diventa ancora più importante, quando maggiore è la dimensione dell'ambiente da riscaldare, per cui per raggiungere un miglior risultato termico con maggior potenza, minor tempo senza complicate operazioni di montaggio è necessario installare un ventilconvettore.
Il ventilconvettore altro non è che un radiatore che sfrutta la ventilazione forzata, per cedere calore, rispetto al radiatore tradizionale, può raggiungere a parità di superficie radiante potenze termiche elevate.
Diverse aziende come Sabiana, Galletti, Accorroni, producono ottimi apparecchi per ogni esigenza. In particolare il modello Ghibli H2O della Accoroni, vanta dimensioni contenute buona potenza termica e semplicità di installazione, senza richiedere costi eccessivi.
La profondità dell'apparecchio, di appena 194 mm, ne facilita l'inserimento in spazi ristretti senza particolari problemi, inoltre l'altezza di 481 mm. permette di utilizzare le tubazioni dell'impianto esistente, senza dover eseguire dannose operazioni di giunzione.
Infatti, nel momento in cui si dovesse decidere di sostituire il termosifone esistente, il cui interasse tra i tubi di alimentazione è di mm 800 come nella maggior parte dei casi o di mm 600 come il caso dei termosifoni posti sotto il davanzale di una finestra, basterà semplicemente spicconare la muratura per estrarre le tubazioni esistenti.
In seguito, occorrerà effettuare un semplice taglio dei tubi, collegare il ventilconvettore, chiudere il tratto di traccia non più utile e con un semplice ritocco di vernice, non resterà più alcuna traccia dell'intervento effettuato.
La ditta produttrice, dichiara che il modello H2O, può erogare potenze fino a 3.190 W a seconda della temperatura di esercizio dell'acqua in ingresso, inoltre è possibile ordinare l'apparecchio con i colori preferiti.
I vantaggi dell'uso di tali apparecchi sono diversi, innanzitutto sono di facile pulizia, non permettono l'annerimento delle pareti in corrispondenza del moto ascensionale dell'aria calda come avviene per i tradizionali termosifoni, riscaldano l'ambiente molto velocemente, sono forniti di termostato che provvede ad attivare la ventilazione solo quando serve.
Inoltre è possibile riscaldare l'ambiente, anche con una velocità diversa a seconda delle necessità del momento, tenendo conto che anche a ventilatore spento, il ventilconvettore, svolge una azione di riscaldamento per convezione, che ha il pregio di eliminare la minima rumorosità, dovuta al funzionamento della ventola interna.
La possibilità di dotarli di un orologio programmatore settimanale, risulta utilissima al fine di meglio programmare il riscaldamento giornaliero dell'ambiente, evitando inutili sprechi e assicurando la possibilità di trovare al rientro tra le mura domestiche, il giusto tepore.
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