Prima dell'inizio dei lavori che prevedano l'uso di calcestruzzo strutturale è necessaria una valutazione preliminare della resistenza dello stesso.
Prima dell'inizio dei lavori, siano di ristrutturazione di un edificio esistente o di costruzione di un nuovo edificio, secondo le NTC (Norme Tecniche per le Costruzioni), la cui ultima versione con successive integrazioni e modifiche è in vigore dal Marzo del 2008, l'appaltatore dei lavori deve effettuare una valutazione preliminare della resistenza del calcestruzzo con il controllo ed il supporto del direttore dei lavori.
L'appaltatore dei lavori resta il responsabile di tali prove di in cantiere, anche se esse siano svolte da terzi ed il materiale sia fornito da un'azienda esterna e non preparato in cantiere, come accade nella maggior parte dei casi nei quali sono utilizzati calcestruzzi preconfezionati o prefabbricati; tale condizione non è obbligatoria se l'azienda che preconfeziona il calcestruzzo è certificata FPC (Factory Process Control) perché in tal caso il direttore dei lavori ha l'obbligo di raccogliere la documentazione relativa alla certificazione ed ai risultati delle prove preliminari e fornirla al committente dei lavori.
Verifiche qualità provini calcestruzzo
Similmente a quanto accade per tutte le aziende produttrici di beni e/o prodotti utilizzati in Europa, sulla cui qualità dei processi produttivi garantisce il noto marchio CE; nel caso specifico delle aziende con impianti di produzione di calcestruzzo, esse devono essere abilitate a mezzo delle sunnominata certificazione FPC, come previsto dal Ministero dei Lavori Pubblici, conseguita con l'accreditamento da parte di un organo certificatore indipendente e a sua volta qualificato.
Le verifiche dovrebbero essere effettuata dal direttore dei lavori ad ogni fornitura di materiale e non escludono successive ed obbligatorie prove, previste dalle norme correlate alla raccolta dei provini o cubetti, opportunamente documentate con un verbale che ne indica la data di prelievo, quella di getto, gli elementi strutturali di riferimento per il prelievo, ed un codice numerico o simile che identifichi in maniera univoca i provini.
Tali informazioni devono essere riportate nella richiesta delle prove da effettuare sui cubetti che lo stesso direttore dovrebbe avanzare ad un laboratorio ufficialmente riconosciuto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Il direttore dei lavori, il proprietario dell'edificio, o una delle figure professionali coinvolte negli stessi lavori, possono richiedere, ritenendole necessarie, ulteriori prove anche sul calcestruzzo indurito, trale quali le più diffuse e riconosciute dalle norme sono quelle SONREB (sonic rebounce) basate sulle risposte ad impulsi ultrasonici degli elementi strutturali ed integrate con le misure di resistenza su provini prelevati a mezzo di carotaggi negli elementi strutturali da verificare.
Similmente a quanto accade per un laboratorio di analisi cliniche che fornisce i risultati delle analisi sul paziente al medico che deve scegliere l'eventuale cura, analogamente i risultati delle prove realizzate dal laboratorio devono essere analizzati con le relative scelte conseguenziali dal direttore dei lavori.
Tutta la documentazione ed i risultati devono essere successivamente analizzati dal collaudatore dell'edificio che ne deve verificare l'integrità e scegliere la strategia di collaudo correlata.