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Quando si parla di elettricità, immancabilmente si pensa a bollette sempre più care e a consumi che vanno tenuti sotto controllo.
Termosifone a corrente o no, occhio ai consumi!
Per quanto concerne il riscaldamento casalingo, invece, i metodi per risparmiare esistono e sono tutti riferibili a tecnologie come i pannelli radianti svedesi o la tecnologia a pompa di calore.
Non sono da sottovalutare le buone abitudini, come quella di avere degli infissi che non lascino entrare spifferi o uscire fuori l'aria calda erogata.
Oppure inserire a supporto tecnologie alternative come i pannelli fotovoltaici.
Tra i riscaldamenti elettrici a parete più gettonati, vi sono senz'altro i classici condizionatori che erogano sia aria calda in inverno che fresca in estate e spesso fungono anche da deumidificatori.
E, nonostante siano immancabilmente collegati alla corrente elettrica, utilizzano una risorsa naturale come l'aria per modulare la temperatura ambientale interna.
Riscaldamenti elettrici a parete con pompa di calore
Questo modello a pompa di calore della Haier è uno dei tanti ad alta efficienza, che si avvalgono persino della tecnologia inverter: quando è stata raggiunta la temperatura desiderata, il motore lavora al regime minimo.
Si avranno così un notevole risparmio elettrico e un dispositivo più ecologico.
Il radiatore svedese è un tipo di radiatore elettrico, ma a basso consumo.
I radiatori svedesi Tego sono quelli più noti, ma anche questo della Deltacalor S.r.l. ha ottime capacità di riscaldamento.
Radiatore svedese Deltacalor
Il controllo costante da remoto consente di tenere sotto osservazione temperatura e consumi e il design lo rende adatto a qualunque tipo di arredo.
La tecnologia di questi radiatori è simile a quella della pompa di calore: l'aria ambientale viene prelevata e incanalata fino a una resistenza in ceramica.
Attraverso un dissipatore di alluminio, l'aria così riscaldata viene immessa all'esterno per rendere la stanza più confortevole.
Un radiatore svedese portatile, a differenza del precedente modello a muro, si può spostare dove serve di più, a patto che vi sia una presa di corrente disponibile.
Radiatore svedese portatile: sempre dove serve
Il vantaggio sarà quello di consumare elettricità solo in una stanza, a meno che ovviamente non si decida di collegare più dispositivi contemporaneamente.
Questo radiatore di tipo norvegese ultrasottile a marchio Nobo si presenta del tutto similare ai cugini svedesi.
Radiatori norvegesi a basso consumo e slim
Può servire ambienti fino a 35 mq ed è privo di ventola per un consumo minore, proprio come gli svedesi. Non stupisce che entrambi i modelli siano tra i più ricercati sul mercato.
Il termosifone a corrente può anche scaldare le stanze per convezione, sfruttando un fluido che si trova all'interno.
In mancanza dei classici termosifoni centralizzati o connessi a una caldaia murale, il termosifone elettrico può consumare più dei modelli svedesi o norvegesi, che di fatto sono una variante più ecologica delle classiche stufe elettriche.
In linea generale, un ventilatore ad aria calda, denominato anche termoventilatore, può essere idoneo in una stanza ristretta.
Scalda ambienti elettrici: un termoventilatore per basse metrature
Ma per ambienti superiori ai 30 metri quadrati, occorre riferirsi al climatizzatore e pompa di calore o al radiatore di tipo svedese, perché a un fabbisogno maggiore possa accostarsi anche un consumo meno dispendioso.
Una delle varianti che cagiona un consumo maggiore o minore è senz'altro il wattaggio del dispositivo, qualunque esso sia.
Oltre i 2 mila watt, infatti, l'esigenza elettrica aumenta naturalmente, ma con le dovute precauzioni si può scaldare una casa grande anche senza dover ricevere bollette troppo esose.
Innanzitutto, va controllata la classe energetica.
La classe energetica riguarda una moltitudine di elettrodomestici, tra cui non fanno eccezione i dispositivi di riscaldamento citati.
Riscaldamenti elettrici: è importante la classe energetica
Una pompa di calore può avere una classe anche pari ad A+++, quindi con equilibrio energetico ottimale tra consumi elettrici e performance.
Un radiatore elettrico a basso consumo può invece fermarsi alla A, quindi occorre prestare maggiore attenzione al suo utilizzo.
Uno dei combustibili green più in voga è di certo il pellet: ma la componente elettrica è fondamentale per l'utilizzo di queste stufe.
Se visivamente una stufa a pellet è molto più suggestiva, va anche ricordato che i consumi non sono pari a zero, seppure drasticamente ridotti rispetto ad altre tipologie.
Riscaldare casa elettricamente ma col pellet
Di sicuro, un dispositivo di questo tipo scalda meglio in una casa ben coibentata e il consumo medio è di poche decine di Kilowatt annui, se usata con parsimonia.
I pannelli radianti fanno salire il calore naturalmente dal pavimento: si tratta di un altro metodo estremamente innovativo che comunque comporta l'utilizzo di energia elettrica.
Impianto di riscaldamento elettrico a pavimento
Trattandosi comunque di una metodologia molto performante, l'impianto a pavimento non consuma in maniera eccessiva e può essere supportato da pannelli fotovoltaici per ridurre l'impatto in bolletta e sull'ambiente.
Come già accennato, avere un impianto elettrico di riscaldamento a basso consumo non significa un risparmio automatico: occorre anche avere altre accortezze.
Se gli infissi sono vetusti, si avrà una maggiore sensazione di freddo anche se l'impianto lavora al massimo regime e persino il radiatore svedese più conveniente assorbirà notevoli quantità di energia elettrica.
Inoltre, anche in inverno la casa va fatta arieggiare nei vari ambienti e qualunque fonte di calore va naturalmente spenta. A tale scopo, meglio provvedere sempre nelle ore centrali della giornata.
Riscaldamento a basso consumo: si spegne prima di arieggiare
I caloriferi elettrici, inoltre, così come quelli classici, non andrebbero mai coperti o, peggio, utilizzati per asciugare panni umidi. La loro capacità di riscaldamento, infatti, ne sarebbe ridotta cagionando consumi maggiori.
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