Livelli di classificazione degli impianti elettrici

L'impianto elettrico di una casa deve essere a norma e correttamente dimensionato in base al livello di prestazione richiesto dall'utente per un maggior comfort
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Quali sono i livelli di classificazione di un impianto elettrico?


L'impianto elettrico è un elemento importante all'interno dell'abitazione e deve essere progettato attenendosi alla normativa vigente e affidandosi a tecnici esperti del settore.

Il primo passo consiste nella progettazione dell'impianto elettrico stesso, eseguendo uno schema elettrico generale della casa, inserendo prese e punti luce, tenendo conto della disposizione di arredi ed elettrodomestici e delle richieste del cliente, elaborando successivamente un computo metrico indicando materiali e prezzi.



Scegliere un impianto a livelli è un investimento per chi intende migliorare la qualità della vita domestica. I tre livelli: Base, Standard, Domotico, rappresentano una evoluzione delle comodità all'interno di un'abitazione, garantendo risparmio, sicurezza e rispetto dell'ambiente.

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Perché scegliere un impianto elettrico a livelli?


L'impianto elettrico residenziale deve essere conforme alla norma CEI 64-08, che nell'allegato A, definisce tre differenti livelli di impianto elettrico con le rispettive regole da applicare:

  • Livello 1 - Base: configurazione minima che dovrà avere un impianto per essere considerato a norma. Prevede un numero minimo di punti luce e prese, circuiti in funzione della metratura dell'appartamento e almeno due interruttori differenziali.
    Il quadro elettrico sarà composto da: generale/salvavita, linea luci, linea prese.
    È il livello minimo per garantire un'erogazione costante di energia elettrica, preservando l'abitazione dal rischio di incidenti domestici dovuti al malfunzionamento dell'impianto.

  • Livello 2 - Standard: maggiore protezione grazie a un aumento delle dotazioni, prevede un sistema di controllo carichi per ottimizzare l'uso dell'energia elettrica, riducendo gli sprechi. Inoltre prevede l'installazione di dispositivi per la protezione e la sicurezza della casa quali il videocitofono e l'antintrusione.

  • Livello 3 - Domotico: il top dell'efficienza e del comfort. L'impianto elettrico è costituito da un sistema domotico con almeno quattro funzioni, tra cui: gestione luci, temperatura, controllo carichi, antintrusione, diffusione sonora, controllo remoto, rilevazione incendio, sistema anti-allagamento e/o rilevazione gas.

Quindi, partendo da un livello base che garantisce fruibilità ed espandibilità dell'impianto e sicurezza, si passa a un livello standard che aggiunge la gestione dei consumi elettrici e protezione, fino ad arrivare al livello domotico che aumenta il valore dell'immobile, garantendo inoltre innovazione tecnologica, accessibilità e comfort.

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Qual è il corretto dimensionamento dell'impianto elettrico per la propria abitazione?


A seconda del livello dell'impianto elettrico scelto cambierà la dotazione impiantistica, come anche il costo per la sua realizzazione e il valore aggiunto conferito all'appartamento ristrutturato con un nuovo impianto a norma.

La dotazione impiantistica cresce con il passaggio del livelli da 1 a 3, anche se per tutti i livelli è possibile l'espandibilità dell'impianto, quindi un impianto già esistente può essere modificato e integrato, sempre nel limite consentito dal livello preesistente.

In genere la dotazione di un impianto dipende dal livello che si vuole realizzare e dalla metratura dell'ambiente.

Al termine dell'installazione del nuovo impianto elettrico o della trasformazione o integrazione di quello esistente, il tecnico installatore dovrà rilasciare la certificazione di conformità dell'impianto ai sensi del DM 37/08.

Quando ci si affida a un'impresa installatrice, questa elabora un'offerta economica basata sul dimensionamento dell'impianto elettrico.

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L' impianto elettrico deve essere progettato a norma


Nella progettazione di un impianto elettrico di un edificio è necessario rispettare il DM 37/08.

Il progetto dell'impianto è sempre obbligatorio sia che si tratti di nuova installazione che di trasformazione o ampliamento di impianto già esistente, con la variante che in alcuni casi deve essere redatto da un professionista iscritto all'albo professionale e in altri casi dall'impresa installatrice.

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L'asseverazione da parte di un professionista, relativa al deposito della progettazione dell'impianto elettrico non è dovuta nei seguenti casi:

  • se l'intervento riguarda un immobile, per attività commerciali, la cui estensione è inferiore ai 400 mq;

  • se l'intervento riguarda un immobile destinato a residenza la cui estensione è inferiore a 250 mq;

  • per impianti con una potenza complessiva inferiore a 6Kw e differenza di potenziale inferiore a 1000V;

  • se l'intervento non riguarda zone comuni.


Impianti elettrici conformi alla Norma CEI 64-08: vantaggi


In base alla Norma CEI 64-08 è stata introdotta una classificazione degli impianti secondo tre livelli che definiscono le dotazioni minime impiantistiche e funzionali e il livello di prestazione.

Il livello che definisce un impianto elettrico rappresenta una misura di riferimento relativa alle prestazioni impiantistiche dell'immobile, in termini di usabilità e fruibilità e offre dei vantaggi:

  • l'utente può avere dei chiari riferimenti e quindi effettuare una scelta consapevole comparando le diverse opzioni.

  • l'installatore può offrire all'utente la propria soluzione impiantistica è può certificare il livello di qualità in termini di prestazioni e dotazioni dell'impianto.


La norma CEI 64-08, che va a integrare quanto previsto dal DM 37/08, costituisce un primo passo verso la definizione di uno standard di qualità globale degli immobili, in cui tutti i componenti, dalla struttura agli impianti, devono soddisfare determinati criteri di sostenibilità ambientale,usabilità e fruibilità.
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Questa norma, quindi, favorisce l'adeguamento delle abitazioni all'evoluzione imposta dalle nuove tecnologie, garantendo in ciascuno dei tre livelli, la possibilità di ospitare anche dispositivi di ultima generazione.

La norma non si applica ai beni con valenza storica o architettonica e negli spazi in comune degli edifici residenziali.


Quali elementi considerare per progettare un impianto elettrico a norma


Nella progettazione di un impianto elettrico per un'abitazione bisogna considerare alcuni fattori:

  • il dimensionamento: in base alla superficie dell'immobile occorre definire il livello di potenza elettrica erogabile;

  • il montante: la norma prevede che la linea di collegamento tra il contatore e il quadro dovrà avere una sezione minima di almeno 6mm quadrati;

  • l'interruttore generale: la sua posizione deve essere accessibile all'utente in quanto consente di mettere in funzione tutto l'impianto;

  • la doppia protezione differenziale: è obbligatorio suddividere i circuiti terminali dell'abitazione su almeno due interruttori differenziali, per una maggiore sicurezza delle persone;

  • il collegamento degli scaricatori di sovratensione (SPD), il conduttore di protezione dell'edificio deve raggiungere direttamente il centralino e si differenzia a seconda dei livelli;

  • spazio libero nel quadro elettrico: deve essere previsto uno spazio libero aggiuntivo pari al 15% dei moduli installati;

  • predisposizione delle infrastrutture degli impianti, quali ad esempio: la sfilabilità dei cavi elettrici a qualsiasi livello dell'impianto, l'entra-esci sui morsetti delle prese, la riserva di spazio nelle cassette di derivazione;

  • segnalazione stato luci esterne, i dispositivi d'illuminazione collocati in ambienti esterni devono essere dotati di spia di segnalazione che ne indica lo stato di carico;

  • posizionamento di prese e comandi: il loro corretto posizionamento, preferibilmente in prossimità della porta dei locali, facilità la loro accessibilità;

  • prese dati/telefono e TV: per evitare l'ausilio di prese multiple bisogna prevedere ulteriori prese elettriche in affiancamento.

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