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Proteggere il legno con le vernici intumescenti significa preservare un materiale naturale, rinnovabile e di grande fascino, sempre più utilizzato in edilizia sia per le sue prestazioni meccaniche che per il suo impatto estetico caldo e accogliente.
Casa realizzata in legno con vernici ignifughe - Foto Getty Images
Grazie alla diffusione delle costruzioni in legno lamellare, dei sistemi X-Lam e di altre tecnologie strutturali moderne, il loro impiego è in costante crescita, anche in edifici multipiano e nelle opere pubbliche.
Tuttavia, il legno presenta un limite intrinseco: è combustibile.
In caso di incendio, travi, solai o rivestimenti non trattati possono innescarsi rapidamente, compromettendo la stabilità dell’edificio e la sicurezza degli occupanti.
Per ridurre questo rischio sono nate le vernici intumescenti, capaci di ritardare la combustione e isolare termicamente il materiale senza alterarne l’aspetto.
Una premessa è d'obbligo. In rete si trova molta confusione, soprattutto perché cercando “vernici intumescenti” compaiono spesso in prima pagina prodotti che in realtà sono semplici vernici ignifughe.
Gazebo in legno - Foto Getty Images
I due trattamenti, però, non sono equivalenti.
Le vernici intumescenti reagiscono al calore espandendosi e formando uno strato spesso e carbonioso che isola il legno e ne ritarda il collasso strutturale.
Sono studiate per ottenere resistenza al fuoco (R30, R60, ecc.) e vengono usate anche su elementi portanti.
Le vernici ignifughe invece, non si espandono: servono a migliorare la reazione al fuoco, cioè a ridurre la facilità con cui il legno prende fuoco, ma non garantiscono un comportamento prolungato in caso di incendio.
Confondere i due prodotti porta a risultati tecnici diversi e in alcuni casi, a non rispettare le normative antincendio.
Le vernici intumescenti appartengono alla categoria dei rivestimenti reattivi al fuoco.
Contengono componenti chimiche (come ammonio polifosfato, pentaeritritolo e melamina) che, a contatto con temperature elevate, attivano un processo di espansione controllata.
Le strutture in legno vanno protette dal fuoco - Foto Getty Images
Quando la superficie verniciata raggiunge circa 200-250°C, la pittura si gonfia fino a 50 volte il proprio spessore originario, trasformandosi in una schiuma carboniosa microporosa ad altissimo potere isolante.
Questo strato espanso:
Il meccanismo è completamente automatico e si attiva solo in presenza di fuoco, rendendo la vernice un sistema di protezione passiva autonomo, senza bisogno di dispositivi esterni né di manutenzioni complesse.
L’utilizzo delle vernici intumescenti offre numerosi vantaggi sia sul piano tecnico sia su quello estetico:
Oltre ai benefici di sicurezza, le vernici intumescenti contribuiscono anche alla certificazione energetica e ambientale dell’edificio, facilitando il raggiungimento dei requisiti per protocolli come LEED e BREEAM.
Queste vernici protettive per il legno trovano applicazione in un’ampia varietà di contesti edilizi:
Grazie alla possibilità di applicare il trattamento senza alterare il colore o la texture del materiale, queste vernici consentono di proteggere il legno visibile senza comprometterne il valore estetico.
In Europa la classificazione delle prestazioni al fuoco dei materiali è regolata dal sistema armonizzato previsto dal Regolamento Prodotti da Costruzione (CPR 305/2011).
Vernici per legno protettive - Foto Getty Images
Per le vernici intumescenti applicate su elementi lignei il riferimento principale è la norma EN 13501-2, che definisce la resistenza al fuoco degli elementi costruttivi sottoposti a prova secondo la EN 1363-1.
Le classi ottenute (R, RE, REI con valori come 30, 60 o 90 minuti) indicano per quanto tempo l’elemento trattato mantiene stabilità, tenuta e isolamento durante un incendio.
A supporto della certificazione esistono norme specifiche: la EN 13381-8 descrive i metodi di prova per valutare l’efficacia delle pitture intumescenti su legno strutturale, mentre la EN 13823 (SBI) riguarda la reazione al fuoco dei prodotti da costruzione.
Una volta superati i test, il produttore deve fornire la Dichiarazione di Prestazione (DoP) e apporre la marcatura CE, attestando che il prodotto rispetta i requisiti essenziali di sicurezza previsti dalla normativa europea.
Il costo delle vernici intumescenti per il legno dipende dal tipo di prodotto (trasparente o pigmentato), dallo spessore richiesto e dalla certificazione di resistenza al fuoco da raggiungere.
Operaio a lavoro - Foto Getty Images
Indicativamente:
Il costo complessivo può oscillare tra 25 e 45 €/m2, ma va considerato come un investimento sulla sicurezza dell’edificio.
Un trattamento ben eseguito può infatti prolungare la vita utile delle strutture lignee e garantire la conformità alle norme antincendio, evitando interventi più onerosi in futuro.
La protezione intumescente ha una durata pluriennale, ma richiede verifiche periodiche per mantenere le prestazioni nel tempo.
Rendering di casa realizzata in legno - Foto Getty Images
È importante controllare che il film non presenti:
In caso di deterioramento localizzato, si può intervenire con ritocchi parziali previa pulizia e carteggiatura della superficie.
Per applicazioni esterne è raccomandata una finitura trasparente protettiva, resistente ai raggi UV e all’acqua, da ripristinare periodicamente ogni 5-7 anni.
Sebbene altamente efficaci, le vernici intumescenti richiedono un corretto dimensionamento tecnico.
Lo spessore e la quantità di prodotto devono essere calcolati in base alla classe di resistenza al fuoco richiesta (R30, R60, R90, ecc.) e alla sezione dell’elemento in legno.
Volta in legno in costruzione - Foto Getty Images
In caso di applicazioni su grandi strutture, è indispensabile il supporto di un tecnico antincendio abilitato (ex Legge 818/84).
Un altro limite è legato alle condizioni ambientali: l’umidità e le basse temperature possono influire sulla corretta essiccazione.
Motivo per cui la posa deve essere pianificata con attenzione.
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