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Si parla sempre di mattone come investimento garantito ma comprare casa è davvero una buona scelta? Come riportato da un recente articolo di Il Sole 24 ore, circa 3 italiani su 4 vivono in una casa di proprietà. Si contano inoltre circa 9 milioni di seconde case, se si considerano anche quelle destinate alle vacanze, in affitto o lasciate vuote. La casa dagli Italiani viene ancora considerata di fatto un buon investimento.
Probabilmente nei periodi di forte inflazione l'acquisto di un immobile può consentire dei buoni rendimenti. Non lo stesso si può dire con un'inflazione bassa. In presenza di uno scenario economico come quello attuale il mattone non dà più i risultati desiderati.
Una grossa responsabilità della crisi del comparto immobiliare deve attribuirsi all'aumento delle imposizioni fiscali. L'incremento delle rendite catastali e delle aliquote sono assolutamente disincentivanti. Chi va in pensione non considera più un ottimo affare investire la propria liquidazione in un immobile di proprietà. Contrariamente a quanto si è sempre sostenuto per tradizione e per motivi culturali e sociali, oggi investire nel mattone non è più conveniente.
Nonostante la propensione all'acquisto della maggior parte degli italiani, la crisi degli ultimi anni, con riduzione dei redditi disponibili e forte incertezza nel mercato del lavoro, hanno determinato un'inversione nella rotta di direzione. La casa non viene più visto come un bene sicuro, una protezione per il futuro.
A parte la prima casa, anche chi acquista un immobile come investimento puro inizia ad essere reticente. Il problema della morosità degli inquilini nel caso in cui si acquisti per concedere ad altri in locazione, inizia ad essere particolarmente sentito e costituisce un deterrente.
Gli strumenti legali a tutela dei proprietà non sempre sono soddisfacenti.
La parola che regna sovrana è dunque sfiducia nella casa.
Anche la legislazione non dà certezza. Il groviglio di normative, la continua evoluzione e il succedersi di leggi spesso complesse, contribuiscono ad alimentare questo clima di diffidenza nei confronti del mattone. Le normative e gli adempimenti fiscali mutano continuamente, quanto a scadenze, proroghe, aliquote o base imponibile.
Ad ogni modo la decisione sulla casa è inevitabilmente molto personale. Non solo sono in gioco questioni economiche ma anche affettive e sociali. L'acquisto di una casa è una scelta importante che può cambiare l'esistenza di una persona. Un grosso sforzo economico che a volte impegna per una vita intera o quasi.
Dopo questa premessa facciamo un'analisi di quella che è la situazione attuale, soffermandoci su tutti quegli aspetti da prendere in considerazione quando si deve decidere se comprare casa o vivere in affitto. Ecco perché possedere una casa non è più motivo di ricchezza.
Perché i nuovi poveri in Italia sono diventati i proprietari di case?
Oggi giorno essere proprietari di una casa non conviene più.
Vediamo nel dettaglio le ragioni per le quali non risulta più così conveniente e l'affitto può essere una soluzione più vantaggiosa. Investire nel mattone forse non è la scelta giusta.
Facendo una valutazione possiamo affermare che il quadro attuale è ben diverso da quello di una volta, in merito agli investimenti immobiliari.
Se si pensa che le nuove generazioni devono far fronte a problematiche come un lavoro precario o all'estero, un'autonomia e stabilità economica che spesso tarda ad arrivare, lo scenario generale si è modificato rispetto al passato.
Le prospettive di lungo termine impongono l'esame di molteplici aspetti ed elementi, un tempo non sempre tenuti in considerazione. Anche se i prezzi sono al ribasso e i tassi dei mutui ai minimi, troppe sono le spese e le incertezze che gravano su chi compra casa.
I proprietari di case oggi sono i veri poveri del Paese e l'abitazione ha perso il fascino che aveva quando matrimonio, il posto fisso di lavoro e la proprietà erano i tanto desiderati obiettivi da raggiungere. Cos'è cambiato? L'acquisto di una casa comporta la dispersione inutile di denaro che potrebbe essere impiegato altrove, per risparmio o investimento che sia.
Negli ultimi anni il prezzo delle case è sceso fortemente e questo ha comportato una stasi delle compravendite. Il crollo del valore degli immobili è stato sotto gli occhi di tutti.
La casa consente di investire in un mercato illiquido, con rischi non diversificabili.
Vulnerabilità in fase di recessione economica e scarse possibilità, in presenza di reddito medio basso, di accumulare risparmi, sono le conseguenze più evidenti e rischiose.
Si rischia di non riuscire a rivendere, in caso di bisogno di liquidità o di cambiamento delle personali esigenze abitative. Quando si compra casa si deve avere ben presente che in caso di necessità di vendere ci si potrebbe trovare un domani in una fase di mercato critica.
Le case, in definitiva, non sono beni prontamente smobilizzabili, dunque, per loro natura restano nel patrimonio dell'acquirente per lunghi periodi, anche decenni.
Per vendere la propria abitazione ci vuole solitamente parecchio tempo e spesso si devono mettere in conto anche i costi per l'intermediazione.
Risultato? Si finisce per immobilizzare un capitale di importo cospicuo che potrebbe essere impiegato per altre attività o utilizzi.
Da considerare è il fattore fiscale. Notevole il carico di tasse da pagare sulla proprietà nel corso degli anni. Se l'Imu è stata abolita per la maggior parte delle prime case, continua a gravare fortemente sulle seconde. Da non dimenticare inoltre i tributi locali.
Nonostante gli incentivi fiscali introdotti dallo Stato per i lavori di conservazione, ristrutturazione e manutenzione straordinaria, questa tipologia di interventi risulta ancora alquanto gravosa per le tasche degli italiani. Certo non tutte le opere realizzate sono strettamente necessarie ma a volte i lavori sono indispensabili per il risanamento di un edificio, per la sua riqualificazione energetica e il risparmio dei consumi.
È fondamentale la cura e l'attenzione verso il proprio immobile, soprattutto per evitare che, a causa di una scarsa manutenzione da parte del proprietario, l'edificio possa crollare in tutto o in parte, arrecando seri danni a terze persone. Evidenti sono le connesse problematiche legali, le spese per i risarcimenti, e gli avvocati da pagare.
Non è così insolito che per comprare casa si debba ricorrere all'ausilio delle banche: l'acquisto di una casa tramite mutuo vuol dire anche avere un'ipoteca sull'immobile.
Si tratta di un vincolo da considerare anche qualora si intenda rivendere la propria abitazione.
In sostanza, chi decide di accendere un mutuo per comprare una casa, assume un impegno che potrà durare per molti anni. Attenzione alla durata del mutuo: superati i 25 anni l'affare è improponibile. Gli interessi sono troppo esosi e rendono la casa davvero cara.
Può accadere che la zona dove si è acquistato non piaccia più, per degrado, mancanza di servizi o perché si creano problemi con i vicini di casa. L'affitto può rivelarsi una soluzione più versatile in relazione agli eventi della vita. Nel giro di poco tempo l'investimento effettuato potrebbe mostrarsi sbagliato e vendere la casa comprata, oltre ad essere difficoltoso, può comportare la perdita dei benefici fiscali riconosciuti.
Ad esempio se la famiglia si allarga, sarà più difficile cambiare casa, cercandone una più grande.
Stessa cosa vale in riferimento alla propria attività lavorativa che, se richiede un trasferimento, con un affitto sarà più semplice effettuare un trasferimento in altra città.
Le spese non finiscono mai. Non è certo terminato tutto con l'acquisto, poiché le spese per la casa continuano durante tutta la vita. Oltre alle spese ordinarie, ci si espone a spese straordinarie per le quali si potrebbe essere impreparati poiché spesso giungono inaspettatamente.
Essere proprietari di una casa comporta il pagamento delle spese condominiali se si è acquistato un appartamento in uno stabile condominiale, spesso alquanto salate.
Rifacimento della facciata, portierato, giardino, ascensore e tanto altro.
L'incertezza sulle spese connesse alla proprietà è alquanto evidente e gli imprevisti sono dietro l'angolo.
Quando si procede con l'acquisto di una casa, si deve ricordare che al prezzo dell'immobile si dovrà aggiungere il pagamento dell'IVA, se si tratta di nuova costruzione, oppure l'imposta di registro se si acquista da privato. Da non dimenticare le imposte catastali.
Anche il mutuo comporta ulteriori spese e imposte.
Oltre all'imposta ipotecaria, pari solitamente al 2% dell'importo preso a mutuo, si dovranno aggiungere i costi per l'assicurazione a favore della banca, per decesso del mutuatario o incendio della casa. Aggiungiamo le spese notarili e le provvigioni da corrispondere agli intermediari immobiliari.
Per trarre le fila del discorso, possiamo che comprare casa è sempre un rischio.
Si dà fondo ai propri risparmi, con l'effetto di essere prosciugati finanziariamente.
Non solo si resta privi del denaro necessario per far fronte alle situazioni di emergenza ma non si è più in condizione di cogliere al volo le delle opportunità di investimento o dei buoni affari.
Se poi si ricorre al finanziamento bancario allora i rischi si moltiplicano.
Chiaramente non è tutto bianco o nero; ogni caso è a sé stante e bisogna sempre tener conto delle specifiche condizioni di vita economica e familiare.
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