Proposte rilancio Mutui ed Immobiliare

Alcune misure di rilancio del settore immobiliare, per gli acquisti e per i fitti, che il Governo Letta programma di licenziare con un Decreto a fine Agosto.
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Ormai la crisi finanziaria globale, che si è sviluppata negli ultimi 5 anni in maniera esponenziale, ha rivelato una verità per tanti versi negata precedentemente o sottaciuta, probabilmente per sottovalutazione del problema se non per evitare di creare scenari commerciali dominati dalle paure della clientela piuttosto che da logiche imprenditoriali: il mercato immobiliare di fatto è crollato in maniera grave e perentoria.

In realtà, ad un occhio attento e poco incline ad accettare le chiavi di lettura dettate dalle associazioni di categoria, era evidente che vi fosse in atto un forte inversione di tendenza già nel 2008: prendendo a campione una serie di realtà urbane di media dimensione, e scartando le grandi città ed i capoluoghi di provincia (perché soggetti a dinamiche economiche singolari per loro stessa natura), visitando gli uffici locali delle principali società immobiliari era facile imbattersi, per mesi e mesi, sempre negli stessi annunci di vendita.

EdiliziaIn parte il settore ha resistito e non ha avuto il crollo verticale e perentorio che ci si poteva aspettare solo perché strettamente legato a filo doppio al settore bancario il quale, in Italia in particolare, ha assorbito le violente scosse della crisi in maniera più decisa che nel resto del Mondo, proteggendo i suoi stessi investimenti. L'aggravarsi della crisi a tutti i livelli ed in tutti i settori ha fatto cadere il velo sulla realtà del settore immobiliare, rivelando una profonda e grave stagnazione, che influisce direttamente anche su tanti altri settori economici, in primis su quello delle costruzioni.


Idee del Governo per rilanciare il settore immobiliare


Il crollo del mercato immobiliare è strettamente legato, in un rapporto di causa-effetto a volte anche inverso, al crollo dei mutui immobiliari e tutto questo ha avuto ripercussioni anche dirette sul settore degli affitti, in parte limitato dall'insuccesso della cedolare secca così come era stata pensata negli scorsi anni.
È notizia recentissima di questo mese di Agosto 2013, in particolare riportata su tutti i quotidiani di Domenica 11 Agosto, che il Governo Letta abbia in predicato di licenziare un Decreto, probabilmente entro la fine del Mese di Agosto, per affrontare il problema in oggetto e contrastarlo.


Partendo dal problema della contrazione del settore dei mutui immobiliari, ormai inaccessibili ai più, il Decreto del Governo, da alcuni ribattezzato anch'esso impropriamente Piano Casa, mira a rinforzare il sistema bancario per permettere l'accesso ai mutui per famiglie ed imprese, nonché a dare maggiore efficacia alle agevolazioni per le giovani coppie e per le famiglie con redditi non stabili e certi, ed anche a studiare una revisione del sistema di tassazione degli affitti che sblocchi il settore, che invece si è contratto ulteriormente dopo l'introduzione della cedolare secca.

L'intervento a favore del miglioramento dell'accessibilità ai mutui è quello che assorbirà più risorse: studiato dopo una serie di consultazioni con l'ABI, l'associazione delle Banche Italiane, e con l'ANCE, Associazione Nazionale Costruttori Edili, l'intervento del Governo Letta prevede il diretto interessamento della Cassa Depositi e Prestiti, che si farebbe fideiussore di una serie di obbligazioni garantite emesse dalle banche per ottenere liquidità da trasferire nel settore dei mutui e dei finanziamenti da erogare a famiglie e imprese finora non in condizioni di accedervi, permettendo, in particolare alle imprese di costruzione, di riprendere ossigeno in questo difficile momento congiunturale.

Prima casa per giovani coppieUnitamente allo studio di questd misura, che prevederebbe un impegno di 5 Miliardi di Euro da parte della CDP per garantire i covered bond degli istituti bancari, si sta studiando anche il miglioramento ed il potenziamento di uno strumento già attivo dal 2010 ma di scarso successo: parliamo del fondo per l'accesso al credito per l'acquisto della prima casa da parte di giovani coppie sotto i 35 anni.

Questo strumento è stato decisamente sottoutilizzato perché, sembra, le giovani coppie non riescono, in buona parte, a fornire garanzie adeguate agli istituti bancari in merito alla possibilità di coprire la quota residua di finanziamento necessaria all'acquisto di una casa, al di fuori di quella garantita dal fondo stesso.

In merito a questo strumento, sembra che il Governo stia rivedendo i requisiti di accesso al Fondo per allargare la base di utilizzatori del Fondo stesso, finora impiegato da poco meno di 100 coppie, che hanno impegnato all'incirca il 10% delle somme a disposizione (50 Milioni di Euro). Infine, in merito al rilancio del mercato degli affitti, crollato anch'esso in maniera evidente, nel corso della stessa seduta del Consiglio dei Ministri di fine Agosto si discuteranno tre possibili soluzioni di rilancio, che vanno dalla revisione della cedolare secca ad una rimodulazione dell'IMU sulle case in affitto, fino al ripristino dello sgravio del 15% ai fini Irpef degli immobili in fitto.

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Alert Commenti
  • Luigi
    Luigi
    Giovedì 29 Agosto 2013, alle ore 15:00
    Una causa al mancato accesso è anche quella che uno dei 2 coniugi deve avere un lavoro non a tempo indeterminato.
    rispondi al commento
  • Geppobss
    Geppobss
    Venerdì 23 Agosto 2013, alle ore 12:02
    Gentile Redazione sarei interessato ad avere aggiornamenti in merito all'articolo ed in particolare alle eventuali modifiche di accesso al fondo che il Governo dovrebbe rivedere. Un'osservazione: l'eta di accesso è troppo restrittiva, io e mia moglie saremo interessati ma abbiamo rispettivamente 40 e 37 anni e ciò ci taglia fuori, non sarebbe una cattiva idea allargare la fascia di età?
    rispondi al commento
    • Arch.indaco
      Arch.indaco Geppobss
      Martedì 27 Agosto 2013, alle ore 17:46
      Per Giampaolo: Salve.
      Continui a seguirci in merito agli aggiornamenti, saremo tempestivi il più possibile compatibilmente con il succedersi degli avvenimenti.
      Riguardo la sua osservazione l'unica cosa che posso dirle è che le scelte sul limite di età, giuste o sbagliate che siano, sono fatte sulla base di valutazioni statistico-anagrafiche e non mi risulta che siano in discussione in quanto tali.
      Cordiali saluti.
      rispondi al commento
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